Capitolo 8

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Newt Pov.

Conobbi Thomas per puro caso, un giorno, per sbaglio, lanciai la mia palla sopra un albero, non mi arrampicai per prenderla, avevo il terrore dei posti alti, mia madre morì a causa di quelli... ma Thomas no, lui in un lampo si arrampicò e mi aiutò, era dannatamente pazzo!

''Vuoi entrare nel nostro gruppo?'' Chiese subito dopo, era da tempo che l'osservavo da lontano, lui sembrava sempre così felice nonostante tutto, sempre così energico, e anche se più piccolo di me, lui era il modello che seguivo.

Alle superiori scegliemmo indirizzi diversi, ma questo non ci impediva di vederci, lui era sempre con me, con me in quella biblioteca che consideravo ormai nostra.

''Vengo qua per riposarmi.'' Diceva come scusa, ma amavo quella scusa.

Non so quando iniziai di preciso a considerare Thomas più di quel che era, l'ho sempre avuto intorno a me, non mi sarei mai aspettato di provare per lui emozioni così forti.

Quando Thomas mi disse di non essere etero la prima cosa che mi balenò nella mente fu un: '' posso diventare il suo possibile fidanzato'', a quei tempi ignorai subito l'opzione e mi pentii più volte di averlo solamente pensato.

Mi credevo etero, da piccolo mi era capitato di considerare alcune ragazze fisicamente belle, ma Thomas mi attraeva diversamente, le altre ragazze potevano anche essere belle e stupende caratterialmente, ma nessuna di loro mi ha mai attirato come Thomas, o meglio, nessuna di loro era Thomas!

Etero o meno, mi piaceva Tommy.

Una parte di me pensava che anche lui provasse le stesse emozioni nei miei confronti, che presunzione da parte mia...

Le mie idee crollarono tutte in una volta il giorno in cui andai da lui per una sera, Thomas quel giorno finì in punizione e Minho concepì una delle sue idee insensate, ovviamente ne io ne Tommy gli demmo retta.

Stavamo giocando alla xbox quando accadde, io mi offrii per andare a prendere da mangiare e quando ritornai, senza volere, sentii la conversazione tra lui e Minho.

''Io e Newt siamo soltanto amici, lui non mi piace.'' Mi si fermò il mondo, restai imbambolato davanti alla sua porta per non so quanto tempo, sul momento quindi scelsi di fingere, fingere di non aver sentito nulla...

E fingere che i miei sentimenti non esistettero.

Quella sera ne io ne lui dicemmo nient'altro, probabilmente Thomas non era a conoscenza dei miei sentimenti, tanto meglio così, il nostro rapporto non sarebbe mai peggiorato.

Il ''fingere'' andando avanti divenne sempre più difficile, un giorno a scuola una ragazza notò il mio pessimo umore, lei si chiamava Harriet, siamo sempre stati in classe insieme fin dalle elementari, era una delle poche ragazze che consideravo ''belle'', aveva degli occhi scuri molti intensi, la pelle scura e dei capelli tenuti quasi a rasta, da piccolo mi colpì il suo carattere, alcuni ragazzi della classe accanto presero di mira un certo Aris e lei fu l'unica ragazza pronta a sostenerlo, era simile a Thomas in questi aspetti, sempre pronta ad aiutare gli altri, era simile a lui... ma non era lui....

''Tutto bene?'' Chiese vedendomi giù di tono, le risposi un semplice ''amore non corrisposto'' e mi guardò come se mi capisse.

Io e Harriet dopo quella banale conversazione diventammo molto amici, i nostri corsi erano gli stessi, quindi mi capitava più volte di averla come compagna di classe e come compagna di banco, era simpatica pensai, fisicamente bella ed era un ottima persona, nulla di ridire su questo.

Newtmas- La città degli aeroplanini di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora