Quattordici;

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"È stato molto più facile di quanto pensassi! Siamo semplicemente usciti dall'entrata principale senza che nessuno ci notasse!" Renjun iniziò a ridere pensando a quanto fosse semplice saltare la scuola.

"Forse siamo stati soltanto fortunati" Jeno lo raggiunse e prendendo fiato aggiunse "Ci sono tanti posti che mi piacerebbe farti visitare se non li hai già visti"

"sicuro, dove andiamo?"

"Prima di tutto sono molto affamato"

"anch'io"

"Allora è deciso, andiamo ad un piccolo ristorante dietro l'angolo. Servono il miglior cibo fatto in casa. Ci vado spesso quando sento la mancanza dei miei genitori..." Jeno sorrise ricordando tutti i ricordi fatti in quel posto.

"Sono morti?" chiese Renjun, proccupandosi davvero tanto per il 'quando mi mancano i miei genitori'.

"Cosa? No! Non sono morti. Lavorano all'estero." renjun annuì abbastanza imbarazzato. Jeno rise di lui. Pensava fosse tenero.

"Renjun"

"si?"

"Lo sai che Chenle parla un sacco di te?"

"si, me lo dicono tutti. Ma lo capisco, siamo molto amici." Renjun sorrise dondolandosi sul marciapiede, canticchiando una canzoncina. Si sentiva più felice del solito quel giorno.

Jeno annuì guardando l'altro saltellare felicemente. Anche lui si sentì felice e caldo intorno a lui, per quanto provasse ad ignorare quei sentimenti, erano troppo forti. Non si era mai sentito così con Jaemin.

"Siamo qui" Jeno entrò nel ristorante seguito da Renjun. Il più grande pensò che il ristorante fosse bello e calmo, proprio come Jeno.

"Ah! Hai finalmente portato qualcuno con te! Stavo iniziando a pensare che tu non avessi nessuno" uno dei camerieri si avvicinò ai due. Ma Renjun era troppo occupato ad esaminare il posto per accorgersene.

Jeno rise facendo tornare un po' di attenzione all'altro.

"Scusa, ma anche io ho degli amici!"

"Sisi. Quindi che cosa volete?"

"Qualcosa di veloce come un hamburger o una pizza, siamo di fretta"

"Lo siamo?" Renjun chiese confuso

"Si! Abbiamo altri posti in cui andare!"

Renjun annuì solamente. Si sentiva emozionato dal fatto che Jeno volesse portarlo nei suoi posti preferiti. Non pensava sarebbe mai successo.

Conversarono un po' mentre mangiavano. Parlarono di cose casuali, come i loro colori preferiti, le loro stagioni preferite etc.
Renjun sapeva già la maggior parte delle cose che Jeno avesse detto, ma per Jeno tutto ciò che Renjun aveva detto, era qualcosa di nuovo.

Pagarono per il cibo e se ne andarono. Il minuto in cui uscirono dalla porta Jeno afferrò la mano di Renjun e iniziò a camminare per la strada.

"Jeno! Dove stiamo andando?"

"Casa mia. C'è qualcosa che vorrei farti vedere"

Renjun guardò le loro mani, e poi di nuovo Jeno. Sembrava ancora un sogno per lui. Jeno lo odiava qualche settimana fa, ora lo stava tenendo per mano. Di solito cercava di evitarlo quando lui voleva parlargli, ora parlavano per ore ogni giorno.

Non è fantastico?

È reale?

Qualche minuto dopo arrivarono a casa di Jeno. Sembrava molto grande e tranquilla. Purtroppo dovettero dividere le loro mani per aprire la porta, Renjun ci rimase un po' male ma sorrise subito alla vista della porta che si apriva.

"Okay, vieni dentro" Jeno camminò all'interno della casa seguito da Renjun. Foto di Jeno da piccolo erano ovunque nel salotto. Era, anche adesso, adorabile per gli occhi di Renjun.

"Quello che ti sto per mostrare adesso, non l'ha mai fatto vedere a nessuno. Ho sempre pensato potesse apparire ridicolo per le altre persone ma io ci tengo tanto, e mi piacerebbe darlo a te."

Renjun si sentì confuso dal fatto che volesse dare a lui qualcosa di così speciale.

Jeno tirò fuori una piccola scatola che teneva nascosta dietro la schiena. La diede a Renjun che sorrise a trentadue denti. L'aprì delicatamente trovando all'interno un'etichetta con la scritta "beautiful".

"L'ho comprata in quarta elementare, mi dissi che l'avrei regalata ad una persona speciale. Non so perché, ma sento che tu la meriti." Jeno era imbarazzato come Renjun. Non sapeva cosa stesse facendo, ma sentiva che fosse la cosa giusta.

"i-io que-questo - grazie" Renjun era senza parole, per quanto piccolo potesse essere, significava tanto per lui. Jeno sorrise nel vedere quanto carino fosse mentre arrossiva.
In quel momento fu sicuro di aver fatto la scelta giusta nel regalarlo a Renjun.

Si fissarono a vicenda per un po' finché il più grande non si fece avanti e abbracciò il biondo.
All'inizio Jeno fu sorpreso, però poi ricambiò l'abbraccio.

È così che ci si sente ad essere a casa?

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Potresti cadere dal cielo

Potresti cadere da un albero
Ma il modo migliore per cadere

È farlo per me (fall for me, non ha molto senso in italiano sorry)

-Renjun

Scusate il ritardo, ci ho messo più di quanto pensassi lol.

lean on me ¢ noren [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora