Capitolo 2~Bagnetti e paura

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-No! Non voglio andare sotto l'acqua!- strillò Arion ancora in boxer mentre tentava di fuggire via. 
-Arion! Smettila di divincolarti e fatti la doccia! Sei sudato!- gli urlò Victor che lo teneva per i fianchi nel tentativo di bloccarlo. Il castano strillò poco virilmente quando il fidanzato lo trascinò sotto il getto d'acqua. Non si spiegava il perchè, ma la sensazione di quella sostanza tiepida sulla sua pelle gli provocava brividi spiacevoli, anzi, terribili. Miagolò disperatamente, volendo solo levarsi dalla doccia e asciugarsi il pelo, cioè i capelli e la coda. 
-Arion, sembri un gatto mestruato- sbottò il blu visibilmente seccato mentre gli altri ragazzi si stavano già insaponando con dei sorrisetti divertiti, tutti tranne Michael e Aitor.
-BARBIE, LASCIAMI SUBITO O TI STACCO IL PENE A MORSI!- urlò il turchese con la sua solita finezza divincolandosi come se fosse posseduto. Gabi gli stava insaponando la testa con una mano mentre con l'altra gli circondava la vita per impedirgli di scappare via. Stava facendo una fatica tremenda, sembrava di aver a che fare con un bambino di cinque anni che faceva i capricci. Per sbaglio tirò un orecchio felino al quattordicenne e Aitor lanciò un gridolino stridulo per il dolore.
-Mi fai male, porca miseria!- 
-Sei tu che continui a muoverti! Sta fermo!- 
-Eh, gli fai male, Gabi- commentò malizioso Adé.
-Adé, non sei d'aiuto!- sbottò il rosa.
-Preferisci che venga lì a fare una cosa a tre?- chiese divertito l'altro per risposta.
-Adé!- urlò Eugine guardandolo male insieme a Gabi e Aitor.
Doug, a differenza di Victor e Gabi, era pieno di graffi. Si era dovuto fare la doccia solo per lavare l'azzurrino che per ringraziarlo continuava a graffiarlo e divincolarsi.
-MICHAEL SMETTILA!- urlò il viola ormai mezzo sanguinante da tutte le braccia e la schiena.
-LASCIAMI ANDARE PRUGNA SECCA!- urlò di rimando l'azzurrino. Aveva le guance rosse per l'imbarazzo di star così attaccato al viola. Infatti questo l'aveva stretto a se adagiando la sua schiena scura al suo petto pallido. Stava cercando di lavargli i capelli con pochi risultati. E se loro sono tremendi, la ragazza era peggio. Stava separata dai ragazzi ma era altrettanto caotica.
-LEI VIENI QUI!- urlò Jade incazzata. Leire guardò l'acqua terrorizzata prima di ricordarsi di una cosa.
-Non posso fare la doccia! Ho il ciclo!- disse e fu la prima volta che la ragazza benedisse il ciclo.
-Allora puoi andare di là senza spogliarti così ti laviamo i capelli- disse Skie.
-I miei poveri capelli!- piagnucolò la ragazza mentre veniva trascinata dalle altre verso un lavandino. La fecero sedere su una sedia presa chissà dove e si organizzarono. Skie e Jade la tenevano ferma mentre Rosie le lavava i capelli sotto le proteste della corvina-turchese.

Dopo circa venti estenuanti minuti, Aitor, Michael e Arion si erano imbozzolati con i loro asciugamani mentre Leire aveva un asciugamano che le teneva i capelli. Guardavano male Victor, Gabi, Doug, Jade, Skie e Rosie. 
-Ti odio- sbuffò il turchese a Gabi, che si limitò a roteare gli occhi mentre si raccoglieva i capelli ancora umidi in una coda alta. Lui, Doug e Victor erano ancora piú affaticati degli altri per aver dovuto fare il "bagnetto" ai tre semimici. Delle managers non ne parliamo. Riccardo si avvicinò con il phon ad Arion e cominciò ad asciugargli i capelli dopo aver selezionato l'intensità media. Subito le orecchie del castano si drizzarono e lui sussultò per la sorpresa, poi si rilassò con gli occhi chiusi, lasciandosi coccolare dall'aria calda che lo spettinava dolcemente. Riservò lo stesso trattamento a Michael, Aitor e Leire e anche loro si rilassarono, lasciandosi pure spazzolare i morbidi capelli. Gli altri ragazzi erano completamente basiti di fronte a quelle reazioni, le loro bocche spalancate ne erano la prova.
-Come ci sei riuscito?- balbettò Gabi più che stupito. Era pronto ad inginocchiarsi e venerare il suo migliore amico, avrebbe sicuramente messo una statua votiva in casa sua. 
-A fare che?- chiese Riccardo che non riusciva a capire e lo guardava confuso, non si era accorto degli sguardi increduli dei compagni.
-A non farli scappare via! Hai pure spazzolato i capelli ad Aitor, se mi avvicino io con la spazzola in mano mi lancia un coltello!- 
Il moro ridacchiò divertito ma senza cattiveria. 
-È semplice: ho due gatti a casa e sono molto capricciosi. Ci sono abituato, tutto qui.- 
-Quindi sai come non farli sclerare?- domandò Victor impassibile. 
-Noi non scleriamo!- protestarono Arion e Michael, Leire e Aitor annuivano concordi. In tutta risposta Adé si avvicinò quatto quatto ai quattro e batté rumorosamente le mani sopra le loro teste. Arion strillò virilmente come al solito e cadde dalla panchina per lo scatto istintivo che lo aveva colto, Michael andò contro Doug con uno scatto felino rifugiandosi tra le sue braccia, Aitor e Leire saltarono così in alto che riuscirono ad appendersi al condotto dell'aria attaccato al soffitto, o meglio Leire si era attaccara, Aitor le era appiccicato stringendola per la vita. Adesso guardavano i presenti terrorizzati. 
-STRONZO- urlò Michael staccandosi imbarazzato da Doug che sorrideva divertito.
-Dammi solo un momento.- disse Riccardo prima di mettersi in piedi su una panchina e tendere le braccia a Aitor per staccarlo dalla ragazza.
-Dai, vieni giú-
-Va al diavolo- borbottò il turchese.
-Guarda che lo so che sei bloccato lì- disse l'ex capitano della Raimon. Aitor sbuffò scocciato, preferiva morire piuttosto che accettare l'aiuto di quello spazzolone per pavimenti con il difetto di fabbricazione. Ma una vocina insistente dentro di lui gli diceva che non sarebbe mai sceso senza aiuto e d'altronde Riccardo era l'unico in quella stanza che sapeva quello che faceva, perciò si staccò prima con le gambe e poi con le braccia dai fianchi e dalla schiena della sorella. Riccardo accennò un piccolo sorriso mentre lo afferrava per i fianchi e lo calava delicatamente a terra.
-Lei- disse il ragazzo tendendo le braccia per prendere anche lei, che però si rifiutò e si butto giù. Cadde in piedi sotto gli sguardi degli altri che dicevano chiaramente 'tu sei pazza'.

4 gatti e tanti disastriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora