Il sole era alto nel cielo e mostrava i suoi maestosi raggi ogni estate ed il suo colore toccava dolcemente i tetti delle case della piccola città, una non molto diversa dalle altre, con case, ville e immensi parchi per bambini, una città con vasti boschi di alberi sempreverdi e una serie di siepi di rose e milioni di tulipani. Era una città sorridente e attiva.
La gente che vi abitava era ospitale e cordiale con chiunque. La chiamavano "La città dal Bianco Sorriso" perché anche il più burbero sorrideva e anche perché in qualche modo le case dai tetti bianchi formavano una serie di denti, pareva, sorridente.
È strano sentir parlare di case dai tetti banchi non è così?
In genere i mattoni sono rossi o arancioni, ma qui erano più bianchi delle nuvole e risaltavano molto anche perché i muri delle case erano pressoché tutti colorati.
Anche le case e le ville erano allegre.
Esisteva un posto, però, dove la serenità e l'allegria di questa città non riuscivano a vivere il castello DeadHouse, un grande e vecchio castello dalle mura nere e rovinate, come se fosse stato abbandonato ai disastri naturali.
Lì si sapeva vivesse una donna, bellissima e misteriosa,alta e magra,dai lunghi capelli rossi come il sangue,di cui però non si vedevano gli occhi, essendo coperti da una lunga frangia. Le labbra color carne e le numerose lentiggini la abbellivano ulteriormente.
La donna vestiva sempre con un lungo vestito bianco dalle spalline di pizzo nero e dal corsetto con lo scollo a cuore, ornato anch'esso da pizzo nero. La veste arrivava alle caviglie e mostrava i piedi lisci e curati della donna, a cui evidentemente piaceva andare in giro scalza.
Di lei non si seppe mai il nome, così fu chiamata "La Donna Senza Nome".
Questa donna viveva sola nel grande castello; aveva solo un'amica: Verdiana.
Era una ragazzina conosciuta da tutti, solita andare a trovare la donna per tenerle compagnia, dato che era l'unica che ella tollerava nel suo castello.
Verdiana aveva solo quattordici anni, ma era una ragazzina molto matura e con una gran voglia di vivere. Faceva piacere a tutti la sua compagnia perché trasmetteva speranza e vitalità anche al più burbero della città.
Dal giorno in cui Verdiana aveva incontrato la Donna Senza Nome passava sempre i pomeriggi a casa sua. La zia le dava spesso un cesto di dolci e condimenti vari da portarle; a nessuno della famiglia di Verdiana dava fastidio il fatto che la ragazzina andasse dalla donna sapendo che la sua solarità veniva trasmessa a tutti; così era infatti.
Era riuscita anche a far sorridere la Donna, che la trattava come fosse sua figlia.
Verdiana era alta e magra e aveva anche lei i capelli rossi come ciliegie e le lentiggini; il tutto metteva in risalto i suoi grandi occhi verdi come un prato bagnato dalla rugiada in primavera, da cui la ragazza aveva preso il nome. Pareva davvero la figlia della Donna, infatti era piacevole e curioso pensare che anche i suoi occhi fossero verdi come quelli di Verdiana, ma questo lo poteva sapere con certezza solo la ragazzina. Solo lei era riuscita a vederli e questo alla Donna non dispiaceva.
Però qualcosa doveva scombussolare questa bella ed allegra città.
E a causa di quell'evento il Castello ne risentì, quasi quanto la Donna.
Era una calda giornata e Verdiana era andata, come al suo solito, a casa della sua amica, sì, la Donna era la sua amica molto speciale anche.
Era nel Castello quando accadde l'irreparabile...
A Verdiana piaceva molto la vista che c'era sul balcone principale del Castello e sapeva anche che quello era il più alto di tutti.
Non si sa che cosa l'abbia fatta cadere, fatto sta che, essendo un castello molto vecchio, il balcone non aveva retto il peso della ragazzina, che era precipitata.
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La Donna senza nome
FantasyLa gente che vi abitava era ospitale e cordiale con chiunque. La chiamavano "La città dal Bianco Sorriso"... Esisteva un posto, però, dove la serenità e l'allegria di questa città non riuscivano a vivere: il Castello DeadHouse, un grande e vecchio c...