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La fine della nostra vacanza si sta avvicinando, e io penso a come farò a stare lontana da qui.

Infondo mi sto abituando a questa vita, e una volta tornata nella mia città non avrò molto da fare, visto che mia madre è sempre via per lavoro, io sono figlia unica e Silvia lavora 24 ore su 24.

Siamo solo io e Fab adesso, seduti sul divano. È domenica, fa un caldo atroce e Fabrizio sta facendo zapping in Televisione.

"A che pensi?" Mi chiede, distogliendomi dai miei pensieri.

"A quando ce ne andremo. Mi mancherà tutto di questa città, della tua casa...di te." Gli dico, intristita.

"A proposito...volevo proporti una cosa. Ti va di restare fin quando vuoi? Io qui sono da solo, e da quanto mi hai raccontato in questi giorni anche tu a casa tua sarai da sola. Ci faremo compagnia a vicenda...che ne pensi?" Mi chiede.

"Sicuro? Non vorrei disturbarti..." non voglio assolutamente occupargli la casa a vita, ma devo ammettere che una proposta del genere è un vero sogno per me.

"Assolutamente si, sono sicurissimo. E non disturbi, tranquilla...tu non disturbi mai. Sei davvero dolce quando vuoi, ma sai anche essere cazzuta. Ecco perché ti ammiro e ti ritengo speciale." Mi spiega, girandosi a guardarmi.

"Beh, grazie. Potrei dire lo stesso per te!" Gli dico, dato che la penso proprio come lui.

"Ah, perfetto -ridiamo insieme- comunque, ti va di bere del thè freddo? L'ho comprato ieri al supermercato" mi chiede, alzandosi dal divano. Annuisco e insieme andiamo in cucina.

Versa il thè in due bicchieri di vetro, uno per me e uno per lui. Ci sediamo sul dondolo del cortile, e mentre sorseggiamo la bevanda rinfrescante cominciamo a parlare di un po' di tutto. Io gli racconto di come ami disegnare, e lui mi chiede chi sono i miei soggetti preferiti da ritrarre.

"Beh...attori, cantanti..." Gli spiego.

"E chi è il tuo cantante preferito?" Mi chiede.

"Prima di conoscerti, Ermal. Adesso sei tu" Gli dico, indicandolo con il dito.

Si sofferma a guardarmi le mani, e poi ne prende una e la stringe tra le sue.

"Hai delle mani magnifiche. La tua pelle è così candida, liscia, levigata...sembra porcellana. E le tue dita sono così affusolate...mi sta venendo in mente una canzone su di esse, sai?" Mi chiede, mentre incrocia una mia mano con le sua, mentre con le altre teniamo i bicchieri. Comincia a giocare con le mie dita come se fossero dei fili da intrecciare.

"Grazie. Anche mia nonna le aveva così" Gli spiego, raccontandogli poi tutto su di lei.

"Wow...le nonne sono proprio speciali" mi dice.

"Già. Comunque, si sono fatte le 6" dico, guardando l'orologio.

"Passa in fretta il tempo quando stai con chi ami..." dice lui, avvicinandosi al mio volto e lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Devo andare a prendere Anita e Libero perché stanotte, visto che Giada ha il turno notturno, dormono qui. Ti va di venire?" Mi chiede.

"Certo, è tanto che non li vedo e si sa che i bambini sono sempre portatori di gioia e allegria, quindi potrebbe solo giovarmi vederli!" Gli dico, alzandomi e andando a prendere il cellulare per poi salire con lui in macchina.

Nota autrice
Ehi! Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì! Ci sentiamo, eh?
Baciniiii,
Martina

Amami, da ora all'infinito - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora