Prologo: questa è la storia di Cardia una ragazza di 18 anni che appartiene ad una famiglia molto ricca di Berlino e di suo fratello Erik di 21 anni, questi due fratelli sono i più temuti di tutta Berlino perché facevano parte di una gang di nome D...
Pov Sebastian Mi disse quelle parole come se volesse sfogarsi di un penso, la guardavo immobile,non riuscivo a reagire. Mi fa male vederla così, se solo sapesse la verità non avrebbe più quei occhi spenti senza sentimenti ma non posso farlo, sarebbe come pugnararla al cuore con lo stesso coltello di 3 anni fa. La vedo alzarsi e andare vicino alla sua moto. Cardia: Grazie che mi hai ascoltato. Io: Se ne avrai bisogno sarò disponibile ad essere il tuo diario top secret. Cominciò a sorridere tra sé, mi guardò un attimo prima di partire come se volesse dirmi qualcos'altro ma ci penso sù. Mi salutò e partì a tutta velocità. Mi mancava il suo modo di fare. Pov Cardia Sebastian: se ne avrai bisogno sarò disponibile ad essere il tuo diario top secret. Sentire quelle parole mi fecce sorridere, non so perché ma quello che mi rimane di Aaron e la stupidità di suo fratello maggiore. Parcheggio la moto dentro il box e salgo di sopra nella mia stanza per fare una bella doccia. Era abbastanza grande.
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Era Illuminata dalla luce che entrava dalla finestra vicino al letto matrimoniale. Sulla parete davanti a me era un disegno fatto da mia madre con la cartina geografica. E poi un'altra porta dava su un'altra stanza nascosta che mio padre la costruì per me. Aprì la porta e le scale che conducevano alla stanza nascosta si vedevano un po' marcite. Si vedeva che nessuno aveva più messo piede. "Sciocchina che vuoi che metta piede in una stanza che solo tu sapevi la conoscenza" E brava la mia coscenza, ci si rivede dov'eri? "Da nessuna parte stavo solo dormendo" Ahahah. Iniziai a salire,e un rumore assordante si fece spazio tra le mura di quella stanza angusta.
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Aprì un'altra porta ed entrai nella stanza. Da piccola la chiamavo LA STANZA DELLA PIANISTA ,stavo ore e ore a suonare e mio padre che mi sentiva standomi vicino, mi piaceva suonare per lui. ~flashback~ Io:Papà, papà dai sentimi suorenare sono migliorata. Papà:va bene bambina mia ma solo una canzone. Io:Siii ~fine flashback~ Adoravo quel piano, era il mio rifugio dal mondo. E mio padre lo sapeva. Io: Quanto mi manchi papà. X:Anche a me manca. Sobbalzai dallo spavento vedendo mio fratello con le braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta. Io: Erik mi hai spaventata. Erik: Scusa sorellina. Bel posto comunque... Io: Come sapevi dov'ero ? Erik: Sapevo di questo posto, prima che tu nascesti nostro padre lo costruì con il mio aiuto, solo noi sapevamo del tuo mondo. Ti sentivo suonare per lui, ma quando ti vedevo così felice con lui accanto non volevo entrare, pensavo che avrei distrutto tutto. Come sto facendo adesso... Dicendo l'ultima frase in un sussurro. Io: Invece dovevi. Alzò la testa sentendo le mie parole e incoraggiandomi ad andare avanti. Io: Erik anche tu eri il mio mondo e lo sei tutt'ora. Sei il mio fratello maggiore. Quello che mi proteggeva quando avevo bisogno d'aiuto. Qualche volta sei snervante ma ti voglio bene così come sei. Non stai distruggendo questo mondo, ma lo stai migliorando. Vieni.. Gli feci spazio sulla sedia dove ero seduta e battendo con il palmo della mano destra il spazio vuoto per farlo sedere. Si sedette vicino a me è mi guardò con quei occhi da cucciolo. Io:Adesso sei tu la mia famiglia e non voglio che te ne vada. Sono felice che questo posto abbia un contato con te. E cominciai a suonare con il mio fratellone accanto, assaporando ogni nota, ogni suono, come se fossi in un sogno senza un risveglio. Mi sentivo a casa di nuovo.