Capitolo 9

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Isabelle's pov

Quello che era successo stamattina mi aveva lasciata perplessa non sapevo se ero più stupita del fatto che avevo raccontato di mia sorella alla persona che infondo era responsabile di tutto questo oppure della reazione che lui aveva avuto..
Non riuscivo a capirlo sembrava quasi che dietro a quei occhi verdi spenti ci fosse più di quanto io riuscissi a vedere.

Harry entrò in stanza più cupo del solito, lasciò la porta sbattere e si diresse verso la parte opposta alla mia senza proferire parola..
probabilmente era solo una sfuriata passeggera eppure qualcosa nei suoi occhi mi diceva che c'era di più sentì uno strano nodo alla gola,che poi che me ne importava di come stava lui? Dopo tutto quello che mi ha fatto ..però adesso che ci penso questa mattina era diverso..
- Harr..ehm padrone qualcosa non va? - chiesi ad un tratto
- la cosa non ti riguarda - disse bruscamente senza neanche girarsi a guardarmi.
Ma perché diamine gliel'ho avevo chiesto?
Poteva anche morire per quanto mi riguardava non sarebbe cambiato molto,sono una stupida a cosa stavo pensando?
- spogliati- disse freddamente
Rimasi pietrificata davanti alla sua richiesta. .
in realtà non era la prima volta eppure non riuscivo proprio a non rimanere sorpresa davanti ai suoi sbalzi d'umore.
Sono una stupida solo una stupida,non è cambiato è sempre lo stesso ,mi ha portata qui per usarmi solo per questo e prima capirò questo più facili saranno le cose.
- che stai aspettando?Ti avverto questa volta non sarò tollerante come il solito ,i miei ordini devono essere eseguiti subito e senza discussioni- era terribilmente serio glielo leggevo negli occhi, erano di un verde più scuro del solito ..
Sospirai, dovevo farlo per mia sorella e Sì anche per Louis perché nonostante io non abbia ancora capito se quello che provo verso di lui sia amore o meno sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa per rivedere i suoi occhi un'ultima volta .
Per loro dovevo farlo ,farmi usare ,essere il suo giocattolino, la sua schiava.
Cominciai a spogliarmi lentamente fino a rimanere solo in intimo.
Stranamente questa volta non c'erano sorrisi perversi sul suo viso,solo un espressione fredda o distaccata come se tutto quello che stava succedendo non lo riguardasse,i suoi occhi scorrevano il mio corpo con desiderio,senza mai soffermarsi ad osservarlo veramente.
-vieni - disse spingendomi verso il letto fino a farmi distendere completamente , pochi secondi dopo lui era sopra di me ,chiusi gli occhi sperando solo che finisse tutto al più presto .
Ancora non avevo dedotto cosa stavo per fare,il battito del mio cuore perdeva colpi mentre una strana sensazione di ansia mi travolgeva.
sentivo il suo respiro sul collo , alzai il viso e incrociai i suoi occhi , non mi sbagliavo su di lui è proprio come il padre anche i loro occhi erano così simili avevano sfumature diverse ma erano accesi dalla stessa scintilla o spenti dalla stessa fredezza non saprei dirlo precisamente.
Ma erano belli questo no,non potevo negarlo il verde dei suoi occhi ti travolgeva impedendoti di distogliere lo sguardo.
Chiusi gli occhi e pensai a Louis lui non mi avrebbe costretto se fossi stata affidata a lui sarebbe tutto diverso, forse saremmo anche stati felici. .
Forse non era niente di traumatizzante ma fin da piccola mi avevano insegnato che donare il tuo corpo equivaleva a perdere il tuo nome , la tua dignità .
Il primo lo avevo già perso da tempo ma ora ,ora mi stavano per portare via anche l'ultima cosa che mi è rimasta.
- sei bellissima , ti voglio -
Disse posando una mano sul mio seno, cominciò a baciarmi il collo per poi scendere dove era posata la sua mano, ad ogni bacio un brivido percorreva la mia schiena , e questo era proprio quello che odiavo di più di quella situazione,il mio corpo reagiva,desiderava, c'era una parte di me che non poteva non volerlo , non poteva non guardare quei occhi color smeraldo e non desiderarli.
E questa era la cosa che più mi affligeva, la consapevolezza di non essere poi così tanto innocente..
Non sapevo cosa mi stava facendo quel ragazzo, ma temevo stesse raggiungendo il suo obbiettivo ,perché prima quando l'ho visto così ho sentito una stretta allo stomaco?perché mi preoccupavo per lui? Sì stavo cominciando a perdere la ragione ,stavo cominciando a dipendere da lui..ad essere la sua schiava? Disgusto,era tutto quello che provavo  in quel momento, per me ,per lui ,per questa situazione.
Sentì ad un tratto la sua erezione premere sul mio bacino e sobbalzai leggermente, no non volevo che accadesse ,dovevo fare qualcosa,reagire.
Cominciai a muovermi,cercando di respingerlo ma con un gesto brusco mi bloccò subito
- per favore lasciami - dissi cercando di liberarmi dalla sua presa
- senti oggi proprio non è giornata ho bisogno di sfogarmi -
Disse con uno strano tono di voce.
Ah..e quindi veniva da me mi pare ovvio ,era a questo che servivo perché lui si sfogasse,quanto vorrei che la cosa non mi toccasse ,che quello che lui mi considerava mi fosse completamente indifferente, ma dovevo ammettere che non era così.
-quindi vedi di non farmi arrabbiare più di così chiaro? -
- Sì -dissi guardando oltre la sua schiena
- Sì cosa? -ed eccolo di nuovo quel sorrisino perverso
- si padrone- dissi con un innaturale freddezza che non mi apparteneva
In un secondo mi attirò a se
- allora finiamo quello che abbiamo iniziato,ti voglio adesso-
Senza che me ne accorgessi mi sfilò le mutande, a quel punto chiusi gli occhi,sperare che si  fermasse era ridicolo...stava per succedere,cercai di trattenermi ma niente, le lacrime solcarono il mio viso,non volevo che mi vedesse piangere non dovevo piangere...
Lo sentì sospirare, il suo corpo era immobile sopra il mio , e ora perché si è fermato?
-perché stai piangendo? -
-non voglio. .- dissi singhiozzando
-perché? -
- perché darti il mio corpo non è poi così differente dal darti la mia anima- dissi senza pensare
Si alzò e si girò a guardarmi
- rivestitti -disse duro
In un'altra occasione non me lo sarei fatta ripetere due volte ma in quel momento,non riuscivo a muovermi o a smettere di piangere volevo solo rimanere sola e ripensare all'accaduto.
Quasi mi avesse letto nel pensiero
Lui si diresse verso la porta sembrava arrabbiato
- non deve più ricapitare - disse fissandomi ,io annuì anche se non avevo capito bene se si stesse riferendo alle mie lacrime o ad altro.
Fatto sta che aveva appena messo in chiaro che ci sarà una seconda volta e quella sarebbe stata  quella decisiva.
Lo osservai lasciare la stanza, poi mi alzai e cominciai lentamente a rivestirmi.
Poco dopo la porta si aprì e mi ritrovai Louis davanti
- hey cosa succede perché piangi? -
Chiese venendomi ad abbracciare
- Isabelle rispondimi..- disse preoccupato poi abbassò lo sguardo verso il mio corpo ancora semicoperto
- no , no ti prego dimmi che non lo ha fatto , dimmi che quel coglione non ti ha toccato - disse con rabbia scuotendomi per le spalle.
Scossi leggermente la testa senza smettere di piangere
- si è fermato. .-
- menomale. .allora che cosa succede?  -
- ma non capisci Louis ? Si è fermato ma solo perché gli facevo pena , mi ha dato solo un assaggio di quello che sta per succedere ha intenzione di rifarlo ..
Dopotutto è per questo che sono qui, che sono ancora qui volevo dire , quando dicevano schiava io mi sentivo disgustata dal essere chiamata così ma ancora non avevo capito bene cosa volesse dire, io non sono qui per lavorare in cucina o fare chissà cosa , non sono qui per portargli la colazione no quelli sono solo diversivi, sono qui per il mio corpo solo quello conta e per questo che forse mia sorella non c'è più. .
Mi hanno portata qui per fare la puttana del principe e tu mi chiedi cosa c'è che non va? Tu hai tutto non puoi renderti minimamente conto del dolore che provoca la consapevolezza che passerai il resto della tua come un oggetto, un oggetto utile certo.. ma non insostituibile-
Non sapevo perché  lo stavo dicendo dato che niente di quello che farò cambierà maj le cose, non capivo neanche perché me la stessi prendendo tanto con Louis che non mi ha fatto niente , stava cercando solo di aiutarmi ma avevo capito ormai  che nessuno poteva aiutarmi.
Tuttavia per quanto fosse inutile e insensato urlare ad alta voce tutto quello che mi passava per la testa mi fece sentire meglio.
La stretta di Louis si fece più forte intorno ai miei fianchi
- ti conosco da così poco tempo Isabelle eppure sei già al centro di ogni mio pensiero, un oggetto sostituibile?  È questo che ti consideri? Perché per me sei un angelo, un angelo nel corpo di una ragazzina e con la forza di una donna.
Ma non capisci che questo è proprio quello che vogliono loro?  Farti perdere le speranze, farti dimenticare chi sei.
Non sarai mai un giocattolino nelle sue mani finché una parte di te continuerà a sperare, e la  persona che ho conosciuto qualche tempo fa sperava ancora, sperava di ritrovare la sorella , di poter vivere una vita migliore-
Le sue parole più sussurate che dette mi fecero riacquistare la ragione che stavo perdendo, aveva ragione. .stavo mollando la presa per lasciarmi trascinare dai fatti , senza oppormi, senza combattere.
No ricordavo ancora chi ero, Isabelle Wilson e avrei fatto qualsiasi cosa per ottenere quello che volevo, la libertà.
- scusa. . Hai ragione io non so cosa mi sia preso -
- ti avevo appena portato una buona notizia-
- che cosa?-
-  tua sorella è viva , non so ancora dov'è ma so che è viva e a questo punto dovrebbe essere tutto più facile-
Le sue parole risuonarono nella mia mente più volte prima che io riuscissi a comprenderle pienamente.
- cosa? Ne sei sicuro ? da chi lo hai saputo?  -chiesi tutto di un fiato
-Sì isa calmati, mi sono informato da certi servitori del re che gestiscono il traffico dei prigionieri di guerra -
Sospirai, era vero, doveva essere vero, lei c'era ancora e a questo punto non rimaneva che trovarla.
- grazie Louis davvero non saprei che fare senza di te -
-finalmente sorridi di nuovo -  disse dandomi un bacio a stampo
- anche io ti penso spesso. .-
Dissi guardandolo negli occhi
Inclinò leggermente la testa e fece uno dei suoi soliti sorrisi disarmanti, poi però il suo sorriso si spense e corrugò leggermente la fronte
- ti posso chiedere una cosa? -
-  certo ..-
- è un dubbio che ho da un po' ma rispondi sinceramente -
- che cosa vuoi chiedermi Louis? -
- provi qualcosa per lui? -
- per lui chi scusa?  - chiesi confusa
- per il principe. .-
- cosa?  Scherzi spero ma come ti vengono queste idee? -chiesi piuttosto offesa
- no..sono serio è solo che quando parli di lui hai uno strano sguardo poi quello che è successo oggi sembra averti distrutto -
- voglio essere sincera con te.. quando sono con lui qualche volta mi sento non so.. strana ma passa subito, non appena mi ricordo chi è e che cosa mi ha fatto  e cosa continua a farmi una sensazione di odio mi travolge quindi fidati quando ti dico che non provo assolutamente per lui -
Dissi decisa ma ne ero veramente così sicura? Ripensai a quelle iridi verdi che mi fissavano, a quelle grandi mani salde sulla mia schiena, al suo respiro sul mio collo
Un brivido mi percorse la schiena
- a cosa stai pensando ? -
Chiese Louis
-  a niente ... solo sono felice che mia sorella sia come dire ..viva-
- già ora però dovremo ritrovarla non possiamo lasciarla a loro  e poi.. -
- e poi cosa? -
- be una volta ritrovata farvi scappare non sarà poi così difficile, sai mio padre mi ha lasciato un piccolo palazzo che ora è disabitato dato che io sono qui non è niente di che... certamente non quello a cui eri abituata ma è grazioso pensavo che possiamo andarci. .-
- o mio dio Louis io ..non so cosa dire sarebbe bellissimo .. aspetta possiamo? Noi? E il tuo lavoro?  -
- stavo pensando comunque di lasciarlo mi sono stancato di architettare tattiche di guerra per il re penso che mia madre sarà molto dispiaciuta non so perché ma ha fatto di tutto per farmi lavorare qui -
- ma ne sei sicuro? -
-sicurissimo almeno che.. tu non mi voglia in questo caso rimango qui -
- certo che ti voglio idiota -dissi abbraciandolo
- ti voglio anche adesso - sussurrai al suo orecchio e in meno di un secondo mi ritrovai le sue labbra sulle mie, e se il nostro fosse amore?
*******************
Demi's pov
Andavo spedita per i corridori , ero stranamente felice , le parole di Harry risuonavano ancora nella mia testa
- Demi io ci tengo a te -
Forse era cambiato , forse anche lui aveva cominciato a condividere i miei sentimenti , forse non farà veramente niente con quella ragazza , il problema è che si trattava di mille forse e nessuna certezza.
Tuttavia non potevo non essere felice per l'accaduto era la prima volta che tra noi c'era così tanta vicinanza.
I miei pensieri furono interrotti quando qualcuno mi strattonò verso la direzione opposta  a quella di dove mi stavo dirigendo.
- ci si rivede principessa. .- mi sussurrò al orecchio facendomi sobbalzare, era lui non c'erano dubbi ma dovetti alzare il viso verso i suoi occhi per averne la certezza, ed eccoli lì belli quanto bastava per togliermi il fiato
- non dici niente ? -chiese incarcando un sorriso
- no..non credevo che ti avrei rivisto-
- ma te lo avevo promesso - disse avvicinando i nostri corpi , istintivamente indietreggiai fino ad urtare la parete
- ti faccio paura?- chiese sempre sorridendo
- no - dissi distogliendo lo sguardo
- e invece sì e la cosa mi piace -
Disse facendo combaciare completamente i nostri corpi, sentivo il respiro mancare cosa mi stava succedendo? Avrei dovuto respingerlo ma la verità è che non ne avevo il coraggio
- sai ti ho pensato spesso in questi giorni e sono arrivato ad una conclusione. .  Ti voglio e Non lascerò la città prima di averti - disse ponendo le labbra sul mio collo e premendo leggermente.
Era travolgente l'effetto che quel ragazzo aveva su di me non riuscivo a pensare lucidamente con lui così vicino ma dovevo reagire, perché nonostante tutto non avevo dimenticato chi ero e soprattutto non avevo dimenticato cosa era giusto e cosa era sbagliato.
- temo che non lascerai la città per molto tempo- dissi fredda
- ma sentila.. sai dovresti smettere di giocare il ruolo che qualcun'altro ti ha affidato -
Rimasi paralizzata , cosa voleva dire? Forse sapevo benissimo cosa volesse dirmi ma non riuscivo a capire come uno sconosciuto possa esserci  arrivato
- ma chi sei tu? -
-  vuoi veramente sapere chi sono? -
- Sì -
-  allora dobbiamo vederci un'altra volta -
-  domani - dissi decisa
- non hai neanche protestato ..- disse divertito
- Ma non qui è troppo rischioso -
- e allora dove? - chiesi
- in camera tua alle dieci A quel ora le guardie sono di turno nel altra parte del castello-
- ma...-
-  no niente ma.. è deciso e sarà meglio che tu sia lì per quell'ora -disse serio
- io non so..-  voleva venire in camera mia? Non potevo permetterglielo , non dovevo e non volevo ..giusto?
- oh ma sta zitta - disse con prepotenza
Poi avvicinò il suo volto al mio mi stava per baciare..lo sentivo, non riuscivo neanche a reggere il suo sguardo
-  Demetria .- sibilò una voce alle nostre spalle , al suono  di quel nome pronunciato scandendo ogni sillaba, spinsi con tutta la forza che avevo il ragazzo che mi stava addosso lontano dal mio corpo mi girai cercando di capire da dove provenisse.
Poi incrociai il suo sguardo, nei suoi occhi riuscivo a leggere chiaramente il furore , ma la sua voce era pacata e il suo viso era la solita maschera di fredezza che aveva da quando la conosco.
- mamma..- sussurrai.
*************************
Harry's pov
Ero in ritardo, non era una novità ma questa volta mio padre mi avrebbe ucciso.
Entrai nella stanza di fretta e furia e buttai sul letto la veste che avevo in mano
- vestiti - dissi secco alla ragazza che stava rannichiata in un angolo della stanza chissà per quanto tempo era rimasta in quella posizione .
- cosa? -  chiese confusa
- ti spiegherò strada facendo ora muoviti per favore siamo già in ritardo -
Si alzò e si  tolse i vestiti, un attimo dopo aveva messo quelli che gli avevo portato, in un altra occasione mi sarei soffermato a osservare il suo corpo ma quella non era decisamente l'occasione adatta
- forza andiamo-
Dissi facendole cenno di seguirmi
- abbiamo. .un ospite dovresti conoscere il cerimoniale devono essere presenti anche gli schiavi della famiglia reale-
-  Non avevamo schiavi noi..- disse con un innaturale freddezza, dimenticavo che era una Wilson poi dubito sapesse che invece il padre ne aveva avute anche troppe, prima o poi glielo farò sapere
- ma sì conosco il cerimoniale - aggiunse
- perfetto sbrigati e ricordati qui davanti a tutti nessuno dei tuoi capricci è accettato fai quello che ti è chiesto ed evita di creare problemi a me e a te chiaro?  -
-Sì-
-Sì. .-
-Sì padrone -
-bene è così che mi devi chiamare una volta dentro non te ne dimenticare- dissi fermandomi davanti al portone della sala e facendo cenno alle guardie di aprire
- seguimi -
entrando vidi mio padre e il nostro "ospite" già a tavola
- tu vai lì -dissi indicando la parte della stanza dove stavano gli schiavi
-  Harold alla Buon ora - disse mio padre con un sorriso teso
- scusate se vi ho fatto aspettare - dissi ricambiando il finto sorriso
- e un onore conoscere l'erede al trono-
-Sono altrettanto onorato - dissi verso l'uomo più  che mi sedeva accanto doveva avere circa cinquanta anni, aveva un fisico robusto cosa che riuscivo ben a capire data l'euforia con cui si stava buttando sul cibo, finì anche per andargli di traverso qualcosa
- portate dell'acqua - disse frettolosamente mio padre , io cercavo in tutti i modi di non ridere
Ma lo sguardo severo di mi fece cambiare idea.
Vidi Isabelle avanzare con una boraccia d'acqua in mano,  ma dovevano mandare proprio lei? Speravo solo che non ne combinasse una delle sue, mi piaceve come le stava quel vestito era leggero e sinuoso si muoveva con lei scoprendole le gambe distolsi gli occhi per evitare che gli altri se ne accorgessero
- Lei è Isabelle Wilson la ..nuova schiava - dissi indicando   la ragazza che finora sembrava procedere spedita almeno finché i suoi occhi non caderro su una determinata parte del tavolo, si paralizzò completamente rimanendo immobile a metà strada
Che le prendeva?
-stiamo aspettando - le dissi traffigendola con lo sguardo
Nessuna reazione , nessuna parola cominciavo a chiedermi se respirasse ancora
- Isabelle ? Mi stai ascoltando ? -chiesi ad alta voce  alzandomi dal tavolo
Non poteva comportarsi così ..non davanti a loro, ma niente sembrava ancora pietrificata quando delle lacrime cominciarono a bagniarle il viso, non riuscivo a capire cosa stava succedendo, a quel punto l'uomo che mi stava accanto dopo aver inghiottito un altro boccone sorrise soddisfatto
- Isabelle. .mia cara da quanto tempo.. vedo che le cose cambiano in fretta -
A quel punto lei lasciò cadere la boraccia di vetro e lasciò che le lacrime avessero la meglio , dovevo fare qualcosa al più presto non avevo il coraggio di guardare negli occhi mio padre
- scusateci - dissi trascinandola per il polso fuori da quella sala
- è stato un piacere conoscervi -dissi rivolto al verme che continuava ad ingozzarsi di cibo prima di chiudermi la porta dietro.
Quando fummo soli mi girai a guardarla sembrava ancora in un altro mondo
- mi spieghi che cazzo ti è preso ?-

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