18.Sconvolgimento

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NN's pov
Dovevo assolutamente andare a sistemare la situazione a Roma.
Per quanto gli affari siano importanti, la famiglia e gli homie sono SEMPRE la famiglia e gli homie.
Dovevo tornare e capire cosa stava succedendo.
Non pensavo affatto che Gemello era un infame.
Lo conosco da quanno ciucciavamo latte dalle nostre madri e non mi tradirebbe mai.
Ne sono fermamente convinto.
O forse lo speravo di più.
La situazione mi stava offuscando le idee.
Non ne avevo più una tutta mia.
Decisi così che l'indomani si partiva presto, annavo a Roma e cercai il mio amico.
Alyson, però, dovrà rimanere qua a Milano.
1. Non volevo altri guai;
2. Dio ce ne guardi quello che poteva succedere se Gem veniva a sapere dove sará.
Sempre altri guai.
Qua a Milano, é al sicuro: a casa di Marra o da mia madre.
Andai da Alyson e gli spiegai com'era la situazione.
Era arrabbiata perché ovviamente voleva venire con me.
Gli risposi abbastanza infastidito dalle sue lamentele e capricci:' baby, nun fa storie. Stai qua e ba'. Io devo fa na cosa seria.
Se non era così importante come ti sto cercando di far capire, non sarei neanche partito.
Che pensi che c'ho voja?
Voglio sta qua co' te in santa pace e guardarti negli occhi
No, quindi non me rompe Er cazzo.'
Mi guardò e rigiró l'occhi.
Facesse come cazzo je pareva.
Io non ho tempo da perdere.
NN:' vado da Fabio. '
Dopo averla informata del mio allontanamento momentaneo, andai a spiegare le cose anche al mio nuovo collega che poi ovviamente sarà da portavoce per tutti perché è il capo e i capi fanno anche da portatore di messaggi in un clan.
Non rivolsi parola per tutta la notte a lei.
Neanche mi guardava e appena provai ad abbracciarla da dietro, si staccò, prese in suo 'pigiama' se lo vogliamo chiamare così ,e si diresse in bagno a cambiarsi.
NN:' ao e smettila de fa la bambina'
A: 'smetterò di esserlo quando tu smetterai di chiamarmici e di trattarmi come se lo fossi'
Uscì dal bagno.
Mi voleva provocare, era evidente.
Si era messa dei pantaloncini corti giroculo e portava sopra un top classico della Calvin Klein.
Se non la smette.
Poi sapeva le regole.
Sono stato chiaro sin da subito.
Lei ha accettato e ora non capisco le sue inutili e assailanti capricci.
Mi misi seduto nel letto e la segui con gli occhi.
NN:' i patti erano chiari'
A:' voglio essere la tua ragazza, non la tua zoccoletta privata'
Mi alzai dal letto di soppiatto e mi diressi verso di lei in modo anche brusco, quasi violento alimentato anche dall'adrenalina data dalla bamba.
Avemo pippato tutte e due ma lei si muove sempre e un po' di carica, l'ha scaricata.
(Scusate il gioco di parole ahahah)
Gli misi una mano sul collo, senza stringere eccessivamente e gli dissi:' mi dispiace baby, ma dovrai essere tutte e due'
La sentivo che da un momento all'altro avrebbe ceduto sotto il mio tocco.
Aveva gli occhi lucidi e la bocca semiaperta che chiedeva disperata un fottuto bacio, qualcosa.
Tremava leggermente e riusciva a stento a reggersi in piedi.
Scoppiò in lacrime e cadde a terra lasciandosi cadere lungo il muro.
Era un pianto morboso.
Mi continuava a strilla:' te prego basta'
Continuava a parlare mischiando di mezzo singhiozzi dovuti dal pianto:' sono incinta manueeeeee'
Sbarrai gli occhi.
COSA
CAZZO
COME È
POSSIBILE?
PERCHÉ
DI NUOVO
Non potevo crederci, se non mi avesse detto niente io avrei fatto il cazzo che me pareva e trattandola malissimo.
La domanda che però mi sorge oltre al mio trattare di merda qualsiasi persona che mi dimostri un minimo d'affetto e che sarebbe disposta anche ad ammazzarsi per me, era:'ero pronto per fare il papá?'
Spaccio per vivere e cantavo ma niente di che.
Non posso far crescere mio figlio in miseria.
Cioè è mio, per forza.
Non ha scopato con nessuno oltre a me, credo.
Èil caso di mantenere una famiglia con i soldi dello spaccio?
Sono confuso.
Questa non ci voleva proprio.
Non so se sono contento o no.
È pur sempre una creatura nata da me ma ora come ora non so cosa fare.
Decisi di dirle qualcosa.
NN:' da quanto lo sei?'
Lei nel mentre che io risflettevo sulla mia vita e sul futuro,aveva smesso di singhiozzare e piangere e aveva il volto bagnatissimo.
Cercai di asciugargliele.
La sua bocca si mituó piano piano in un sorriso.
Almeno na cosa bona l'ho fatta dai..
A:'un paio di settimane nulla di che'
NN:' perché non me l'hai detto prima ? Ieri sera hai pippato cazzo!! Se non è morto ora probabilmente se continui succederà tra poco.'
A:' semplicemente ho avuto la conferma dal test che ho fatto l'altro ieri'
NN:'quindi su di giorni che Pippi a rota, te fai le canne e te fumi le sigarette come se fossero aria, così come se nulla fosse.'
Tutto questo era ridicolo e assurdo.
Nessuno dei due era pronte per accudire una vita nuova.
Non sapevamo prenderci cura di noi stessi figuriamoci.
Eravamo du regazzi in due corpi da ventenni.
Ancora irresponsabili, spericolati che volevano vivere.
NN:'non credo che me la sento e tu tanto di meno'
A:' hai paura?'
NN:'Si se permetti un po' si.
Non ho un lavoro legale, dovrei dare spiegazioni ai miei che probabilmente mi serviranno per i soldi, devo farti smettere di drogarti e smettere anche io perché se devo aiutarti voglio farlo bene.
Come cazzo famo?'
A:'così come hai detto'
NN:' per favore nun di cazzate '
Mi sedei sul letto.
Dovevo riflette n attimo su come fa bene sta vita.
Io avevo paura.
Voglio seriamente avere un figlio?

Forced.|NNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora