Capitolo 12

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isabelle's pov

Sentì la sua mano scuotermi leggermente.
- forza schiava è ora di alzarsi- sussurrò al mio orecchio,  aprì lentamente gli occhi e cercai di alzarmi sentivo i muscoli intorpiditi e i colpi ricevuti ieri continuavano a bruciare.8
  - devo portare la colazione?  -
  - ho già chiesto ad Alison di pensarci non so quanto tu ti possa muovere-
  - non sto così male -
  - ti ha fatto qualcosa?  Oltre ai colpi intendo-
  - no.. lui non mi ha..insomma no , grazie a te-
Sorrise leggermente e si avvicinò a me
  - nessuno di loro potrà mai averti, tu sei solo mia - disse sollevandomi il mento.
  Avrei voluto urlarli che io non gli appartengo che non appartengo a nessuno, che sono una persona, una fottuta persona con dei sentimenti e che lui in quel momento stesse scombussolando i miei come fossero un divertente passatempo ma niente, dalla mia bocca non uscì nessun suonò, in parte perché sapevo che era inutile e poi perché mi sentivo distrutta, dentro e fuori, sapevo cos'era, quel orgoglio di cui andavo tanto fiera si stava spegnendo. Qualcuno bussò alla porta facendoci sobbalzare, non era Alison Come mi aspettavo ma una guardia.
  - cosa c'è?  Sapete che non mi piace essere disturbato di mattina - disse bruscamente Harry facendo impallidire per un secondo il ragazzo che si ricompose subito.
  - mi dispiace signore sono ordini di suo padre vi vuole da lui immediatamente-
-puoi andare- disse congedando la guardia
Cercò velocemente i vestiti , mi alzai di aiutarlo prima che me lo chiedesse per evitare di sentire la sua voce fredda mentre impartiva ordini, lui impone io eseguo ma chi l'ha deciso quest'ordine dei fatti?  Il destino che a quanto pare mi odia..
Fu sorpreso quando mi alzai ad aiutarlo
  - come mai sei così collaborativa oggi?-
  - vi ha mai fatto chiamare a quest'ora? -
  - dovresti  rispondere quando ti viene posta una domanda-
  Sospirai
  - è per quello che è successo ieri vero? -
  - ti ho già detto che non ti devi preoccupare, so quello che faccio-
  - non sei tu a decidere. .-
  - non sto andando ad essere condannato a morte Isabelle -
  - lo so ma..-
  - sembri veramente preoccupata per me -
  - no ti sbagli!  Io ero solo..-
  - baciami-
  - cosa?-
  - me lo devi da troppo tempo e io voglio che sia oggi, che sia adesso-
  - ma io..-
  - fallo schiava è un ordine-
abbassai la testa rassegnata e mi avvicinai a lui, posai una mano dietro il suo collo devo ammettere che da quella vicinanza l'idea delle sue labbra sulle mie non sembrava così tanto tragica, sentivo il cuore palpitare alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi.
Era impassibile, fermo, immobile con un sorriso strafottente sulle labbra anche lui non vedeva l'ora lo sapevo ma era abile a nasconderlo, il suo atteggiamento non aveva niente a che fare con il rossore che si stava diffondendo sulle mie guancie o i miei occhi fissi sul pavimento e tanto meno con i miei gesti impacciati ed insicuri.
Devo ammettere che invidiavo la sua fierezza, il suo orgoglio era qualcosa che un tempo possedevo anche io...
Ma a lui piacevo così è lo capivo da come mi stava guardando, gli piacevo imbarazzata , insicura e in suo totale  potere, volevo dimostrarli che avevo ancora quella fierezza, quel orgoglio di un tempo ma questa volta non lo farò disobbedendo.
La stretta sul collo si fece più stretta alzai lo sguardo e ricambiai il suo sorriso lo stavo confondendo aggrottò leggermente la fronte e proprio in quel momento senza alcun preavviso mi buttai letteralmente sulle sue labbra, baciandolo con foga.
Sobbalzò dalla sorpresa ma poi si lasciò andare a quel bacio, lo sospinsi  leggermente verso una sedia e mi sedetti sopra di lui senza  staccare neanche per un secondo le labbra.
Mi piaceva sentirle premute sulle mie, mi piaceva quella sensazione che sentivo sullo stomaco e che me ne fece desiderare sempre di più , mi piaceva il ritmo che il mio cuore stava prendendo, mi piaceva la sensazione delle mie mani sul suo petto, poi sulle sue spalle, mi piaceva quello che stavo provando durante quel bacio poi dedussi che mi piacesse l'idea di me e Harry che ci baciavamo, mi era sempre piaciuta.
Ma il fatto che io provassi tutto questo, no non mi piaceva, significava solamente che era accaduto qualcosa che stavo cercando di nascondere anche a me stessa da troppo tempo.
Mi alzai e sospirai ignorando la sua presenza, notai che gli mancava il respiro cosa che non sarebbe successa se io lo avessi baciato normalmente , i suoi occhi erano ancora spalancati dalla sorpresa.
  - accidenti schiava! Ci sai proprio fare..-
  - Isabelle , mi chiamo Isabelle - gli risposi a tono.
  - Isabelle è un bellissimo nome- mi disse avvicinandosi.
  - devi andare da tuo padre - dissi con freddezza mentre lui mi cingeva i fianchi
  -se faccio un po' tardi non morirà nessuno voglio passare ancora del tempo con te-
Disse accarezzandomi una guancia
schiafeggiai la sua mano senza rendermene conto
  - peccato che io non  abbia nessuna voglia di passare del tempo con te- dissi sprezzante
  - ancora non hai imparato a essere meno acida? - rispose con rabbia
  - ancora non hai imparato ad essere meno stronzo?- le parole mi uscirono senza pensare ero arrabbiata ma non con lui, ero arrabbiata con me stessa per tutta quella ridicola situazione.
  Mi stava uccidendo con lo sguardo
  - senti il fatto che tu mi abbia baciato non cambia niente è chiaro? Non sono follemente innamorato di te sei solo una schiava e tale rimarrai quindi controllati!  E giusto per chiarire le cose non me ne può fregare di meno di quello che vuoi tu, qui sono io che decido e se ti dico che passerai del tempo con me tu lo fai e basta, non esiste una seconda possibilità- mi urlò contro infuriato qualcosa in tutto quel lamentoso e inutile discorso che aveva messo su, mi aveva ferita e non poco...Ma non sapevo di che cosa si trattasse  o meglio lo sapevo benissimo e questo non fece altro che aumentare la mia ira .
  - bene padrone - sputai acida
  - allora è mio compito in quanto schiava avvertirla che è meglio se si reca da suo padre, essere orgogliosi è facile ma se non si è nemmeno capaci di prendersi le proprie responsabilità ...-
  - che cosa vuoi dire? - chiese spingendomi contro la parete
  - lo sai meglio di me cosa voglio dire. .lo sanno tutti, sei bravo a parlare ma non credo che tu sia capace di fare i tuoi doveri, un principe non si riconosce solo dal sangue.- era un colpo basso lo sapevo.
  - ma come ti permetti?! -Mi alzò il mento con violenza
  - ora io me ne vado ma quando ritornerò verrai punita per questo atteggiamento puttanella-
  Mi lasciò il mento e si diresse verso la porta
  - forse avrei dovuto lasciarti a quel verme -
  Disse prima di sbattere la porta.
Non sapevo cosa avevo fatto o meglio lo sapevo ma non capivo il perché...
Non era stato l'orgoglio a guidare le mie azioni questa volta e neanche l'impulso. .no era stata frustrazione, vera e propria frustrazione.
Frustrazione che una volta che lui ebbe lasciato  la stanza si riversò su di me, ripensai al disprezzo e la rabbia che c'era nel suo sguardo prima che lasciasse la stanza sembrava lo stesso del primo giorno che sono arrivata qui..
Mi accovasciai a terra aspettando l'unica persona che forse mi avrebbe capito, Louis.
Ma più il tempo di attesa si prolungava più nella mia mente sorgeva il dubbio che probabilmente questa volta neanche lui avrebbe capito , infondo neanche io capivo.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *  Harry's pov
Avevo bisogno di calmarmi era riuscita a farmi infuriare, ieri sembrava talmente distrutta che mi ero dimenticato di cos'era capace.
Le sue ultime parole erano quelle che mi avevano colpito di più, orgoglio, sangue, responsabilità.
Erano parole che conoscevo più che bene , parole che mi sentivo ripetere da quando ero nato , parole che forse ero stanco di sentirmi ripetere.
Sì avevo capito benissimo cosa intendeva lei con quella frase, era un concetto che altri prima di lei mi avevano fatto notare. .
Non avevano tutti i torti...io avevo il sangue , avevo l'orgoglio ma forse non avevo il senso delle responsabilità ma appunto era qualcosa che mi era stato già detto , già ribadito. .
Quindi mi sarei aspettato un simile atteggiamento da chiunque al castello , chiunque. .ma non lei, no lei era la mia schiava , doveva seguire il mio volere e non insultarmi in quel modo dovrebbe aiutarmi a superare i giudizi degli altri non giudicarmi a sua volta.
Credevo fosse diversa invece mi sbagliavo è proprio come tutti gli altri, proprio come tutti loro.
Ora mi stavo dirigendo ad affrontare mio padre per colpa sua d'altronde, per colpa di una stupida schiava che non riusciva ad accettare il suo ruolo ma l'avrei aiutata io con le buone o con le cattive da oggi la mia considerazione di lei cambierà completamente.
  - padre mi avete chiamato? -
  Lo sguardo di mio padre esprimeva tutto il suo furore solitamente in queste situazioni tendeva a mantenere un'inquietante calma oggi invece sembrava che non avesse a pieno il controllo delle sue azioni , la cosa poteva essere anche divertente da un certo punto di vista...
  - ti rendi conto di quello che hai fatto? - sbraitò infuriato
  - hai rischiato di mandare a monte tutto quanto-
  - mi dispiace-
  - tutto per una schiava Harry? Una schiava? ! Ha causato troppi problemi da quando è arrivata la cosa non mi piace-
  Rabbrividì solo al pensiero
  il peso delle sue parole non era leggero sebbene Isabelle mi abbia veramente fatto arrabbiare, sebbene sia la peggiore schiava che io abbia mai avuto non permettero a mio padre di farle del male, lei era mia.
  - non mi piace la merce usata padre. Lei è mia non dovevate barattarla con quel tipo- dissi improvvisando un tono privo di qualunque emozione.
  - sei troppo orgoglioso Harry. .-
Disse sospirando
  - mi assomigli tanto in questo ma un buon re deve sapere anche scendere  a patti in certi casi. .-
  - me lo ricorderò-
  - non ne ho dubbi-
  Sembrava essersi calmato. ..
  - puoi andare Harry... e ti prego insegna un po' di disciplina a quella ragazza, tra poco ci sono i banchetti primaverili-
  - lo farò- oh Sì che lo farò. ..
  - Harry aspetta-
  - Sì? -
  - sto pensando  di anticipare il matrimonio-
  * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Demi's pov
Lo notai alzarsi per rivestirsi aveva un fisico che farebbe invidia di comunque non aveva bisogno di essere un nobile, aveva la bellezza di un dio greco, la fierezza di un purosangue e lo sguardo di un re.
Lui era il mio re
- rimani ancora un po' - azzardai
Sorrise e si chinò su di me per baciarmi leggermente sulle labbra
- no principessa, ho delle cose da fare-
- ci rivedremo? -
- probabile hai un corpo che fa invidia a qualunque ragazza con cui io sia mai stato, ti dirò io dove e quando -
Corpo..stava parlando del mio corpo..solo del mio corpo
  - Zayn. .-
  - cosa c'è? -
  - credo di provare qualcosa per te - dissi tutto d'un fiato
  Si girò a fissarmi e poi sospirò
  - io non mi innamoro piccola -
  È stato un brutto colpo...
  - ma io credevo che tu..che noi.. insomma-
  - il nostro era solo sesso Demetria -
  Sentivo che stavo per scoppiare a piangere solo sesso , ero solo sesso avevo perso la verginità con una persona per cui ero solo un corpo da plasmare.
  - bene se è così che stanno le cose non ti voglio più vedere, vattene- dissi acida aveva ferito il mio orgoglio come nessuno prima di allora, aveva spezzato il mio cuore.
  - quel tono usalo con i tuoi servi non con me. E poi io ho detto che voglio rivederti e se non lo hai capito ottengo sempre quello che voglio -
  - non puoi costringermi -
  - oh Sì che potrei , ma posso fare anche di meglio potrei minacciarti -
  Scoppiai in una risata sprezzante
  - tu minacciarmi , potrei schioccare le dita e le guardie sarebbero qui e tu saresti in seri guai mio caro-
  - giusto ma prima riuscirei a descrivere com'è stato sbatterti sul tuo stesso letto-
  - non ti crederebbero è la tua parola contro la mia-
  - loro forse no..ma tua madre ?-
  - non puoi farmi questo!-
  - posso e lo farò se non capisci che da oggi sei in mio potere-
  - sei uno stronzo-
  - non.parlarmi.cosi.  potrei fartela pagare e l'idea mi dispiacerebbe-
  - perché fai così Zayn? -chiesi cercando di annullare quel irreparabile distanza che si era creata tra noi , passai leggermente  la mano sulla sua guancia, lui la prese e l'avvicinò alle sue labbra , erano così belle.
  - il mondo non è tutto rose e fiori principessa, e prima lo capisci meglio è ..
Fidati quando ti dico che non ci sarebbe niente di positivo nell'innamorarsi di uno come me-
  - ma..ma io..-
  - oh sta zitta ti prego - disse bruscamente
  Poi posò le labbra sulle mie quasi a sigillare quelle parole che non voleva pronunciassi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2014 ⏰

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