Capitolo 6

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''Newt ho bisogno di parlarti, possiamo vederci?''

''Va bene.'' Risponde dopo alcuni secondi di silenzio. ''Dove sei?''

''Nei tavoli fuori davanti al mio locale.''

''Arrivo.''

Ho deciso, gli dirò di aver compreso la situazione e di essermi ricordato di tutto quello che accadde in passato, gli dirò che non volevo fare ciò che ho fatto e che mi basta averlo come migliore amico, infine ci faremo una bella risata e dimenticheremo il tutto, andrà bene così.

Alcuni minuti più tardi lo intravedo scendere dall'auto ed incamminarsi verso il locale, ha i capelli tutti arruffati, probabilmente è uscito appena ha chiuso la chiamata.

''Hey Tommy...'' Mi saluta prendendo posto sulla sedia davanti a me.

''Newt, scusami se ti ho fatto venire fin qui, ma dovevo davvero parlarti.''

''Non è nulla, ti ascolto.''

''Prima ho incontrato Teresa, lei mi ha detto delle cose.'' Non faccio in tempo a finire la frase che Newt scatta dalla sua sedia con aria sconvolta.

''Cosa ti ha detto?'' La sua voce tremava.

''Quasi nulla, mi ha detto che l'anno scorso stavo a pezzi e che era contenta di rivedermi sorridere, io credo di essermi ricordato quello che ho fatto, volevo scusarmi con te, non volevo... è stata una cosa impulsiva, cioè, in realtà non lo so, ma davvero non volevo, per favore ignoriamo tutto e rimaniamo migliori amici come lo siamo sempre stati.''

Concludo cercando di apparir il più convincente possibile, in realtà non voglio tutto ciò, io da Newt voglio ben altro che una semplice amicizia, voglio più di un semplice 'ti voglio bene', ma non posso di certo dirglielo, devo accettare il fatto che lui sia etero e felicemente fidanzato, non posso rovinar tutto con i miei stupidi sentimenti.

''Davvero vuoi questo Thomas!?'' Chiede rammaricato rimettendosi a sedere.

''I-io..''

''Come pretendi io possa ignorare tutto dopo quello che è successo? Il giorno dopo mi sono sentito un mostro, sono scappato come un codardo per paura della tua reazione.''

''Sei scappato?'' Chiedo titubante, forse stavo male per questo, io mi sono dichiarato e Newt, non sapendo cosa rispondere, è scappato, Teresa ha detto che ero a pezzi, stavo a pezzi per il rifiuto di Newt, è l'unica soluzione.

''Thomas, davvero ti ricordi tutto!?''

''Sì, ricordo tutto, Newt davvero, qualsiasi cosa hai fatto va bene così, sono stato io il primo a sbagliare.''

''Tu non hai sbagliato nulla, è stato tutto un mio schifosissimo errore!''

''Newt ti prego... amici come prima?'' Chiedo porgendogli la mia mano.

''Se questo è quello che vuoi veramente.''

''Lo è.''

''D'accordo...'' Dice ricambiando la mia stretta di mano con il volto a pezzi...

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Incontrai la fidanzata di Newt pochi mesi dopo la fatidica domanda di Minho, quella domanda mi riecheggiava in testa continuamente, a momenti sentivo solo lei, non so quando finalmente accettai i miei sentimenti, ma credo che quello fu il giorno definitivo.

Mancava poco al mio compleanno, forse una settimana o poco più, Minho, come sempre, volle organizzare 'la festa perfetta', io a quei tempi cercai d'impegnarmi il massimo a scuola per ottenere così l'approvazione di mia zia, lei infatti notò i miei miglioramenti e mi permise di festeggiare, a patto che non avessimo distrutto casa al suo ritorno, ovvio.

Newtmas- La città degli aeroplanini di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora