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MICHAEL'S POV

"Gliel'hai detto?" mi chiese una voce dietro di me. Mi girai ed era Calum che si appoggiò sulla soglia della porta.

Ero nell'aula di Musica poichè quella mattina avrei dovuto avere la lezione di piano, ma all'ultimo minuto, mi comunicano che il professore non sta bene ed ora mi ritrovo con Calum a discutere di questa situazione frustrante.

"Non ho avuto il coraggio, ma Luke lo sa" ammisi sentendomi uno stupido. Non avevo ancora detto niente a Madison di Josh e di quella famosa giornata.

"Lo sai che arriverà il momento?" chiese strimpellando una chitarra acustica.

"Sì, ma non lo è ancora" ribattei spostando il mio sguardo sul piano. Dal mio zaino presi uno spartito, scritto qualche giorno fa e iniziai a suonare. Mi rilassava ogni volta e in quel momento ne avevo davvero bisogno.

Calum continuò a fare qualche accordo mentre io rimasi in silenzio a rimurginare su tutte le conseguenze.
Se non avessi detto niente a Madison, l'avrebbe scoperto probabilmente più tardi da qualcuno, forse Josh e a quel punto, non sarebbe più stata mia amica e sarei rimasto come l'anno scorso, senza nessuno che si preoucupasse di me.

"Prima o poi lo scoprirà e tu dovrai dirglielo prima che lo faccia qualcun'altro." disse Calum leggendomi nel pensiero. Posò delicatamente la chitarra e si avvicinò al piano.

"Ma come faccio a dirglielo con la costante paura di Josh che mi possa minacciare?" domandai retoricamente. Era tutto così complicato ed io non avevo nemmeno un attimo di pace.

"Risolverò questa situazione al più presto" disse troppo convinto per i miei gusti. Non credo che si possa risolvere tutto in una bolla di sapone.

"No, Calum. La vita è mia, apprezzo il tuo aiuto ma non voglio che rischi per me." dissi distogliendo lo sguardo dal piano e posandolo sul suo viso turbato.

"Ma, Michael, io sento di doverti aiutare. Quando ero in difficoltà, mi hai sempre dato il tuo aiuto, nonostante non lo volessi." disse ricambiando lo sguardo. Lessi la evidente emozione turbata e preouccupata allo stesso tempo.

"Non voglio che trascuri te stesso per pensare alla mia vita incasinata." dissi con tono amareggiato. Ero contento che Calum si preoucupasse di me, ma non voglio che, per me, si trovi in difficoltà.

"Michael, io faccio parte della tua vita, perciò è un mio dovere aiutarti" disse suonandomi una melodia a me troppo conosciuta.
Era la nostra canzone fin da quando eravamo bambini e nessuno dei due aveva intenzione di dimenticarla.

Era un periodo difficile per me e non avevo nessun'altro all'infuori di Calum. Ricordo ancora quel giorno quando ero così triste da volermi isolare da tutti. Nemmeno Calum riuscì a risollevarmi il morale, perciò accese la radio e ascoltammo quella canzone le quali parole erano tutto ciò che esprimeva il suo affetto nei miei confronti e lo stesso vale per me. Era la nostra canzone.

"I'm only one call away
I'll be there to save the day
Superman got nothing on me
I'm only one call away"

Calum iniziò a suonare le note di quella canzone e a cantarla. I ricordi riaffiorarono nella mia mente; erano come un mare tempostoso affinchè m'inghiotisse. Non sapevo spiegare la sensazione che provavo in quel momento. Se non ci fosse stato Calum io non ce l'avrei fatta ad andare avanti.
E con questo voglio dire che lui è il mio supereroe. Mi ha salvato nei momenti più buii e non saprei che fare senza di lui.

"No matter where you go
you're not alone"

E in ogni momento ho pensato di essere solo. Anche quando c'era Calum il quale mi diceva che non lo sarei mai stato. Mi sono ricreduto poichè, -non solo mi ha promesso che non se ne sarebbe mai andato- ma le ha anche mantenute. E pochi riescono a mantenere le promesse fatte.

Heartbreak // Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora