Lo scambio

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Era mattina, precisamente le 7.00 e ci stavamo preparando per andare al capanno abbandonato. Rick aveva deciso di formare un piccolo gruppo, ma abbastanza potente da poter uccidere in meno di due secondi. Il gruppo era formato da me, Rick, Daryl, Carol e Michonne. Carl ha insistito tanto per venire con noi ma glielo impedì; non volevo che gli accadesse qualcosa di male, lui era l'unico del gruppo che riusciva a comprendermi, e non ho intenzione di perderlo.

Daryl stava mettendo la benzina nell'auto mentre gli altri stavano caricando le armi e sistemano le munizioni e i coltelli. Rick si avvicinò a me.

-Senti Ester... volevo dirti grazie per quello che hai fatto per noi; hai salvato Maggie e Glenn, ci aiutato quando siamo stati attaccati e inoltre, hai reso felice il mio bambino...- mi disse sorridendo

-Non c'è bisogno di ringraziarmi Rick, ho fatto quello che dovevo fare- risposi ricambiando

-Okay. Sai dove si trova il capanno?- mi chiese lui

-Si, è un po' distante, ma in una mezz'ora ci potremmo arrivare- spiegai io

-Bene-

-Ehy Rick! Noi siamo pronti!- ci informò Daryl prima di salire in macchina e accendere il motore

-E' il momento di andare- disse Rick

-Aspettate!!- urlò Carl verso di noi raggiungendoci

-Carl, ti ho detto che non puoi venire!-

-Lo so, ma non sono di nessun aiuto qui alla prigione, lasciatemi venire con voi, per favore...-

Rick sbuffò

-Hai tutto pronto?- chiese al figlio

-Si- rispose soddisfatto

-Bene, andiamo- disse infine

Salimmo in auto e partimmo mentre Glenn e Maggie aprivano il cancello e lo richiudevano subito dopo.
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Dopo un bel po' di strada per raggiungere il luogo, Daryl posteggiò accanto ad un mulino e scendemmo controllando il perimetro. Fortunatamente non c'erano vaganti e la zona sembrava piuttosto tranquilla.
Subito dopo sentimmo il rumore di un camion avvicinarsi a noi e fermarsi facendo apparire David con alcuni dei suoi uomini. Noi puntammo le pistole contro di loro allontanandoci di qualche passo.

-Bene bene bene, vedo che hai portato degli amici...- disse David ghignando

-Facciamo lo scambio, e nessuno si farà del male- disse Rick

-Ok, prendete i suoi genitori- ordinò l'uomo al suo gruppo che obbedì aprendo la parte inferiore del camion e facendo uscire i miei genitori. Cavolo, quanto mi sono mancati. Una lacrima scese dal mio volto ma poi mi feci seria. Prendemmo parte del nostro cibo e glielo demmo.

-Adesso liberateli.- ordinai a David e ai suoi "soldati".

Loro obbedirono e quando li slegarono corsi ad abbracciarli. Era da tantissimo tempo che non li vedevo e pensare che io abbia creduto che fossero morti mi faceva incazzare troppo. Se solo lo avessi saputo prima forse non sarebbero finiti con David.

-Direi che possiamo andare ragazzi- disse David salendo sul mezzo e andando via dal capanno

Vidi che gli altri ci sorridevano e quando ci staccammo salimmo in auto, anche se con difficoltà perchè eravamo troppi, e tornammo nel nostro rifugio.

Quando arrivammo tutti si presentarono e accolsero i miei genitori come fecero con me.
Carl si avvicinò a me e mi sussurrò di andare nel bosco e io accettai. Salutai i miei genitori rassicurandoli che quel era un posto abbastanza sicuro e uscì dalla recinzione.
Stavamo passeggiando alla ricerca anche di qualcosa da mettere sotto i denti e di portare alla prigione per sfamare gli altri. All'improvviso Carl si fermò e mi preoccupai

-Carl, va tutto bene?- chiesi avvicinandomi a lui

-Si, è solo che.... mi sento infelice.- rispose

-E perchè?-

-Vedi, quando credevo che mio padre fosse morto, mia madre si sentiva debole, aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse, che la facesse sentire forte e sicura di sé. All'inizio io cercavo di farla stare meglio, ma poi è arrivato Shane, che prima mi stava molto simpatico, ma poi ho notato che ci provava con mia madre e la cosa iniziava darmi sui nervi. E questa sensazione c'è ancora. Quello che voglio dire è che mi sento terribilmente in colpa di non essere stato in grado di proteggerla, e mi sento anche un idiota- spigò facendo uscire lacrime di rabbia

Io senza neanche rifletterci un attimo lo strinsi forte

-Non dire così, sono più che sicura che tua madre non la pensa come te. E poi, anche se non te ne rendi conto, tu proteggi tua madre ogni secondo della tua vita, e la stessa cosa la fai con Judith, tuo padre, e il gruppo.- lo consolai io

-Dici sul serio?-

-Assolutamente sì- gli risposi sorridendo

-Grazie- disse dandomi un bacio a stampo

-Di niente- risposi sorridendo
Continuammo a stare in giro per i boschi un altro po' fino a quando non decidemmo di tornare, anche perché si stava facendo tardi. Durante la giornata avevamo trovato una bottiglia d'acqua, e un cervo che uccidemmo, insieme a degli scoiattoli. Quando tornammo, accendemmo un fuoco e mangiammo tutti quanti. Durante la serata, tra scherzi e conversazioni, notai che Carl aveva lo sguardo incupito, distratto. Mi avvicinai a lui e gli strinsi la mano appoggiando sulla sua spalla. Involontariamente lui sorrise e continuammo a viverci i momenti più belli di questo mondo, pur sapendo, che un domani, finiranno.





CIAO RAGAZZI!! Scusate l'enorme ritardo ma come avete letto nel capitolo "Avviso", ho avuto parecchi impegni. Spero che il capitolo vi piaccia!

Live or Die [Carl Grimes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora