epilogo

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Sono passati cinque anni da quando Frank insieme a quel foglio di carta ha rovinato anche il mio cuore

Cinque anni di pianti nel letto la notte

Cinque anni di sensi di colpa

Cinque anni passati ad ignorarlo, fare finta di nulla quando porta a casa Jamia, parlarci a stento

Non avrei dovuto farlo ma mi sono messo con Lynz, ora abbiamo una storia seria...dio, la mia vita è un casino

Ma, signori e signore, la notizia peggiore: oggi mi sposo
Mi pento sempre di più della mia scelta: io non amo Lynz, quella ragazza si merita qualcuno che sia capace di darle quello che io non posso

Frank, com'è ovvio, è invitato al matrimonio. Non posso neppure dire di averlo invitato come vendetta perché lui non mi ama
Eppure continuo a sperarci, ho la stupida illusione che quando il prete dirà la frase "chi è contrario al matrimonio parli ora o taccia per sempre" lui farà qualcosa, ma non siamo in un film e sono destinato a stare con Lynz finché morte o divorzio non ci separi

Sono in camera mia che mi preparo, sono vestito elegante per la prima volta nella mia vita
Giacca nera, come i pantaloni e la comincia, una cravatta rossa e ironia del caso: una rosa nel taschino
Vorrei essere vestito così anche per il mio funerale, anzi, vorrei che oggi fosse il mio funerale

Cerco di allacciarmi la cravatta, con la quale preferirei impiccarmi, solo che a quanto pare sono negato

-"lascia fare a me"- Frank spunta da dietro la porta e si avvicina, mi scosta le mani dal collo e mi fa un perfetto nodo alla cravatta
Con tutte le volte che è uscito con un vestito elegante per Jamia deve aver imparato per forza

-"grazie"-  dico il più freddo possibile senza guardalo

-"avanti GeeGee non essere antipatico"- mi dice con un ghigno. Perché non se ne va? Non gli basta quanto mi ha fatto soffrire?

-"levati dalle palle Frank"- lo guardo male

-"come potrei? Il mio fratellone si sposa oggi"- imbroncia il viso, merda, è maledettamente carino

-"punto uno: non sono tuo fratello, punto due: vattene, non venire al matrimonio. Esci dalla mia vita, smettila di farmi soffrire"- la mia voce da fredda e dura che era diventa sempre più tremolante e quasi sussurrata.
L'espressione di Frank si fa colpevole, l'ha sempre saputo di come ci stessi e Mikey ha contribuito a farglielo sapere urlandogli contro ad ogni occasione 

-"io...Gerard, mi dispiace davvero ma non avevo altra scelta"- si fruga in tasca -"l'ho recuperato dalla spazzatura, lo porto con me ogni giorno"- mi mostra il disegno che gli avevo fatto
Dovrei essere felice ma in questo momento sento solo rabbia, tanta rabbia. Verso la troia, Frank e me stesso

Non me ne accorgo nemmeno e l'impronta della mia mano è stampata in rosso sul viso di Frank

-"vaffanculo...coglione...ti amo...Perché non ti odio? Perché?!"- dico tra le lacrime. Il ragazzo non fa altro se non guardare a terra, in preda alla rabbia comincio a scuoterlo urlandogli contro i peggio insulti che mi vengono in mente

Dopo alcuni minuti Frank mi prende i polsi e mi ferma, scoppio a piangere, mi faccio pena

-"Gerard ti prego, non piangere....È colpa mia, tutta colpa mia..."- solleva la testa -"...ti amo"- e mi bacia dolcemente

Le sue labbra mi sono mancate un casino ma quello che stiamo facendo...beh, è sbagliato

-"Frankie, no"- mi stacco -"io sto con Lindsay e tu con Jamia. Non possiamo mandare tutto a puttane, soprattutto se mi abbandonerai di nuovo"-

-"hai ragione e chiederti di scappare  con me facendo come se non fosse successo nulla è troppo"- sospira tristemente

-"potresti provare a chiedertelo"- dico con un leggero sorriso

-"Gerard  Arthur Way vuoi scappare da questo posto con me?"-

-" lo voglio ma a una condizione"- vedo la faccia di Frank farsi preoccupata -"baciami"-

Yolo, fine
Ho scritto sta roba mentre facevo da babysitter a mia sorella ed ai suoi amici rido

Non riesco a dormire [Frerard] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora