DUE

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Terminata la messa alle 24.30 tutti i fedeli in fila uscirono dalla chiesa.
Lentamente scesi le scale e nel momento in cui raggiunsi l'ultimo gradino Filippo mi comparve davanti.
"Devo ammettere che non sei poi così stonata" disse commentando la mia esibizione da solista
Sbuffando gli colpii il petto facendolo ridere.
Alzando lo sguardo cambio espressione.
Probabilmente aveva visto Einar.
Sollevando le sopracciglia mi prese a braccetto e mi sorrise, per poi guardare verso l'organo.
"Oh, giusto. Il coro ha organizzato un rinfresco, per farci gli auguri...vuoi venire con me?" gli domandai appena fuori dalla chiesa
Mi guardò per poi guardare il suo amato Rolex dorato.
"Mmm,...no, vado a casa..." disse per poi controllare che non ci fosse Einar nei paraggi
"Perché no?" domandai facendo il broncio
Lui rise.
"È già tanto se sono uscito di casa,... Con questo freddo..." scoppiai a ridere
"Eddai! Non sei mai stato freddoloso!" dissi per poi prenderlo a pugni sul petto
Continuando a ridere si corresse.
"...sono tutti anziani, fanno troppe domande personali per i miei gusti"
Un fiocco di neve gli cadde sul naso
Glielo baciai.
"Okay' gli risposi abbracciandolo
"Ma...attenta a lui..." disse non appena ci passo accanto
Annuii e lo rassicurai.
"Tranquillo. Io ti amo"
"Ti amo anche io cucciola" disse per poi baciarmi la fronte
Lo guardai allontanarsi.
Sospirai e seguendo le voci degli altri componenti mi avviai seguendoli.
"Chi era quel giovanotto?" mi domandò una signora portandomi un bicchiere d'acqua
"Il mio fidanzato" dissi sorridendo
La signora Sparks sorrise per poi abbassare lo sguardo.
"Sembra davvero innamorato... Ti mangia con gli occhi"
"Davvero? Due anni che stiamo assieme e non ho mai notato questo particolare" ammisi ridendo
Lei fece lo stesso.
"Ma non mi riferisco al tuo fidanzato,...ma a lui"
Mi voltai e e vidi Einar seduto al tavolo tutto solo.
Tornai a guardare la donna.
"Giá,...è proprio cotto" disse accarezzandomi la guancia per poi spostarsi a parlare con la direttrice del coro
Mezz'ora volò in un soffio.
Salutai tutti e mi avviai alla porta.
Posai la mano sulla maniglia ma qualcuno appoggió la sua sulla mia.
"Lascia, faccio io" disse una voce profonda alle mie spalle
Mi voltai.
Era Einar.
Mi sfuggí un sorriso.
"Grazie" dissi facendogli aprire la porta.
"Buon Natale" disse abbracciandomi e baciandomi le guance
Squillò il telefono.
"Buon Natale anche a te" risposi ricambiando l'abbraccio
Subito dopo sfilai il cellulare dalla tasca.
'Fil'
"Ehi, amore sto tornando adesso. Sono appena uscita, pochi minuti e sono a casa"
"Okay, attenta per strada" rispose lui
"Tranquillo, ciao"
Mettendo il cellulare in tasca Einar si schiarí la voce.
Lo guardai e iniziai a camminare.
Lui posso mi seguí.
"Ti dispiace se ti accompagno a casa?"
Mi fermai.
Ecco fatto.
Non avevo il coraggio di dirgli che non ce n'era bisogno, ma infondo mi avrebbe fatto piacere.
Filippo non lo avrebbe mai saputo.
"Certo, mi farebbe piacere"
Ridemmo per tutta la strada.
Era così dolce e gentile.
Era bello parlare con lui.
Appena imboccammo la mia via di casa mi venne il batticuore, per fortuna c'era lui che mi faceva sorridere.
Ma questo bastò a far traboccare il vaso.
Salutai Einar dandogli un bacio sulla guancia e continuando a sorridere entrai in casa.
"Tesoro sono tornata" dissi chiudendo porta
L'albero e le luci erano spenti.
L'unica cosa che illuminava la stanza era il caminetto.
Lui non era lì.
Accesi luce ma non lo vidi.
Pensai subito che fosse già andato a letto ma subito dopo lo vidi arrivare dalla cucina.
Stava a petto nudo e con un paio di pantaloni di tuta.
Tra le mani teneva un bicchiere con del whisky.
Lo  riconobbi dall'odore.
"Ciao" gli dissi sorridendo
"Sei felice?" domando sorseggiando lentamente il whisky
"Perché?" domandai avvicinandomi a lui
Si spostò.
Lo guardai male.
"Non lo so,...sembravi così felice,... con lui"
Non crebbi a quelle parole.
"Ancora?! Filippo mi ha semplicemente accompagnata a casa. È stato gentile"
"Eh no! Quella non è gentilezza! È furbizia,..acuto il ragazzo!" esclamò per poi bere tutto d'un fiato il liquido rimanente.
Scuotendo la testa andai da lui ma continuava ad evitarmi.
Lo presi per il braccio
"Lo vedi questo?!" gli dissi mostrandogli l'anello che portavo al dito.
Il suo anello.
"Si, bello...e dimmi, perché lo tieni ancora? Sai i tradimenti non si fanno così. No, no"
"Ma sei pazzo?!" gridai strattonandolo
"Ti amo! Lo vuoi capire? Amo te! Solo te cazzo!"
"No! Secondo me, sai una cosa? Secondo me lo tieni addosso solo perché fa bella figura. Giri con un anello prezioso..." disse atteggiandosi cercando di imitarmi
"...sei patetica..."
Quelle parole mi sconvolsero.
Gli occhi mi si gonfiarono di lacrime.
"Io?? Io sarei patetica? Ti stai rendendo ridicolo da solo. Tu non vuoi capire cosa siamo noi veramente"
Lui mi rivolse uno sguardo pietrificante
"Non credevo che fossi capace di arrivare a questo punto" dissi iniziando a piangere e allontandomi il più possibile da lui, ma il rumore del bicchiere che cadde a terra mi fece sobbalzare
"Posso spingermi anche oltre" disse per poi prendere le chiavi e uscire dalla porta facendola sbattere forte
Continuando a versare lacrime corsi in camera.
Chiusi la porta facendola sbattere forte.
Buttandomi sul letto non smisi di singhiozzare.
Mi sentivo una bambina.
Passarono i minuti, le ore e io non mi fermai dal piangere nemmeno per un secondo.
Stringendomi le spalle mi asciugai le lacrime non appena sentii la porta aprirsi.
Non mi voltai, ma lo sentii avvicinarsi.
In silenzio si sedette ai piedi del letto.
Trattenni il respiro.
Iniziai a tremare.
Lui sospirò.
"Scusa,..." disse a bassa voce
Io non reagii.
"...sono stato un bastardo,...sono un bastardo. Mi dispiace... Lo so che probabilmente non mi starai ascoltando, ma voglio dirti che mi dispiace, davvero. La fuori ho pensato a quello che ti ho detto prima e..." fece una pausa per poi riprendere
"...mi sono chiesto il perché tu stia ancora con me,...saresti libera...senza di me. Con lui rideresti, saresti felice, davvero. Non sono fatto per te..."
Nel momento di pausa che ci fu tra le ultime parole e il suo sospiro mi tirai su di scatto e abbracciandolo da dietro gli sussurrai all'orecchio 'non azzardarti a dirlo un'altra volta! Capito?'
Piangendogli sulla spalla destra gli misi le braccia attorno al collo.
Era così freddo.
Annuendo mi toccò le braccia e baciandole sentii delle lacrime bagnarle.
Mi staccai da lui per recuperare una coperta e coprirgli la schiena ma lui d'improvviso si voltò e scivolando su di me mi baciò a lungo.
Accarezzandogli la testa lo guardai negli occhi.
Accennando un sorriso mi strinse a se per poi riprendere a baciarmi.
"Lo sapevo che ti saresti scusato" gli dissi interrompendo il bacio
Lui si staccò e sorridendo fece schioccare le sue labbra sulla punta del mio naso.
"Ma tu che ne sai di me?" disse abbracciandomi
"Io ne so di te...piú di quanto tu non sappia" risposi spingendolo via e ribaltando la situazione
"No,..io non credo" ripose lui accarezzandomi i fianchi
Stavo a cavalcioni su di lui.
Sentivo il suo cuore battere.
Senza parlare mi abbassai a baciarlo.
Sentivo così tanto il suo bisogno che anche dopo la discussione avuta qualche ora prima non potevo farne a meno di lui.
Lo amavo.
Lo amavo alla follia.
E lui lo sapeva.

Non vedi che va meglio qui con me? •Irama Plume•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora