Capitolo 11

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Isabelle's pov
- mia madre continua ad insistere,dice che sarebbe meglio continuare a lavorare qui-  disse in tono triste , eravamo distesi sul letto di Harry e io avevo la testa appoggiata sul suo petto, non oso immaginare che cosa succederebbe se lui rientrasse adesso..
Passai la mano sulla sua spalla per rassicurarlo non mi piaceva vederlo così giù di morale.
  - sicuramente è mossa dal orgoglio,le piacerebbe vederti diventare qualcuno di importante tutto qui, riuscirai a convibcerla -
  - no.. non capisci mia madre non è così, è diversa, fin da piccolo mi ha insegnato quanto sia importante essere umili-
  Sorrisi davanti alla sua affermazione perché Sì era vero, Louis è la persona più umile che io conosca e dato la sua origine è alquanto strano.
  - non so cosa dire... dovresti provare a riparlare -
  - Sì lo farò,  comunque sto ancora lavorando per cercare tua sorella -
  - so che non mi abbandonerai Lou-
  Dissi baciandolo.
Mi salutò e lasciò la stanza, aspettai Harry che poco dopo entrò in stanza.
Procedeva a passo deciso, sembrava stesse cercando di evitare ad ogni costo il mio sguardo , era strana l'espressione che aveva in volto non sembrava rabbia o forse sì c'era anche della rabbia nei suoi occhi.
Evitai di chiedergli cosa avesse visto come è andata a finire l'altra volta  ...
Cominciò  a togliersi la camicia
  - aiutami - disse secco
  mi avvicinai lentamente e gli tolsi la camicia
  - Sì padrone -
  - ferma è sufficiente - allontanai le mani dal suo petto e alzai lo sguardo, lui sospirò con rammarico e mi scostò una ciocca di capelli ribelle inclinò la testa sul mio viso e il mio primo istinto fu allontanarmi almeno finché non sentì le sue labbra premere sulla mia guancia, quel gesto di improvvisa dolcezza mi stupì, non era mai avvenuto prima , non si era mai comportato così, non con me almeno. .
  - padrone?  - chiesi con fare interrogativo volevo una  spiegazione. .
Lui sospirò di nuovo.
  - devi andare a dormire Isabelle-
  - oh. .sì sono sfinita è stata una giornata pesante- dissi dirigendomi verso il letto
  - aspetta - disse abbassando lo sguardo, sembrava imbarazzato. ..
  ma no lui non poteva essere imbarazzato, giusto?  Quale principe lo sarebbe davanti a una comune serva?
  - non dormirai qui oggi-
  - cosa? Perché? Ho fatto qualcosa di sbagliato?  -
  - no..assolutamente no..solo che dovrai dormire nella stanza accanto, mi dispiace.
  Sarà solo per una notte. -
  - ma perch. .-
  le parole mi morirono in gola quando un'idea Mi venne in mente, ripensai allo strano atteggiamento affettuoso di Harry, ripensai al suo sguardo imbarazzato e ripensai al banchetto di questa mattina, alzai lo sguardo verso quei occhi verdi che solitamente ispiravano tanta freddezza  ma che ora mi evitavano .
- immagino che non dormirò da sola allora nella stanza accanto "signore" - dissi lasciando trasparire tutta la rabbia , il disgusto e Sì la disperazione che provavo in quel momento, per quella situazione.
  - mi dispiace - disse sembrava sinceramente dispiaciuto ma questo non cambiava la mia situazione
Sentivo le lacrime agli occhi ma dovevo sforzarmi di non piangere , qualsiasi cosa dovrò affrontare in quella stanza non potrò affrontarla da debole.
  - se non ti presenti lì tra cinque minuti verranno le guardie a prenderti, non voglio che ti facciano del male-
- non saranno certo le guardie a farmi del male , mi stai gettando in pasto ai leoni, quindi per favore smettila di far finta che ti importi un cazzo di me a te importa solo di te stesso , sei solo un egoista -
In altre circostanze mi avrebbe colpito senza pensarci due volte ma oggi sembrava stranamente incline alla misericordia tuttavia il suo tono di voce fu definito e duro.
  - se ti rivolgi di nuovo a me con quel tono non mi limiterò a lasciarti a lui per una notte ma ti potrei vendere a lui, potresti essere sua a vita -
  l'idea mi terrorizzò , se mai avesse deciso per me un destino del genere mi avrebbe condannato a qualcosa di ben peggiore della morte.
  - mi dispiace padrone -
- puoi andare- disse in un sussurro
Mi diressi verso la porta fermandomi sulla soglia
- credevo che finché sarei stata la tua schiava nessun altro mi avrebbe fatto del male, avevi ...avevi promesso Harry- dissi scandendo  il suo nome.
- sai che non puoi chiamarmi per nome, non ho potuto fare niente mio..padre me lo ha impedito,mi dispiace-
- non sapevo che le cose stessero così, grazie di averci provato-
Dissi con sincera gratitudine e mi chiusi la porta alle spalle.
Era il momento mi avvicinai alla stanza indicatami da Harry e bussai.
- avanti - disse l'uomo 
Entrai nella stanza dove aleggiava uno strano odore che rendeva l'atmosfera ancora più putrida , lui era seduto su una sedia sorridendo compiaciuto
  - oh..Isabelle da quanto tempo- disse in tono mieloso
  - Lurido bastardo -  le parole mi uscirono di bocca senza pensare , il mio istinto, il mio orgoglio e si devo ammetterlo anche il mio coraggio sono tornati a galla dentro quella stanza , non sapevo quello che sarebbe successo o meglio lo sapevo benissimo ma avrei combattuto per impedirlo, senza successo , vero, peggiorando la situazione , vero ma combattendo almeno quello ...
  - vedo che non ti hanno insegnato ancora il tuo ruolo e le buone maniere ma nessun problema ci penserò io- Sì avvicinò e mi colpì il viso con violenza.
  - ritira quello che hai detto e scusati- ordinò con voce ferma
  - no, non ritiro quello che ho detto - dissi sfidandolo con lo sguardo
  - sciocca ragazzina quando avrò finito con te imparerai come si supplica in ginocchio chi ti è superiore -
  - e tu mi saresti superiore?  -chiesi con disgusto
  Questa volta il colpo che arrivò mi fece cadere a terra, cercai di rialzarmi ma un calcio mi riportò  a terra
  - questa notte sarà molto lunga-
  disse alzandomi il viso tirandomi i capelli
  - che ne dici se ricominciamo da capo? Tu chiedi scusa e fai quello che ti dico senza discutere e io ti tratto con un minimo di decenza, potremo finire per divertirci entrambi-
Cominciò ad avvicinare il suo viso al mio ma al solo pensiero della sua lingua dentro la mia bocca mi si rivoltava lo stomaco quindi gli sputai in un occhio data la vicinanza del suo viso
  - puttana- disse infuriato 
  - ti insegno io come  ci si comporta - disse sfilandosi la cinta, sentì il primo colpo arrivare secco sulla schiena , poco dopo cominciò a bruciare lanciai un urlò di dolore ma la sua mano soffocò la mia voce , poi arrivo il secondo colpo ancora più doloroso del primo, poi si abbassò su di me e mi strappò la maglietta con violenza
  - ti prego no! - urlai in preda ai singhiozzi
  potevo sopportare qualunque colpo di cinta ma quello no..
Cominciò a palparmi il seno con avidità
  - zitta puttana ricordati che sei solo una schiava - disse divertito schiaffeggiandomi
  Era intenzionato a continuare il suo gioco quando la porta si spalancò , entrò Harry affannato e rosso in viso , Amlinton si fermò e si allontanò leggermente da me.
Harry invece mi corse incontro e mi aiuto a rialzarmi per poi porsi tra me e Amlinton con fare protettivo.
  - cosa succede ? Mi era stata promessa la ragazza per tutta la notte-
  - Sì e le sarà mandata una schiava al più presto ma ora Isabelle ha un importante compito da svolgere,  mi dispiace - disse uscendo dalla stanza e trascinandomi dietro di sé.
Sentivo ancora il cuore palpitare e  le parti del mio corpo colpite bruciavano , entrammo in stanza in assoluto silenzio , notando le ferite mi aiutò a togliere ciò che rimaneva della mia maglia e mi posò sul letto, poco dopo si distese vicino a me e mi cinse i fianchi da dietro , trovavo stranamente rassicurante il calore che emanava il suo corpo, sentivo le lacrime rigarmi il volto
  - perché lo avete fatto?  -
  - ti sentivo urlare e piangere e non so..per un secondo ho temuto ti uccidesse-
  - anche io-
  - farò in modo che non riaccada, domani il verme se ne va-
  - passerai dei guai per questo vero? -
  - Sono il futuro erede al trono Isabelle il massimo che potrebbero farmi è una ramanzina , posso sopportarlo-
  - so come vanno queste cose. ..mi dispiace-
  - non è colpa tua ora dormi sarai stanca-
  - padrone. .-
  - Sì? -
  - grazie-
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Demi's pov
Erano le dieci e cinque quando la porta della mia stanza si aprì , nessuno sarebbe entrato senza bussare nessuno tranne una persona.
  - sei venuto-
  - certo che sono venuto Demetria faccio sempre ciò che dico-
  - perché hai insistito tanto per vederci di nuovo ? -
  - ti ricordo che l'idea è stata tua - disse facendomi l'occhiolino
  - io..io volevo. .-
  - sembra che tu morissi dalla voglia di conoscere il mio nome - sussurrò al mio orecchio, sentivo che stavo arrosendo
  - Allora dimmelo e poi vattene prima che qualcuno ci scoprà-  
  - tu non vuoi che io me ne vada - disse avvicinandosi a me e toccandomi la guancia, quel lieve contatto mi fece capire che aveva ragione non volevo che se ne andasse, i suoi occhi che infondo erano quelli che mi hanno spinto fino a questa situazione erano leggermente illuminati oggi.
  - ma è sbagliato-
  - sbagliato per chi? Per loro ovviamente ma per una volta piccola dimenticateli, dimentica quello che vogliono da te, dimentica quello che vogliono tu sia e sii te stessa e fai quello che tu vuoi fare-
  - è facile parlare nessuno detta la strada a te ...sei libero-
  una risata amara gli sfuggì dalle labbra
  - no Demetria non sono libero, loro dettano la strada a tutti ma sì può dire che io abbia avuto il coraggio di ribellarmi-
  - io non c'è l'ho questo coraggio - dissi abbassando lo sguardo
  - hai avuto il coraggio di affrontare un ragazzo con un coltello in mano senza neanche chiamare le guardie, certo che c'è l'hai- disse alzandomi il mento poi abbassò il viso sul mio e mi baciò , rimasi delusa quando dopo qualche secondo si staccò
  - ti prego dimmi chi sei-
  - Zayn, Zayn Malik-
  Malik. .Malik oh ma certo!
  - sei imparentato con Alison?  -
  - Sono suo fratello-
  - è una brava persona-
  - è diversa da me -
  - me ne sono accorta-
  - perché devi lasciare la città allora? Non stai con la tua famiglia?  -
  - non mi piace questo posto- disse con una smorfia di disgusto.
Zayn era così che Sì chiamava allora , mi piaceva era un bel nome aveva qualcosa di esotico, Zayn.
Riprese a baciarmi senza alcun preavviso e io fui travolta dalla passione dei suoi movimenti.
Cercai di ignorare la sua mano destra che era caduta sul mio sedere , poco dopo mi spinse sul letto e si posò sopra di me
  - e adesso? - disse maliziosamente
  - se riesci ad ottenere quello che vuoi poi te ne andrai - dissi in tono triste ricordando le sue parole dell'altra volta.
  - non è detto - disse scostandomi i capelli dal collo e cominciando a lasciarci dei baci.
Sentivo qualcosa in quel momento ed era qualcosa che offuscava la mia mente fino a farmi dimenticare che ero sul letto insieme ad uno sconosciuto.
Quel giorno mandai all'aria tutte le promesse fatte a mia madre, quel giorno feci l'unica cosa che poteva portare seri problemi ad una giovane nobile.
Quel giorno su quel letto amai con tutto il sentimento che avevo in corpo uno sconosciuto , uno sconosciuto che odiava l'aristocrazia , uno sconosciuto che non provava niente per me, uno sconosciuto con degli occhi capaci di farti perdere la cognizione della realtà amai un ribelle.
Sì quel giorno io Demetria amai Zayn Malik, il ragazzo che aveva ormai lasciato un segno indelebile in me.

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