Ci vollero un paio di settimane prima di rivedere un vero sorriso su lvolto di Alexia, ma per sua fortuna aveva i nonni e il fidanzato al suo fianco per sostenerla. Il rapporto con le due sorelle mostrava ancora qualche incertezza, ma nessuna delle tre voleva separarsi dalle altre, quindi in un modo o nell'altro trovarono il modo di andare d'accordo.
Certo, qualche volta Alexia non riusciva proprio a togliersi dalla testa il fatto che la Donna fosse scomparsa per sempre, e in quei giorni era un po' giù di morale e voleva stare tra i suoi pensieri, senza distrazioni. Si metteva sdraiata sul letto a guardare il soffitto e ricordava tutti i bei momenti passati insieme alla sua amica fantasma e non mancava qualche lacrimuccia che colava sul suo viso.
<<Sai, Emily, a volte mi manchi così tanto... E so che sto parlando al vento praticamente, ma non mi importa! Non avrei mai pensato che la tua mancanza mi spezzasse così tanto il cuore... Forse perché stavo bene in tua compagnia; provavo emozioni che credo non avrei provato mai se non ti avessi conosciuta... Eri quasi una mamma. Mi facevi sentire bene e mi incoraggiavi a dare il meglio di me e a non arrendermi mai.>> Si asciugò una lacrima <<Oh, mi sento così vuota...>> Si girò sul fianco destro e portando le mani al cuoricino, unendole, si chiuse a modi riccio a piangere.
Anche quando i nonni l'avvisarono riguardo alla cena preferì stare in camera.
Diciamo che erano un po' preoccupati per la nipotina, ma comprendevano il suo dolore e le lasciavano prendere le sue decisioni; quando però rifiutò ancora la cena, la nonna la costrinse in maniera dolce e intono tranquillo a lottare contro il dolore che provava e a farsi forza, spiegandole che non era certo non mangiando che Emily sarebbe tornata. Alexia si scusò per aver fatto preoccupare ancora i nonni,e nei giorni seguenti cercò qualche metodo per tenere la mente distratta e non pensare alla Donna.
Nel frattempo la sua "crew" si stava organizzando a casa dei due fratelli per farle una sorpresa e tirarla definitivamente su di morale; avevano pensato diverse cose: un cucciolo di cane (ovviamente essendo l'autrice una grande fan di queste meravigliose creature non poteva che inserirne uno nel suo racconto) , rose blu (le sue preferite, guarda caso non solo dalla ragazza), portarla a teatro, al cinema a vedere un bel film horror -No ok, forse le ricorderebbe troppo Emily un horror... Idea scartata!- fare una piccola vacanza in montagna o al mare...
<<E se le regalassimo tutto?>>
<<Alex, sei per caso passato fuori?>> Chiesero in coro le sorelle Levi al ragazzo.
<<Affatto! È un'idea assai curiosa e altrettanto geniale!>>
Una voce esterna alla camera si intromise nella discussione.
<<Mamma? Da quando supporti le idee di Alex?>>
<<Da quando ha idee assurde ma con lo scopo di aiutare qualcuno a cui tiene, che ama!>> Annunciò la donna snella e dai capelli tinti di rosso con dei tocchi di viola sulla frangetta liscia, scoloriti dal tempo e dalla ricrescita visibile a chilometri di distanza <<E poi non è impossibile da farsi, per 3 semplici motivi; il primo è che c'è un allevamento di Husky Siberiani in fondo alla strada e sono talmente disperati da regalarli anche ai barboni! Il secondo è perché vi farebbe bene una bella gita tra i boschi, per dire. Il terzo è che le rose sono un segno enorme per dire "ti amo".>>
<<E il teatro?>> Chiese Timmy.
<<Oh, no quello no. Pessima idea. Ultimamente fanno degli spettacoli deprimenti e mosci!>>
<<Per una volta mi dai ragione, sono, come dice sempre la nonna di Alexia, "sbigottito"...>>
Era deciso!
Le avrebbero donato tutto ciò che l'avrebbe in qualche modo resa felice.
Che amici d'oro! Mi verrebbe voglia di entrarvici in questa storia...Peccato ne sia solo l'autrice...
Ma torniamo sui nostri passi!
In men che non si dica i quattro amici si precipitarono ognuno in un posto diverso (beh, tranne Giorgia e Letizia che andarono entrambe a prenotare la vacanza); Alex dagli allevatori e Timmy dal fiorista per prendere "il più bel mazzo di rose blu dell'universo", così aveva descritto la composizione il fratello e lui si era ripromesso di non deluderlo.
Nel mentre Alexia si era affacciata alla finestra e stava osservando la collinetta dove un tempo si ergeva Quel Castello pensando per l'ennesima volta alla sua amica fantasma. Era più forte di lei. In fondo non le era mai capitato di perdere qualcuno di caro...(si,aveva perso i genitori, ma non aveva molti ricordi di loro, quindi il pensiero di aver perso qualcuno quasi alla pari con i suoi la struggeva) e nella testa le ronzava sempre la solita, stupida, inutile domanda: Perché?
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Non preoccuparti Lettore, adesso vedrò di rendere meno depresso questo racconto! Alla fine è una narrazione di fantasia, non una tragedia! Ammettilo però che almeno un po' è curiosa come storia con questa piega tragica. Oppure no. Beh apprezza lo sforzo per lo meno; non sono certo una scrittrice esperta, forse nemmeno una principiante! E poi il "Drama" piace a quanto vedo ai giorni d'oggi.
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<<Avete tutto?>>
<<Mamma mia Alex, fai sembrare il tutto come se fossimo spacciatori! Per favore cambia domanda>>
Si misero a ridere tutti, tranne Letizia. Che aveva detto di così buffo? Era stata più seria di una statua! <<Che scemi che siete! Ridere di un commento così serio!>> Si mise a ridere anche lei dopo quest'ultima considerazione e poco dopo presero ognuno la propria bicicletta e via!
Diretti a casa dell'amica "da salvare" pedalare velocemente era l'unica cosa da fare! Non avevano tempo da perdere, neanche il fiatone che stava venendo a tutti quanti li avrebbe fermati! Neanche la ruota bucata della bicicletta di Giorgia! Niente e nessuno! Neanche... <<Il gelataio!!>>
<<Alex! Non c'è tempo per queste sciocchezze!>>
Ma nonostante il rimprovero del fratello, l'altro era già dalla parte opposta della strada a comprarsi un cornetto limone e panna (si, me lo chiedo anche io il perché di questa scelta) e il resto del gruppo non poté che andargli incontro e trascinarlo via.
La breve pausa di Alex non fu d'aiuto perché arrivarono subito dopo che l'amica era uscita per fare la spesa, da sola poi. Ringraziando il nonno per l'informazione, i quattro, seppur stanchi morti, ripresero a pedalare velocissimi, cercando d'intuire in quale dei mille mila supermercati si fosse cacciata, augurandosi di non cercarla invano; era abbastanza veloce a fare avanti e indietro, troppo veloce per raggiungerla ma abbastanza lenta da poterla incontrare sulla via del ritorno con un po' di fortuna.
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La Donna senza nome
FantasyLa gente che vi abitava era ospitale e cordiale con chiunque. La chiamavano "La città dal Bianco Sorriso"... Esisteva un posto, però, dove la serenità e l'allegria di questa città non riuscivano a vivere: il Castello DeadHouse, un grande e vecchio c...