Capitolo 10

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- mi spieghi che cazzo ti è preso? - ripetei alzando la voce, lei continuo a tremare senza dare segno di aver intenzione di rispondere
- Isabelle parla!- dissi avvicinandomi,
Indietreggiò velocemente e inciampò vedendo la sua espressione sconvolta decisi di cambiare atteggiamento,  le porsi la mano per aiutarla a rialzarsi.
- non ti voglio fare del male piccola- dissi stringendo leggermente per calmarla.
- spiegami cos'è successo - dissi mantenendo un tono di voce calmo quando sentì che il suo respiro era tornato normale.
Lei sospirò
- non so se sia il caso..- disse abbassando lo sguardo
- non era una richiesta ma un ordine- dissi duro, la sentì irrigidirsi tra le mie braccia
- lo conosco - disse in un sussurro
- questo l'ho capito ma voglio sapere perché hai reagito così-
- era nostro alleato un tempo, il problema è che mio padre non era in grado di distinguere la differenza tra la vita di tutti i giorni e la guerra, per lui chi ti affiancava in battaglia era anche tuo fratello nella vita di tutti i giorni quindi diciamo pure che era uno dei suoi  migliori amici-
- capisco. .- la capivo. .forse anche troppo.
- quindi diciamo che me lo ritrovavo spesso tra i piedi - ridacchiai leggermente alla scelta delle sue parole anche perché mi sembrava stesse descrivendo la mia situazione attuale, ma la sua espressione cupa mi fece subito sentire il bisogno di reprimere la risata e le feci cenno di continuare.
- un giorno lui mi ha... come dire maltrattata-  disse lasciando che le lacrime le rigassero il volto
- cosa? - chiesi confuso
- le guardie non erano di turno e in qualche modo mi sono ritrovata sola con lui, dopo mi ha chiesto di. .mi ha chiesto. .- la sua voce fu interrotta da un singhiozzo
- respira va tutto bene , cosa ti ha chiesto?  -
- mi ha chiesto di fare qualcosa che non avrei mai fatto neanche sotto tortura- probabilmente stava cercando di dirlo nel modo più  carino possibile ma avevo afferatto bene il concetto.
Era diventata paonazza , c'era imbarazzo in ogni suo sguardo e non ne capivo il motivo, lei era solo una bambina, chi dovrebbe vergognarsi è il maiale che in questo momento sedeva con mio padre, avevo una voglia pazzesca di entrare lì dentro e dargli una lezione che gli sarebbe bastata per il resto della vita.
- e tu? -chiesi stringendola più forte
- avevo undici anni ma non ero stupida mi rifiutai categoricamente di fare una cosa del genere , allora lui...-
- ti ha..-
Lei scosse la testa
- mi ha picchiata,  come non aveva mai fatto nessun altro , ho ancora certe cicatrici- disse in lacrime.
Che era un verme lo avevo capito anche da solo ma non immaginavo neanche fino a che punto
- mi dispiace. .-
- la cosa peggiore è che mio padre non mi ha creduto, io ero una bambina lui un suo alleato veniva prima.-
-non mi stupisce che tuo padre sia stato alleato con il mio..-
- perché?  -chiese incuriosità
- sono uguali-
Lei distolse lo sguardo .
- guardami Isabelle-
Alzò lo sguardo verso di me aveva degli occhi così belli..
- tu sei mia e finché lo sarai nessun'altro potrà toccarti -
Il mio intento era quello di tranquillizzarla ma sembrava l'avessi solo irrigidita.
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- mamma. .-  ripetei pietrificata mentre lei continuava a fissarmi , lui ebbe l'accortezza di staccarsi dal mio corpo
-posso spiegarti - ballettai
- non c'è niente da spiegare Demetria saluta ..il signore - disse con una nota di disprezzo che non  riuscivo a capire se era rivolta a me o a lui, mi gira a guardarlo sembrava essersi irrigidito speravo solo non facesse niente,  speravo che non tirasse fuori il coltello o altro come l'ultima volta che mi ero rivolta a lui con quel tono, mia madre non ci avrebbe messo molto a chiamare le guardie e farlo uccidere, il pensiero mi fece venire un brivido.
- stia tranquilla il  signore se ne stava andando- disse lanciando uno sguardo di sfida a mia madre, prima di girarsi e andarsene mi strinse anche con molta prepotenza e Sì abbassò al lobo del mio orecchio per fare in modo che lei non sentisse.
-domani mattina ti voglio in camera non fare scherzi spiacevoli, principessa- disse poi si voltò e lo vidi attraversare il corridorio.
Mia madre sembrava sconvolta, chiusi gli occhi aspettando che la sua mano schioccasse sul mio volto ma niente, non succedeva niente continuava solo a fissarmi
- quindi  è così che ho cresciuto mia figlia- disse infine
- non ho fatto niente mamma..- dissi esasperata
-niente?  Quindi devo suppore che quel ragazzo ti abbia portato lì con la forza ? Forse dovrei mandarlo a cercare no?  Dopotutto ha cercato di stuprare mia figlia -
-no! Non mi ha fatto del male, lui non c'entra - la disperazione nella mia voce era evidente.
- allora ...in questo caso hai fatto anche più del dovuto-
Sospirò.
- oh Demetria ma non capisci che tutto questo è per te?- disse in tono improvvisamente dolce
- Non capisci che stai per sposare il futuro re di questo posto, diventare la futura regina? Stai per portare il giusto onore alla nostra famiglia , per incidere il tuo nome nella storia del regno , per essere qualcuno! e tu vorresti rinunciare a tutto questo per cosa poi? Per essere la puttana  di un villano qualunque? - sottolineo con una nota di disprezzo l'ultima frase.
E in quel momento capì come stavano le cose , lei non mi capiva , non mi avrebbe mai capito, l'onore, il nome, il sangue erano tutto per lei, ma per me non erano niente, cose superficiali o forse anche essenziali ma comunque non lontanamente paragonabili a qualcosa di più grande, al amore.
Ma non aveva tutti i torti dopo tutto io ero convinta di amare Harry quindi quello che stavo facendo era sbagliato a prescindere .
- hai  ragione mi dispiace. .-
- finalmente ricominci a ragionare ma non posso fare finta che non sia successo niente , non lascerai le tue stanze finché non lo riterro opportuno -
- ma... Harry?  -
- oh il principe potrà benissimo aspettare- feci per controbattere ma mi zitti con un gesto
- basta niente discussioni è deciso, dimmi piuttosto ti ha toccata? -
- cosa? -chiesi confusa
- ora non fare finta di essere più innocente di quanto tu non sia in realtà, sai cosa intendo il...signore con cui ti intrattenevi tanto prima, ti ha toccata? -
- no.-
- sei ancora vergine Demetria? - disse scandendo ogni parola
- Sì non dovresti dubitarne -
-bene vedi di rimanerlo quello è gran parte del tuo onore se lo perdi dimentica di essere mia figlia- disse prima di andarsene.
Era così facile rinnegare una figlia?
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Louis's pov

- mamma non capisco perché insisti tanto, non cambierà niente vivremo come abbiamo sempre fatto-
-Louis non puoi capire, dammi un solo motivo decente per abbandonare il lavoro di anni-
Strinsi i denti
- sono stanco, stanco delle guerre stanco dei tradimenti, stanco delle chiacchere della gente voglio vivere in pace come fai a non capirmi? -
-se tuo padre fosse qua..-
-no smettila!  Smettila di usare papà come scusa ogni volta, lui non ha mai voluto che lavorassi qui non me lo ha mai chiesto, sei tu tu che hai insistito tanto e ancora devo capirne il motivo-
- nella vita spesso mi sono ritrovata a fare errori irreparabili- disse cambiando tono di voce alzando lo sguardo notai le lacrime che scorrevano sul suo viso
- mamma .. - dissi avvicinandomi
-le conseguenze di quei errori continueranno a inseguirmi fino alla morte, mi dispiace che tu... che tu sia costretto a fare tutto questo ma è per te non voglio che ti accada niente -
- ho capito non piangere non lascerò il lavoro-
-posso capire che il clima che si respira qui sia un po' pressante - disse guardandomi con compassione
-prenditi un periodo di pausa per te, per respirare ma poi ritorna a corte piccolo mio è quello il tuo posto -
-il mio posto è nelle terre di mio padre-.
Lei si irrigidirsi a quelle parole, sospirai
- ma ritornerò a corte se ti fa felice-
-non sarà per sempre , un giorno capirai-
disse abbracciandomi
-lo spero- dissi rassegnato
Feci per andarmene quando la sua voce mi bloccò
-Louis-
-Sì? -
-ricordati che c'è il nome di tua madre in gioco, ora vai-
Annui e lasciai la stanza per quanto mi sforzarssi non riuscivo a capire cosa intendesse.
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Harry' s pov
-no !- ringhiai
-non permetterò che succeda-
L'espressione di mio padre era irremovibile
-si che lo farai invece, avanti Harry, mi aspettavo chiedesse somme di denaro in cambio o altri favori invece ha chiesto così poco -disse rilassato
-poco ?-  chiesi disgustato
- Sì poco e noi gli daremo quel poco che ha chiesto -
- non voglio, non puoi obligarmi-
- posso invece c'è un regno in mezzo Harry questa volta non posso sottostare i tuoi capricci -
- ma come fai a non capire è importante per me-
- non capisco e non voglio capire la tua reazione è esagerata se io ne capisci il motivo forse prenderei decisioni drastiche- 
Il messaggio che mi stava mandando era più che chiaro
- avanti sarà solo per un giorno poi tornerà tutto alla normalità -
Fremevo di rabbia , di odio , odio verso mio padre, odio verso quel uomo , odio verso tutti, loro non potevano farlo eppure la ragione mi diceva che era il caso di calmarmi.
- va bene. .-
Dissi mentre uscivo dalla stanza
-una cosa. ..-
- se hai intenzione di insistere. .-
-voglio solo sapere cosa succede con quel ragazzo, Louis, sembra se ne voglia andare perché fai di tutto per trattenerlo? -
- è il migliore che io abbia avuto non posso semplicemente lasciarlo andare -
-sappiamo benissimo entrambi che non è il migliore-
- è in gamba-
- voglio la verità-
Sospirò
- quando sarà tempo capira

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