Museo

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Non so perché, ma la mia casa è diventata una specie di museo. Le persone entrano nelle stanze senza chiedere il permesso, a volte accompagnati da una guida turistica o qualcosa di simile.
Tutto ciò non mi disturba troppo, finché mi lasceranno stare di notte a me andrà bene.
Una sera, però, un gruppetto di ragazzi (probabilmente dei 2000) era riuscito ad infiltrarsi nella mia casa da una finestra rotta.
Io li fulminai subito con lo sguardo, ma loro non sembrarono notarmi.
Iniziarono ad andare in giro per le stanze, facendo scherzi stupidi per vedere chi si spaventava prima.
Li seguii durante tutto il tragitto e loro non mi degnarono neanche di un'occhiata.
Poi si fermarono davanti ad una stanza. Era chiusa a chiave.
Uno di loro provò a dare degli strattoni alla maniglia, ma non funzionò. Io non volevo che vedessero quella stanza.

Non potevano.

Li afferrai per la maglia e li strattonai con forza nella sala da pranzo.
Solo in quel momento sembrarono accorgersi di me. Mi guardarono sorpresi e spaventati allo stesso tempo.
Mi supplicarono di perdonarli e giurarono che se ne sarebbero andati subito.
Ad interrompere le loro suppliche fu il rumore della porta che sbatteva. I ragazzi si girarono di scatto verso essa. Provarono ad aprirla, ma si era chiusa a chiave.
Io lo avevo detto di non venire qui di notte.
Alle pareti era appesa la mia collezione di coltelli che presero vita e iniziarono a buttarsi per terra dai loro scaffali.

In quel momento i ragazzi erano sul punto di scoppiare a piangere.

I coltelli si sollevarono da terra e si conficcarono nei piedi dei giovani, troppo veloci per essere schivati.
Altri coltelli si conficcarono nel loro petto. Mi girai di schiena annoiato, mentre sentivo il rumore della loro pelle che si squarciava. Andai a prendere uno straccio e mi rigirai verso di loro.
La sala era un bagno di sangue e pezzi di corpi smembrati. Sbuffai e andai a togliere il cadavere di uno di loro dalla descrizione del padrone di casa.
Osservai soddisfatto la mia foto in bianco e nero. La scritta sotto diceva:

1890-1945

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