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Io, Silvia ed Ermal stiamo guardando un film.

Fabrizio ancora non è tornato, continua a mettere storie su instagram mentre è in giro con quella tr...ex.

È sera ormai, ma stasera non dormirá con me. Starà sul divano, non mi importa.

"È possibile che ancora non è tornato?" Dice Silvia, guardando l'orologio.

Sono le dieci e mezza di sera.

Sentiamo il portone aprirsi, è sicuramente lui.

"Scusate regá, so' stato con un'amica...ma perché mi avete lasciato lì?" Dice Fabrizio, raggiungendoci in salone.

"Alla buon'ora, Mobrici. A quanto pare eri impegnato, perciò nessuno voleva disturbarti" Risponde Ermal, senza distogliere lo sguardo dalla televisione.

Fabrizio rimane per un attimo fermo e in silenzio, poi si avvicina a me per darmi un bacio, ma io mi allontano senza dire una parola.

Fino a quando non mi chiederà scusa, io non gli rivolgerò parola.

"Che hai amore?" Mi chiede.

Io faccio finta di nulla, anzi, prendo il telecomando e alzo il volume infastidita dalla domanda che mi ha appena posto.

"Regá, ma che c'avete?" Chiede ancora lui, vedendo che nessuno gli dà attenzioni.

"Silvia, Ermal, io esco un attimo che on Gabriele, andiamo a prendere un gelato, va bene? Vado a cambiarmi ed esco, a dopo!" Dico io, alzandomi e dirigendomi verso la mia camera dopo che gli altri due mi hanno risposto con un "divertiti, a dopo".

Fabrizio mi raggiunge e mi tira per un braccio.

"Dove dovresti andare scusami? Con quello schifoso? Tu non vai da nessuna parte!" Quasi urla, ma io tolgo le sue mani dal mio braccio e mi chiudo in camera a chiave.

Indosso una tuta nera semplice ma raffinata, prendo il telefono ed esco di casa.

In realtà non devo vedere Gabriele, voglio semplicemente prendere un po' d'aria visto che la pressione di Fabrizio mi sta per soffocare.

A piedi mi incammino e attraverso le vie della città, illuminate soltanto dalle luci di Roma.

Mentre passo tra i lampioni, mi ricordo delle promesse che ci siamo fatti, dei baci che ci siamo scambiati e degli abbracci che ci siamo dati.

Perché si è comportato così con quella? Forse io non sono abbastanza per lui.

Forse mi vede come una stupida bambina che vuole solo il principe azzurro...ma io voglio soltanto essere felice con lui, voglio sentirmi protetta avvolta dalle sue braccia.

Qualche lacrima salata comincia a rigare il mio viso che appare giallo a causa della luce artificiale che illumina me, l'unica anima viva tra queste vie, e la strada.

Sono solo lacrime, non è proprio niente di speciale...una per ogni passo fatto insieme, una per tutte quelle notti svegli ad ascoltare canzoni d'amore...

Le parole di Ermal riecheggiano nella mia testa come sussurri leggeri, come se lui in questo momento fosse accanto a me a sussurrarmele all'orecchio.

Forse l'unico uomo che mi capisce davvero e al quale importo davvero è proprio lui...

Forse l'amore è tutta una finzione, forse non esiste nemmeno.

Forse solo gli amici (quelli veri, intendo) possono aiutarti.

Forse l'amore può solo e soltanto lasciare ferite che sanguineranno all'infinito se non hai qualcuno che ti aiuti a disinfettarle, a tamponarle e a ricucirle.

Forse è proprio così.

Mentre mi vengono in mente tutti questi forse, passo accanto ad un vicolo buio.

Qualcuno mi tira violentemente per un braccio, quasi strattonandomi.

Comincio a sentire un forte dolore al braccio, ho paura, provo ad urlare ma qualcuno mi tappa la bocca.

Cosa sta succedendo?

Chi è costui?

Nota autrice
Ehi lettori! Buona Pasqua! Come avete passato questo giorno di festa, se l'avete festeggiato? Cosa ne pensate della storia? Chi sarà mai questa persona misteriosa? Fatemi sapere le vostre teorie tramite dei commenti...! Adesso devo andare.
Baciniiii,
Martina

Amami, da ora all'infinito - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora