ᏙᏆᏆᏆ

274 20 4
                                    

Taehyung si era allontanato dal letto, lasciando che Jimin potesse prendersi tutto lo spazio per stringere Yoongi che piangeva. Si era asciugato le ultime lacrime e aveva guardato il alto facendo il saluto militare e poi mettendo la mano sul cuore e colpendolo abbassò il capo.
Yoongi fece calmare Jimin a poco a poco e guardò Taehyung. Gli sorrise. Lui non sapeva cosa fare se dobbiamo essere sinceri. In tre mesi Yoongi aveva iniziato a sorridere. Era sconvolgentemente bello. Fino a sole 12 settimane prima era tanto se ti guardasse o che ti rispondesse e ora ti fissava negli occhi sorridendoti dopo aver pianto? Sembrava avesse cambiato dimensione.
"Sicuri sia Yoongi e non qualcun altro?" si domandava.
Quest'ultimo si allontanò dal ragazzo e si alzò con le magre gambe che lo sostenevano e tremavano per poi abbracciare Taehyung che per un attimo non realizzò e rimase fermo con le braccia piegate all'altezza dell'addome di Yoongi. Poi ricambiò l'abbraccio. Quella scena sarebbe dovuta essere fotografata. Da un lato Taehyung e dall'altro Yoongi. Due mondi paralleli che si toccano. Non solo al livello morale ma anche l'impatto che aveva quella scena: da un lato si vedeva Taehyung che aveva i capelli scuri, i vestiti pastello e la carnagione abbronzata, le spalle larghe e tendenzialmente alto. Dall'altra Yoongi che invece aveva i capelli bianchi (amava portare quel colore insieme al biondo era quello che gli stava meglio), vestito di colori scuri e opachi che facevano contrasto con la sua carnagione bianca e pallida, era molto minuto, basso e con gli arti fragili. Il suo aspetto faceva paura a metà istituto eppure era una persona dolce e calma quando voleva. Dopo quello che aveva visto qualche settimana prima aveva rivoluzionato il suo comportamento.
Erano seduti in cerchio, intorno ad un tavolo. Silenzio. Solo silenzio. Un'estenuante silenzio che ti faceva venire il panico anche solo di respirare per paura di fare troppo rumore in quella sera che di suono aveva solo il canto di qualche grillo nei giardini.
"sono successe tante cose"
Il silenzio venne rotto. Gli sguardi si posarono su Jin, che aveva preso la parola spezzando quella paura di muoversi e facendo rilassare un po' tutti
"Credo che la più importante sia quella che Hoseok è morto. Abbiamo provato a chiamarti ma gli rimanevano 24 ore di vita, e farti uscire sarebbe risultato un processo troppo lungo" raccontò. Yoongi mise i polsi sul tavolo creando un breve ticchettio di anelli che ricoprivano la sua mano al contatto con il piano in vetro.
"Come?" Taehyung urlò.
"Taehyung calmati" intervenne Yoongi
"Come faccio a calmarmi quando so che è morta una persona?!"
"Taehyung abbiamo provato a contattarti" parlò Jimin.
Eccoli lì che iniziavano a discutere. L'unico in disparte era Yoongi, che si era portato le sue lunghe e affusolate mani sulle orecchie.
"o mio dio"
Disse più a se stesso che agli altri.
Continuava a guardarli litigare, leggermente divertito dalla situazione. Si, a Yoongi piaceva vedere la gente litigare. Per lui era la dimostrazione di quanto fosse corruttibile l'animo umano.
Ancora una volta, le sue idee erano l'opposto di quelle di Taehyung. Lui odiava urlare e litigare. Si rivedeva in suo padre. E lui odiava suo padre. È sempre stato dell'opinione che non bisogna odiare le persone ma in quel caso era l'unica persona che non riusciva a perdonare. E non sarebbe mai riuscito a perdonare
"Yoongi stai ridendo?!" Chiese Jin guardandolo sorpreso
"Si" fece un ghigno "siete tutti degli spiriti così umani... Così predisposti alla guerra. Ah dove finiremo" sospirò stiracchiandosi.
Capire Yoongi era impossibile anche per loro
Jimin Poggiò la testa tra le braccia incrociate sul tavolo.
"Yoongi-Hyung ha ragione" la sua voce era soffocata
"Non è questo il frutto del discorso" interruppe Jin
Namjoon era in disparte, che non parlava per non dire assurdità. Continuava ad avere le dita tra i denti e a squadrare tutti. Pensava ancora che sarebbe finito in prigione. Lo hanno visto trascinare un corpo svenuto per poi imprecare, prenderlo sulla schiena, chiamare chiedendo aiuto, imprecare ancora e poi scappare via.
Chiunque avrebbe pensato che fosse un assassino, o un ladro, o un rapitore... Non una buona impressione insomma.
"Come sta Jungkook" chiese Taehyung mentre un luccichio si accese nei suoi occhi.
"Non molto bene" ammisero
"Prima abbiamo provato a farlo socializzare, così per non far sentire la mancanza"
Taehyung si sentì trafitto. Era davvero geloso?
"Ma non ci siamo riusciti. Anzi. Forse l'abbiamo spinto ad andarsene"
"Andare dove?"
"In campagna. È lì da due mesi, non abbiamo sue notizie apparte alcune lettere che ci ha spedito"
Jin rovistò in un cassetto prendendo qualche foglio stropicciato
"Eccole, sono qui se vuoi leggerle"
"Posso vederlo? Dov'è? Posso raggiungerlo con un treno? Una metro? Come?" Lo assalì
"Il viaggio è lungo, ci vuole qualche ora. Se ci tieni, domani ti ci portiamo, non so se ci siano treni ma dubito fortemente. L'ho portato io so dov'è" Namjoon Spiaccicò le prime parole.
"Si, portamici per favore" lo pregò
"Domani ci mettiamo in macchina e andiamo lì, te lo prometto"
Si alzò con i muscoli indolenziti ecosì tutti. Tranne Taehyung, lui guardava e leggeva le lettere.

"21/04/18 19.38
Cari amici, sto bene. Non vi scrivo da molto, mi dispiace di non aver dato l'ultimo saluto a Hoseok ma credo credo sia venuto a salutarmi prima di andare via. Stamattina alle quattro un gallo del vicino mi ha svegliato. Mi sono alzato e sono andato in giardino per disegnare. Ero su un albero quando un ragazzo è venuto dietro il cancello. Saranno state le cinque, ok che qui in campagna tutti si svegliano presto, ma mi ha stupito. Non l'avevo mai visto. Si avvicinò a me e mi salutò, gli risposi sorridendo anche se ero abbastanza malinconico. Abbiamo parlato un po' e l'ho invitato a fare colazione e gli ho parlato di Hobi e di quanto volessi salutarlo un ultima volta. Mi ha detto che era vivo nelle cose di ogni giorno e che mi perdonava. Poi siamo usciti, sono tornato sul mio albero e lui mi ha rassicurato dicendomi che ci saremmo rincontarti. E poi mi ha detto una cosa strana. Mi ha detto "fai coming out" e poi ha aggiunto "che dio ti benedica"
Risi leggermente chiedendo cosa intendesse. Quando alzai lo sguardo dal mio album da disegno era sparito. Era davvero spartito. Io non credo ai fantasmi, ma se fosse un angelo? Che ne pensate?
Comunque voi come state? Spero bene. Jin hai superato l'esame o l'hai rimandato? Namjoon non ha rotto niente? L'ultima volta avevo scommesso una pizza che avrebbe rotto il vaso. Jimin ha smesso di allenarsi troppo? Non gli fa bene, ora non c'è Hoseok che lo ferma e lo porta a casa quando sviene, tenetelo sott'occhio. Suga invece? Sta meglio? Mi avete detto che ha pianto per tre giorni senza uscire dal dormitorio. Aiutatelo, non può distruggersi così, non ha senso.
Devo andare, spero che Taehyung mi senta cantare le sue canzoni, sono diventato davvero bravo secondo le ragazze del quartiere. No, so già a cosa state pensando, non esco con nessuna di loro anche se gli piacerebbe. Addirittura un ragazzo ieri mi ha chiesto di uscire ahah. Non posso. Sono molte carine comunque, per me a Jimin o a Suga possono piacere. Taehyung dice che vuole rimanere single quindi non so. Sono davvero dolcissime, spero di vedervi al più presto.
Un abbraccio"

Taehyung si addormentò sul tavolo consapevole di essere amato ancora da Jungkook.

𝘿𝙞𝙢𝙢𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙢𝙞 𝙖𝙢𝙞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora