Ricordi.

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Notte fonda.
Era uno dei tanti dettagli che ricordavo di quella sera.
Camminavo verso casa dopo essere uscito da un bar, un po' brillo siccome ero con i miei amici e abbiamo fatto una delle solite e stupide gare a chi riuscisse a bere di più.
Ovviamente ho perso.
Non reggo l'alcol molto bene e ho vomitato!
stavo facendo la stessa strada di sempre quando all'improvviso sentì un gruppetto che parlava in modo non troppo amichevole contro un altro gruppo.
Ero molto preoccupato, non sono un tipo da guerra, non lo sono per niente.
Mi girai per guardare nella strada e per notare cosa stesse accadendo.
senti un brivido gelido dietro la schiena quando notai un ragazzo che mi fissò; Capelli rossi, alto, pelle chiara e giacca e pantalone scuro.
Mi guardò con uno sguardo freddo ed  ebbi una paura inspiegabile.
girai immediatamente il volto sperando che il ragazzo non mi avesse visto.
Continuai il mio cammino quando sentii una mano sulla  mia spalla.
Mi bloccai, rimasi immobile senza dire una parola.
Immaginavo chi fosse e quando il ragazzo mi girò ne ebbi la certezza.
Il ragazzo con i capelli rossi serrò la mascella e tolse la mano sulla mia spalla.
Era da solo.
Nella mia testa cercavo un modo per salutare tutte le persone che avevo conosciuto quasi conoscendo la propria morte.
Lo guardai negli occhi, i miei erano lucidi e sentivo che le lacrime sarebbero scese da un momento all'altro.
Prima che il ragazzo riuscisse a parlare iniziai a pregarlo.

" Ti prego, non uccidermi, giuro che terrò la bocca chiusa!"

Il volto di quel ragazzo lasciava trapelare il suo divertimento per quella frase.
Che aveva da ridere? Io lo supplicavo per non morire e lui era divertito.
Lo sentii ridere sonoramente e notai, solo in quel momento, che avesse un bel sorriso.
Serrai la mascella e notai che il ragazzo smise di ridere per poi guardarmi nuovamente.
Ero terrorizzato da qual momento finché non sentii la sua voce.

x:" Non voglio ucciderti, stupido!
  A quest'ora non bisogna camminare da  soli, lo sai?"

Faccio sempre questa  strada a quest'ora, pensai.
Mi innervosii per il suo carattere arrogante.
Nonostante avesse una bella voce la sua sfacciataggine mi innervosiva.
Io stupido? Ma chi si credeva di essere!
Serrai la mascella e portai le mie mani nel pantalone nero stretto che indossavo.

" Perché non dovrei? Perché potrei incontrare persone come te?"

Risposi altrettanto sfacciato.
Nonostante avessi timore non volevo mica farmi intimidire da lui!
Guardai il suo viso non cambiare espressione.
Che fastidio, doveva smettere di essere divertito prima che avrei fatto uscire  il peggio di me.

" Persone come me? Bhe, si, a dir la verità!
Ti va se ti accompagno a casa?
È pericoloso."

Spalancai gli occhi.
Perché avrebbe dovuto accompagnarmi a casa?
Non mi conosceva neanche!
Forse voleva minacciarmi.
Non so per quale assurdo motivo ma annuii.
Forse per paura della sua reazione, ma non me ne pentii.
Insomma, erano le due e mezza di notte e un po' di compagnia non mi avrebbe fatto male.
Non parlai e ci incamminammo verso casa mia.
Un tragitto tranquillissimo ma prima di girare la strada sentii nuovamente la sua voce ed ebbi, di nuovo, la pelle d'oca.

" Non mi sono presentato comunque, Io sono Hoseok! Puoi chiamarmi Jhope, se ti piace di più!"

La sua voce era molto più soave rispetto a prima, quasi amichevole.
Sorrisi quasi come uno stupido a quelle parole, eppure, si era solo presentato.

" Io sono Yoongi, puoi chiamarmi Suga se vuoi!"

Appena arrivai a casa il ragazzo portò le mani nel suo pantalone e facendomi un sorriso se ne andò.
Rimasi a guardarlo finché non riuscii più a vedere la sua sagoma.
Entrai in casa e non dormii tutta la notte pensando a quei 20 minuti trascorsi precedentemente.

Questo mi ricordo di quella sera.
Da quel momento, non l'ho più visto, nonostante avessi fatto, appositamente, quella strada.

Trouble || sope.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora