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"E ora sono qui perchè non so più cosa fare. Credevo di poterlo dimenticare ma ci sono delle cose che non gli ho detto. Non credo lui voglia parlarmi ancora dopo tutto questo ed è per questo che ti chiedo in ginocchio una mano"

Daegu
"Ti cercano" disse il ragazzo alto con le spalle larghe aprendo la porta dell'ufficio
"Cercano me?" Chiese sorpreso l'altro
"Sì"
"E chi mi sta cercando?" Domandò curioso
"Un certo Seokjin, viene da Seoul. Dice che vuole parlarti"
"E posso scendere?"
I suoi occhi si illuminarono
"Ho già parlato con il capo. Dice che Puoi tornare a casa. Sta arrivando il tecnico per il tuo computer"
Iniziò a spiegare cosa avesse dovuto sistemare al computer, nel mentre l'altro riordinava la sua roba sistemandola in un cassetto dove tutto era ordinato dalla A alla Z ma quella volta sbatté tutto a caso, non vedeva l'ora di incontrarlo. Prese di corsa la sua cartellina e uscì accompagnato dal suo amico che continuava a parlare
"Allora, a domani" sorrise appena si ritrovarono poco prima della della porta principale
"Domani è sabato" rise l'altro "Però se proprio insisti possiamo vederci anche domani" ammiccò nella sua direzione facendolo arrossire
"Non lo so, ci sono i miei amici da Seoul... E forse c'è anche il mio ex ragazzo... Scusa davvero, ti prometto che usciremo insieme. Magari domenica. Ti chiamo va bene?" Uscì fuori la prima scusa che gli era capitata a tiro e improvvisamente si sentì in colpa ricordandosi le parole che aveva detto a sua sorella

"Ti prometto che un giorno io e Jungkook ci sposeremo."
"E io farò da damigella?"
"Ovviamente"
"Fai il mignolino?"
"Sì"

Cercò di scacciare quei pensieri dalla sua mente convincendosi che non era la persona per lui e che era inutile continuare a ferirsi in questo modo.
Appena uscì si ritrovò Jin, a braccia aperte.
"Quanto tempo è passato Tae" mormorò stringendolo
"Ma tu guarda come sei cresciuto..." Lo guardò dalla testa ai piedi orgoglioso come solo una madre potrebbe essere, e il che lo rincuorava Dato che lui, una madre, non ce l'aveva più.
"Sei venuto qui per Jungkook, non è vero?" Chiese improvvisamente durante il loro viaggio silenzioso. Jin Si strinse le labbra
"Sì, anche per lui... Ma sono venuto qui con Namjoon e Jungkook perché abbiamo Delle cose da dirti, specialmente Jungkook" rispose sincero tenendo lo sguardo avanti alla strada.
"Senti Jin, Io ti voglio davvero bene, lo sai. Vorrei davvero che potessimo vederci o parlarci più spesso. Ma con Jungkook non ce la faccio. La nostra relazione era troppo avanti e non possiamo fare la scenata degli amiconi che hanno avuto tutte le prime volte tra loro. Gli amici non si danno il primo bacio, non si invitano agli appuntamenti, non si scambiano degli anelli di fidanzamento... E due migliori amici non hanno fatto l'amore. Non ce la faccio davvero"
Jin annuì proponendo di parlarne quando sarebbero stati in casa di Taehyung
"Uhm vivo qui da poco, non ho molto da mangiare..." Disse imbarazzato quando si ritrovò a frugare nella dispensa alla ricerca di qualcosa di ancora commestibile
"Scatolette di tonno?" Ironizzò mostrando un pacchetto di alluminio
"No grazie, passo" rise l'altro esplorando con gli occhi le foto appese al muro
"Non ne ho messe molte anche perché tra poco dovrei tornare a Seoul teoricamente" spiegò sedendosi sul divano, un po' cigolante venendo subito affiancato da Jin
"Quindi Jungkook vuole tornare con me, vero?"
"Credo sia quello il suo scopo. Mi ha raccontato la sua versione ma ora vorrei ascoltare la tua"
"Nulla di che. All'inizio era il fatto Delle pillole ma le prendevo perché avevo paura che in quel periodo un po' buio risultassi fuori mano. Poi io voglio sposarmi e voglio dei bambini miei... Dei bambini a cui dire "hai preso questo da me e quello dalla mamma" oppure poter fargli vedere i video del nostro matrimonio... Io voglio questo e Jungkook non può darmi queste cose" un velo di tristezza coprì i suoi occhi sotto forma di gocce di lacrime
"Io... Ecco non so cosa dirti in realtà... Vorrei dirti che anche io voglio una famiglia ma io la avrò. Ho adottato una bambina, nascerà tra qualche mese, e io e Namjoon ci sposeremo legalmente in Spagna. Possiamo farle anche noi queste cose" cercò di spiegargli
"Quando ho scelto Namjoon spesso mi chiedeva perché proprio lui. Per lui ho lasciato la mia famiglia e tutte le mie certezze di 18 anni e all'inizio mi diceva che potevo tutto quello che cercavo in una ragazza, che potevo avere tutto quello che ho sognato con una donna, che era pieno di difetti e che non si sentiva a suo agio con me, che qualsiasi cosa dicessi o facessi accanto a lui lo sminuisse e che io meritassi una relazione alla pari. Ma io non volevo una ragazza, una persona perfetta e senza spigoli. Volevo qualcuno che mi facesse accettare i suoi difetti ed amarli. Io l'ho trovata, ed è proprio lui... Lo ammetto, non ha solo pregi ma amo ogni suo difetto quindi... Quindi è questo il punto del discorso, tu e Jungkook avete amato ogni sfaccettatura della vostra personalità e dovreste continuare a farlo... se permetti, adesso vado via"
Alla fine del discorso si alzò mentre Taehyung continuava a fissare un punto non ben definito della stanza. Mentre Jin stava per uscire si fermò, ricordandosi del biglietto che aveva preparato.
"Ho l'invito per il nostro matrimonio... fammi sapere se ci sarai..."
L'altro ancora non rispose
"Lo lascio qui... Stasera andiamo fuori a cena, se vuoi venire ti ho mandato la posizione tramite messaggio..."
Ricevette solo uno sguardo un po' confuso dal minore prima di uscire.

𝘿𝙞𝙢𝙢𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙢𝙞 𝙖𝙢𝙞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora