"Time"

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Capitolo otto;
*...time...*

«Com'è andata ieri sera?» Domandò la signora Kim sedendosi al tavolo insieme ai due figli. Taehyung continuò a mangiare senza dire una parola quindi era il turno di Namjoon spiegare la situazione, come sempre. Dopo l'incidente Taehyung era diventato davvero strano, all'inizio si era solo chiuso nella sua stanza per 8 giorni senza parlare o mangiare, poi riprese ad andare a scuola ma continuava a non parlare in casa, cioè, solo se necessario. Quello che ci stava peggio era, ovviamente, Namjoon, sentiva di star perdendo suo fratello minore ma non aveva idea di come affrontare la situazione, quindi si limitava a state vicino a sua madre.

«Bene Eomma. Tae è uscito con le cugine mentre io con Yoongi. Tutto normale.»Spiegò il ragazzo finendo la sua colazione. Taehyung continuava a mangiare tranquillamente senza badare alle parole di suo fratello maggiore. Namjoon non sapeva esattamente se io fratello avesse voluto far sapere alla madre che girava insieme a Jungkook, essendo abbastanza riconosciuto con la voce di omosessuale nella loro scuola, quindi preferiva ometterlo e Taehyung non si lamentava mai. Appena finí la colazione andò in camera sua ed iniziò a piangere. Il punto era che gli mancava, davvero tanto. Non riusciva a fingere che non fosse successo niente.

Continuava a guardare le loro foto e gli mancava sempre di più. Era incredibile che fosse passato così tanto tempo, sembrava ieri che fosse successo il... tutto. Erano passate parecchie settimane e tutti quanti ormai lo stavano dimenticando. Tranne lui. A lui ancora mancava, tremendamente tanto. Sentiva che non ce l'avrebbe mai fatta a sopportare tutto, ancora, da solo. Purtroppo però non poteva parlarne con nessuno, perché avrebbe dovuto chiedere a Taehyung e non lo avrebbe mai fatto, quel povero ragazzo stava sopportando troppo. Sentiva tutti i giorni così opprimenti, era come se il tempo continuasse a passare ma lui non riuscisse a percepirlo. Aveva letto in una rivista di psicologia che, quando i giorni passano senza che tu te ne accorga, è perché non stai vivendo. Infatti lui non lo stava facendo.

Nonostante tutte queste emozioni malinconiche lui provava sempre a mostrarsi allegro difronte le altre persone, così come suo fratello. Non avevano mai fatto capire a qualcun altro il loro dolore e ne erano orgogliosi, tanto nessuno sarebbe stato in grado di capire. Dovevano partire insieme, prima dell'incidente, sarebbero dovuti andare in Nuova Zelanda ed era già tutto pronto. Se solo il destino non fosse stato così cattivo e crudele con loro .

Namjoon non era un credente, se non per la sua famiglia, ma gli piaceva credere nel destino. Anzi, era particolarmente certo che le azioni non si possono cambiare. Molte persone pensano che, se non avessero fatto un qualcosa una certa scena non sarebbe mai successa, ma non Namjoon, lui era convinto che quella scena sarebbe successa sempre, magari in un altro momento ma era il loro destino, era già scritto. Non da qualcuno più potente di loro ma semplicemente dalle scelte che avevano compiuto nella vita. Smettere di prendere quelle scelte? Impossibile, le nostre scelte sono quelle che ci hanno formato come persone, cambiarle sarebbe come cambiare se stesso.

«Quanto ci vuole per far finire questo inverno?» Domandò Jungkook appena Namjoon raggiunse la scuola. Non riusciva a capire la sua domanda, dato che era solo Maggio e doveva ancora iniziare finire la primavera. Quindi si limitò a fissare il ragazzo. Aveva notato un completamente molto stano nei confronti di Jungkook negli ultimi giorni e si chiese se Taehyung non gli avesse spifferato qualcosa. Era molto più taciturno e restava fermo dei suoi pensieri per parecchio tempo.

Ma Namjoon non era l'unico a stare male segretamente, a quanto pare la voce che a Jimin piacessero i ragazzi iniziò a spargersi per tutta la scuola e tutti quanti iniziarono ad ignorarlo per questo. A quanto pare Taehyung aveva sentito degli strani rumori mentre lavorava da Gucci e ne aveva parlato con le sue cugine e loro avevano sparso la voce. Non lo aveva fatto apposta, cercava sempre di spronarsi a parlare ma non aveva assolutamente intenzione di mettere in giro delle voci false.

«Taehyung me l'ha detto.» Confessò Jungkook aspirando un po' della sua sigaretta. All fine i due avevano deciso di non entrare a scuola quella mattina.«Un po me l'aspettavo.» Dichiarò Namjoon sorridendo.«per questo sei così giù di morale?»
«Penso sia anche per questo, ultimamente sento che mi sto distaccando da quello che succede realmente in questo mondo. La notizia della sua morte non mi ha sicuramente aiutato» Jungkook iniziò s torturarsi le dita della mano freneticamente.«Perché non lo avete detto agli altri?»
«Detto Cosa?» Domandò Hoseok sedendosi affianco ai due sull'erba. Persino Hoseok lo conosceva e, forse, sarebbe stata una buona idea dirgli la verità.
«Hobi... ti ricordi di Yugyeom?» Namjoon tenne lo sguardo fisso sul pavimento, sarebbe scoppiato a piangere in caso contrario.

«Si perché? Da quando si è traferito ha smesso di rispondermi ai messaggi. Mi manca da morire ma nessuno mi dice niente.» Confessò il povero ragazzo.
«Purtroppo Yugyeom non si è trasferito... mi dispiace molto non avertelo detto prima... è morto.» Il ragazzo dai capelli rossi credeva, anzi sperava, che il suo amico gli stesse facendo uno scherzo per niente divertente. Ma appena Jungkook scoppiò in un pianto silenzioso capì che non stava mentendo, era serio.
«Come è successo?»
«Non posso dirtelo, scusami Hobi.»
Namjoon afferrò tutte le sue cose e scappò dentro i corridoi del suo liceo. Quando si imbatté in lui.

«Ti manca, vero?»
"Jin non è il momento per i tuoi stupidi giochi, devo andare in classe.»
«Ti manca.» Lui era l'unico ragazzo che sapeva cosa fosse davvero successo quel giorno, escludendo Taehyung, eppure non voleva dire una parola, diceva che non era una sua responsabilità. La campanella suonò e Jin si avviò verso la classe di Taehyung. Appena il minore lo vede corse verso di lui e lo spinse fin sotto le scale, dove non li avrebbe visti nessuno.
«Quanto ancora devo aspettare?» Domandò provando a trattenere la rabbia che aveva in corpo.«Capisci che non sto più dormendo la notte? Ho bisogno di vederlo, ho bisogno d'incontrarlo.» Jin provò ad abbracciarlo ma, purtroppo, notò qualcuno sulle scale che aveva ascoltato la loro conversazione: Hoseok.

💋

Non chiedetemi cosa sia successo ma avevo voglia di scrivere questo capitolo😱 non fate domande, sarà meglio per voi

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