SEI

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FILIPPO
La giornata di ieri l'abbiamo trascorsa benissimo.
Il pranzo al ristorante, il giardino innevato i nostri corpi uniti l'uno con l'altro.
Non avrei cambiato niente con niente.
Era tutto perfetto.
Rolex stava ancora dormendo, era tutta avvolta tra le lenzuola.
Guardandola sorrisi.
Lentamente aprii la porta della stanza e uscii andando in cucina.
Erano le 9.15 del 26 dicembre.
Nevicava ancora.
Squillò il cellulare e sul display comparve il nome di Fede.
"Wela biondone" dissi rispondendo
"Allora bello. Ottime notizie!" esclamò Fede gridando
In sottofondo c'era un pò di casino.
"Ma dove sei con tutto so casino?" domandai aprendo il frigo
"Eh, appunto. È quello che ti stavo per dire" rispose lui cercando di moderare il tono della voce
Afferrai un krapfen e lo addentai.
"Dimmi tutto"
"Ben è tornato! Con Simone, e il pranzo che avevamo programmato abbiamo deciso di farlo svolgere  a casa di Simo!" spiegò lui con entusiasmo
"Oh, perfetto,...si, di Simo sapevo che era tornato, Ben era da una vita che non lo vedevo..."
"Si, immagino,..ma senti una cosa. Einar, sta da queste parti vero?"
Non appena sentii nominare quel nome mi vennero i nervi.
"Si, sta da queste parti.." dissi con tono seccato
Lui capí al volo.
"Oh, problemi con Rolex?" disse lui ridacchiando
"Mmm, sta zitto" gli dissi seccato
Lui rise e confermandomi l'orario per il ritrovo riattaccò.
Finii di mangiare il mio krapfen e corsi in camera ad avvisare Rolex.
Stava ancora dormendo.
"Rolex, sveglia piccola, sono le nove passate" le dissi scuotendola delicatamente
Lei si mosse leggermente.
Le diedi un bacio sulla guancia e si girò dalla mia parte.
"Buongiorno" disse con una voce roca
"Buongiorno a te" le dissi sorridendo
Lei si tirò a sedere e stiracchiandosi mi guardò.
"Il pranzo è confermato per oggi" le dissi aprendo la finestra
"Come oggi?" disse lei sbadigliando e stropicciandosi gli occhi
Vedendola in quelle condizioni risi.
"Ti ho proprio distrutta ieri sera eh?" dissi pizzicandole una guancia e facendole l'occhiolino
Sobbalzò e tornando a distendersi annuí.
Scossi la testa e sorrisi.
"Ci troviamo a casa di Simone verso le undici e mezza, saremo i soliti del gruppo"
'Probabilmente anche  Einar' intervenne il mio subconscio, ma ovviamente non volevo darle false speranze così feci a meno di dirglielo
"Okay, perfetto. Ho tempo di fare tutto con calma allora" disse lei alzandosi dal letto e avviarsi verso la porta
"Si, circa, ma ricordati che siamo in due, perciò non occupare il bagno tutta la mattinata" le dissi seguendola verso il corridoio per poi deviare verso il bagno
"Ma certo, come ti viene in mente" disse mandandomi un bacio con la mano e chiudendo la porta.
Appoggiai la testa alla porta e sorridendo battei sulla porta.
Sentii la l'acqua iniziare a scorrere e Rolex cantare.
"Rolex,...perché non mi fai partecipare?" dissi sorridendo ricordandomi della prima volta che fecimo la doccia assieme.
'Era la prima volta che venne a casa mia. Eravamo soli, il mio coinquilino non era ancora tornato da scuola e dopo aver trascorso un pomeriggio di battaglia, -non andavamo per niente d'accordo in passato, ma il passato è passato- seduti sul divano di pelle nera iniziammo a parlare del piú e del meno, per poi finire non ricordo come nel bagno. Lei mi guardava con quegli occhi da cerbiatto e io non resistetti. Iniziai a baciarla, con foga. La trovavo attraente, e non riuscivo davvero a resisterle...'
Immerso nei miei pensieri non mi resi conto che aprí la porta e con un gesto secco mi tirò dentro per un braccio.
Chiuse la porta e mi mise con la schiena contro la parete.
E fu cosí che lo stesso episodio si ripetè.
La sua schiena nuda contro la parete umida della doccia e l'acqua che ci scorreva addosso.
Le nostre lingue che in sintonia si muovevano e le sue mani che non stavano ferme.
"Wo, aspetta,..." le dissi fermandola da ciò che stava facendo
"Che succede?" domandò fermandosi e guardandomi negli occhi
Non risposi ma la baciai.
"È tardi, dovremo sbrigarci..." le dissi dandole  un ultimo bacio prima di uscire
Mi girai a guardarla e la vidi seguirmi.
Avvolta nell'asciugamano si avvicinò e abbracciandomi mi sussurrò all'orecchio 'io voglio vederti con quel completo elegante'
Ne avevo parecchi nell'armadio, anche se non ero tipp da quegli abiti.
Appeso tra altri indumenti c'era quello completamente nero di Gucci, lo avevo indossato per il nostro primo appuntamento, poi non ho piú voluto vederlo, quello bianco Prada, lo avevo preso per qualche evenienza, ma non ho mai avuto occasione per indossarlo, non ho mai pensato che il bianco mi donasse, anche se lei avrebbe pagato  oro per vedermelo addosso, ed infine lo smoking, che mi faceva apparire come un pinguino.
Ecco, a lei piaceva quello, io avevo sempre cercato di farglielo evitare, me lo aveva regalato lei il Natale scorso.
Non volevo metterlo mai, ma in fondo era un bel completo.
"D'accordo, Rol,...e io voglio che ti metta quello nero,..." le dissi prendendola on braccio e baciandole il collo
Aveva il segno del giorno precedente.
Glieli sfiorai con le labbra e lei sussultò.
"Bella lei" sussurrai al suo orecchio
"Amore lui" rispose lei accarezzandomi la testa

"Rolex, ci sei?" domandai bussando alla porta della camera
Mi diedi un ultima sistemata ai capelli laccati e sistemai il papillon.
Lei aprí la porta.
"Come ti sembra?" domandò sistemandosi il vestito
Era perfetta.
"Stai benissimo tesoro"
A quelle parole sorride per poi accarezzarmi il petto.
Le sorrisi anche io.
Mi sorpassò uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
"Tu, amore, sembri un Dio" disse facendomi l'occhiolino
Con una faccia compiaciuta la guardai ridendo.
"Ti prego, vuoi farmi morire?" domandò lei
Ogni volta che ridevo me lo diceva.
Non era mio solito farlo, ma la rendeva felice, da qualche tempo
Ancheggiando raggiunse la rampa di scale e guardandomi scostò i capelli e come se fosse una modella scese le scale.
Lo faceva spesso.
Questo mi faceva sempre sorridere.

"Bene, saremo i solito del gruppo, se c'è qualcosa che non va io ci sono okay?"
Mi piaceva raccomandarla, sempre, anche se i nostri amici lo conoscevo benissimo, soprattutto Einar.
"Si, tranquillo, ma non ce ne sarà bisogno" disse lei prendendomi la mano e baciandola
Le diedi un bacio sulla guancia.

"Wela bello!!" esclamò Federico aprendo la porta
"Ciao" salutò Rolex
"Rolex, bellezza, da quanto tempo!" disse Fede baciandola sulle guance
"Vieni qua!" esclamò Fede abbracciandomi
"Ma che bel figurino,...mi sminuisci cosí però eh" disse lui passandosi la mano tra i capelli platino
Rolex sorride.
"Siete proprio belli, una bella coppia" disse lui guardandoci amorevolmente
"Fe, chi è...ooooo ma ciao!"
Benjamin ci raggiunse alla porta con un bicchiere in mano.
"Come stai bello?" domandò lui abbracciandomi
Era da tantissimo che non lo vedevo, devo ammettere che le sue pazzie mi erano mancate.
"Ma lei? Bellezza, piacere Benjamin" si presentò lui
Lei gli strinse la mano sorridendo.
"Piacere mio, sono Rolex"
"La tua ragazza immagino" domandò sorridendo Ben
"Eh, si, mi dispiace" dissi ridendo
Mi diede una pacca sulla spalla ed entrammo in casa.
"Accomodatevi pure, lo chef è all'opera" disse lui sorseggiando della vodka
"Che bella casa" disse Rolex guardandosi attorno
"Si, lo è davvero" dissi prendendola per mano

"E lo chef è qui!" esclamò Simone uscendo dalla cucina con un vassoio pieno di stuzzichini
"Fil! Rolex! Ben arrivati!" esclamò lui venendoci vicini dopo aver posato il vassoio sul tavolo
Si pulí le mani sul grembiule bianco con ricamato 'Biondo' al centro
"Perdonate eventuale farina sul mio viso" disse baciandoci sulle guance facendoci gli auguri
Indicai 'Biondo' sul grembiule e risi.
"Che ci devo fare?" domandò lui ridendo

"Siamo tutti?" domandò Federico prima dare il via alle danze
Simo si guardi attorno e si rese conto di una sedia ancora libera vicino a Rolex.
"Chi manca?" domandò lui
'Vi prego non lui' intervenne il mio subconscio.
"Oh, si, manca..."
La sua frase venne interrotta dal suono del campanello.
Fede corse alla porta ed esultando salutò l'ultimo invitato.
E per mia sfiga era proprio lui.
Einar.

Non vedi che va meglio qui con me? •Irama Plume•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora