La prima volta non si dimentica.

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Namjoon sparì dopo aver detto quella frase mentre il mio polso era ancora stretto dalla mano di Hoseok.
Stava diventando tutto troppo difficile per me, non volevo saperne niente.
Almeno non quella sera.
Con tutta la forza e la rabbia che in quel momento era presente in me spinsi il mio braccio verso il lato opposto facendo sì che la presa del ragazzo coi capelli rossi svanisse.
I nostri sguardi si incrociarono e seppi benissimo che in quel momento avesse visto i miei occhi rossi per il pianto isterico che avevo fatto mentre correvo verso casa.
Senza dar troppo peso, presi le chiavi della porta e mi fermai sulla soglia di essa.
Appena girai la chiave per aprire finalmente la porta, sentii il petto del ragazzo contro la mia schiena.
Dei brividi passarono lungo il mio corpo ma finirono quando il ragazzo aprì la porta e vi entrò ancor prima che entrassi io.
Andai a sedermi sul divano ove ore prima non avrei mai potuto pensare alla sua figura in quel posto.

"Devi ascoltarmi."

Dopo tutto quello che aveva fatto voleva anche che l'ascoltassi? era decisamente fuori di testa.
La mia espressione era mista tra dolore e rabbia ma in quel momento l'unica cosa che volevo era che lui se ne andasse.

"Ho dovuto farlo."

Crollai.
Aveva dovuto farlo?  per quale inutile motivo? Ero arrabbiato poiché nonostante tutto, la sua figura non usciva dalla mia mente nonostante io cercassi di mandarla via.

"Hoseok, lasciami in pace.
A me nemmeno piacciono i ragazzi. Ti sei avvicinato a me e hai dovuto farlo per cosa? farmi prendere in giro dai tuoi amici?
Sarà stato divertente per voi ma per me non lo è stato."

Il suo viso stavolta era diverso, avrei potuto percepire la sua emozione a una distanza che non poteva essere nemmeno scritta.

"Smettila, Yoongi.
Non erano dei miei amici. Per favore, ascoltami."

Si avvicinò nuovamente e portò una mano sul mio viso.
Mi pietrificai. Non avrei potuto far nulla nemmeno se avessi voluto.
Non sapevo cosa stava succedendo al mio corpo e perché lui mi recasse quell'effetto così differente da molti altri.
Al suo tocco sulla mia guancia, la sentì bagnarsi ma ero sicuro che non fossero mie lacrime.
Portai la mano vicino al suo polso per stringerlo e alla sua smorfia spostai quella mano dinanzi ai miei occhi per capirne il motivo.
Delle macchioline di sangue erano ancora pigiate sulla sua mano.
Pensai che si fosse fatto male e alzai gli occhi cercando spiegazioni dai suoi.

"Cosa sta succedendo?"

"Era questo il motivo per cui ti avevo detto di non starmi dietro, non sono una brava persona."

In quel momento, ripetetti la domanda:
"Cosa sta succedendo, Jung Hoseok?"

"Non vuoi saperlo, non essere così curioso."

"Rispondimi o vai via. E ne sono serio."

In quel momento Hoseok prese il suo telefono e fece partire una chiamata.
Ero ancora nella stessa posizione di prima, intento a scoprire di cosa aveva causato tutto ciò.
Fui abbastanza sicuro che fosse Namjoon poiché appena finì la chiamata, egli entrò con fare non tanto amichevole e del tutto preoccupato.
Si misero a parlare e dal parlare di Namjoon capì che era qualcosa che non avrebbe voluto farmi vedere poiché non era nel mio mondo.
La mia mente era del tutto in subbuglio ma all'improvviso mi avvicinai e li guardai entrambi.

"Portatemi lì."

"La scelta è tua, Hoseok. Ti aspetto in auto."
Namjoon dopo tale frase uscì e il nervosismo di Hoseok aumentò tanto da mettersi una mano fra i capelli, sospirare e chiudere gli occhi.
Annui dopo un paio di secondi e mi guardò:
"Andiamo."

Presi nuovamente le chiavi di casa e appena uscimmo la chiusi.
Ci avvicinammo alla macchina di Namjoon con fare veloce e non sapevo se avere paura per quello che aveva detto Namjoon o essere contento poiché Hoseok mi stava permettendo di vedere.
Dopo un paio di minuti la macchina si fermò.
Era lo stesso posto di prima ma sembrava diverso dalle espressione di Hoseok e Namjoon.
Hoseok mi prese per il posto e mi guardò:

"E' la tua prima volta, vero? La prima volta non si dimentica."

Non capì a cosa si riferisse finché non scendemmo dall'auto e vidi quei corpi a terra bagnati dal sangue.
I miei occhi si spalancarono e dalla paura mi avvicinai a Hoseok.
Rimasi a guardare quei corpi mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
Namjoon guardò immediatamente Hoseok e con fare veloce disse una frase che mi risvegliò dal mio stato di trance.

"Sono qui.
Gli altri."

Hoseok mi guardò velocemente bloccando il mio viso tra le mani e parlando in un modo che non avevo visto prima.

"Scappa, a casa tua. Okay? Corri e basta.
Promettimi di non girarti se senti voci."

"Hoseok, cosa sta succedendo?"

"Promettimelo e vai.
Era l'unico motivo per cui ti tenevo lontano da me e ora, se non mi allontanerai tu, ti starò vicino."

"Te lo prometto, Hoseok."
Un sorriso si posò sul suo viso.
Sapevo già che quel sorriso mi avrebbe torturato più di quanto avrebbero fatto quelle persone a terra che tanto mi spaventavano.
Il viso di Hoseok si avvicinò al mio ancora di più e prima che potessi chiudere gli occhi sentì le sue labbra poggiarsi sulle mie.
Spalancai i miei occhi e notai solo che i suoi erano chiusi.
Era un semplice bacio a stampo che finì presto.
Sentì la sua voce dirmi di andare e annuendo, lo feci.
Iniziai a correre.
Chi erano gli altri? Chi era lì e perché Hoseok aveva avuto così fretta nel mandarmi via ?
Non avrei mai potuto saperlo o forse sì ma in quel momento non ero in grado di reggere la verità.
Anche se non avessi fatto quella promessa sarei corso lo stesso.
Non avrei voluto vedere di cosa fossero capaci quei due insieme anche se la curiosità mi aveva sempre accompagnato.
Non volevo avere paura e volevo fidarmi.
Sentì delle voci in lontananza ma non riconoscendola mi spinse solo a correre più veloce.

Dovevo davvero correre come un vigliacco o forse sarei dovuto rimanere con loro?

Trouble || sope.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora