<<Devi essere realista con te stessa Alexia.. lo sappiamo che in realtà quelle due papere hanno ragione...>> Pensò tra sé e sé<<Però non vedo come mai questa cosa mi renda nervosa quandone parlano. Forse il fatto di vedere che se ne sono accorte mi spaventa..>> In effetti la spaventava il fatto che la cosa potesse essere palese anche per il diretto interessato <<E se non mi ricambia faccio solo la figura della scema!>>
Ecco il piccolo dilemma che da tempo le faceva pressione nella testa,spesse volte in modo insistentemente.
Improvvisamente le suonò il telefono.
-Gio, dimmi...
-So che io e mia sorella insistiamo tanto, ma ti conosciamo abbastanza da sapere che sotto sotto c'è qualcosa. Perché non ci dici la verità?
Alexia sospirò.
-E va bene... Io provo qualcosa ma non voglio saperne nulla di appuntamenti al buio e sciocchezze simili chiaro? Ve l'ho detto e ora che non se ne parli più ok? Altrimenti non vi rivolgerò più la parola. Non mi serve aiuto in questi casi.
-Siiiiii!Sapevo che provavi qualcosa!
-Non voglio aiuto però.
-Tranquilla, staremo zittissime, come due pesci.
-Menomale...
-A presto Ale!
-Ciao...
Riagganciò.
Conoscendo le due amiche, sapeva che avrebbero tartassato anche Alex e molto probabilmente si sarebbero fatte scappare qualcosa, per cui doveva decidere in fretta il da farsi.
Scrisse velocemente ad Alex un messaggio, dicendogli di incontrarsi un attimo perché aveva delle notizie e nel giro di dieci minuti i due si ritrovarono sotto la casa dei nonni di Alexia.
<<Dimmi tutto.>>
<<Senti...Giorgia e Letizia potrebbero probabilmente chiamarti e romperti le scatole per il fatto di prima...e dire cose che non dovrebbero..>>
<<Tipo che hanno ragione?>>
Al solo udire quelle parole Alexia si pietrificò.
<<Ma si, lasciale parlare, so che mi consideri un tuo amico, non mi faccio condizionare da due papere che dicono che in realtà provi qualcosa>>
Le crollò tutto addosso.
<<C'è qualcosa che non va?>>
<<No...tutto ok.>>
Voleva sotterrarsi in quel preciso momento.
<<Giorgia e Letizia sono due grandissime...>>
<<Si probabile, ma ti vogliono bene ed evidentemente adorano farsi film mentali.>>
Rabbiosa Alexia tuonò: <<Sono vere quelle favolette!>>
Lui sorpreso le chiese cosa intendesse.
<<Gliel'ho detta io la verità...dicendo anche di tacere!>> Le lacrime le rigarono il volto <<Ma sono felice di intendere che per te sono favolette. È molto chiaro il messaggio.>>
Alex non fece in tempo a dirle nulla perché la ragazza corse in casa piangendo. Sapendo com'era fatta l'amica decise di tornare il giorno dopo per confrontarsi nuovamente, si obbligò però a scriverle un messaggio che confortò la ragazza:
"Non ho mai detto che quella favoletta non sia il mio stesso racconto.Buona notte."
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La Donna senza nome
FantasíaLa gente che vi abitava era ospitale e cordiale con chiunque. La chiamavano "La città dal Bianco Sorriso"... Esisteva un posto, però, dove la serenità e l'allegria di questa città non riuscivano a vivere: il Castello DeadHouse, un grande e vecchio c...