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Mentre mangiamo, Anita fa una domanda che ci fa rimanere di sasso.

"Senti papà, io so che mamma e il suo nuovo fidanzato ci hanno fatto un fratellino. Quando ce lo fate voi?" Io quasi mi strozzo con il cibo e comincio a tossire, così Fabrizio mi versa un po' di acqua nel bicchiere per farmi bere. Poi le risponde:

"Amore mio, noi non siamo fidanzati -sento una fitta al cuore ma non posso farci nulla, devo far finta di essere felice così- ma chissà, magari un giorno lo saremo e faremo tutti i fratellini e le sorelline che vorrai!" Esclama Fabrizio, facendomi strozzare per la seconda volta.

"Va bene! -risponde Anita- Ma Martina, che fai, ti dimentichi come si mangia?" Mi chiede lei.

Per quanto possa essere tenera e coccolosa, solo oggi mi ha fatto rischiare la vita due volte.

"No, è che per sbaglio ho mangiato la cotoletta da ancora calda" le spiego, mentre Fabrizio stenta a trattenere le risate, perché sa di avermi fatto quasi morire anche lui.

Il cellulare richiama la mia attenzione. È sul tavolino in salotto, così vado a vedere chi è. È Silvia.

"Pronto?"

"Marti, sono Silvia" mi dice lei.

"Ciao, come mai mi chiami? Che è successo? Qualcuno si è fatto male?" Chiedo, da buona ipocondriaca quale sono.

"No, stai calma! Volevo dirti che stasera io e Ermal non torniamo a casa per dormire" mi spiega.

Scoppio a ridere e poi rispondo:

"Scommetto che ti fa vedere le luci di Roma, mh?" Le chiedo, provocando il suo silenzio imbarazzato. Probabilmente c'è anche lui con lei, altrimenti mi avrebbe maledetta a vita.

"E a te Fabrì te fa vedere La Felicità?" Mi chiede Ermal, facendomi ridere istericamente.

"No, tranquillo! Comunque adesso vado, ci sono i bambini. A domani!"

"Davanti ai bambini? Signorina, lei è una svergognata!" Mi risponde Ermal, imitando una vecchia e insopportabile vicina di casa di Silvia.

Scoppiamo tutti e tre a ridere e poi chiudo la chiamata. Non torno subito in cucina, mi fermo un attimo a pensare guardando nel vuoto.

Sono così  contenta che Silvia abbia trovato l'amore, quello vero. Ha trovato la persona perfetta per lei, la sua esatta metà.

Secondo me, e potrò anche sbagliarmi, anche Fabrizio è la mia metà. Ci completiamo, lui con molta più esperienza di me e io più ingenua e distratta di quanto possa essere lui. È bello il nostro rapporto, il nostro stare insieme. Vorrei tanto che tutto ciò che immagino diventasse realtà, ma forse ci vorrà più tempo del previsto.

"Tutto bene?" Sento una voce dietro di me, è sicuramente Fabrizio. Mi volto verso di lui e lo ammiro in tutto il suo splendore.

Il volto leggermente spigoloso, la magnifica e mascolina barba, le sue labbra sottili, i suoi occhi scuri e profondi. I suoi capelli, sempre e perennemente arruffati e disordinati, proprio come i miei. Il suo sorriso è rassicurante, sembra una coperta per il mio cuore in questo momento gelato a causa delle mie insicurezze e delle mie paure costanti.

"Ho messo a letto i bambini, gli si chiudevano gli occhi! -dice, ridendo- comunque, tutto a posto? Sembri strana" mi chiede.

Come la scema lo sto fissando imbambolata.

"Eh? -dico, diventando rossa- Certo, certo, tutto bene! Comunque, mi ha chiamato Silvia. Oggi dormono fuori lei ed Ermal" Gli spiego, ritornando al mio pallido colorito quotidiano.

"Mh, okay. Ti va di dormire con me sul divano? Sul tuo letto ci sono i bambini, perciò...oddio scusami, non ti avevo chiesto se ti andava bene..." dice, portandosi una mano alla faccia.

"Ma no, sta tranquillo, certo che mi va bene! Ci corichiamo? Guardiamo qualcosa in TV magari..." Gli dico.

"Okay! Prendo una coperta" dice lui, andando verso l'armadio della mia camera per poi tornare.

Nota autrice
Ehi! Tutto bene? Io sono stata un po' male oggi >.< , ma mi sono ripresa. Vi sta piacendo la storia? Fatemelo sapere con un commento e una stellina!
Baciniiii,
Martina

Amami, da ora all'infinito - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora