*Ermal chiuse gli occhi e si lasciò cullare dai sogni. Sogni molto confusi, due occhi profondi che lo guardavano con intensità e una voce che ripeteva costantemente il suo nome, ogni volta sempre più forte. Sentì qualcosa inghiottirlo e vide sangue ovunque, indietreggiò ma cadde in una pozzanghera di un rosso acceso. Si svegliò improvvisamente con il volto bagnato di sudore e tentò di regolarizzare il suo respiro affannoso. Sentiva l'attacco di panico salire su quando l'ombra di Fabrizio lo lasciò senza fiato.
Che te guardi?! Aoh ma che te succede principé?
*Si avvicinò a lui e con delicatezza gli accarezzò il volto*
Un attacco di panico eh?! Statte calmo, mo te passa.
Ermal assunse un'espressione di stupore quando vide Fabrizio circondargli il collo. Lo strinse a sé e gli accarezzò la schiena come se fosse un bambino da proteggere. Il romano ne approfittò per annusare i suoi ricci e un sorriso gli spuntò sulle labbra. Non avrebbe voluto dividersi da quel corpo fragile, percepiva la paura e in quel momento ne prese un po'e iniziò a canticchiare una canzone. Il riccio si calmò all'istante e strinse a sé il più grande che lo lasciò fare. Rimasero così abbracciati senza parlare, Ermal per un attimo si sentì protetto tra le braccia del diavolo.
Fabrizio gli rimboccó le coperte e gli regalò un bacio sulla fronte prima di mettersi a dormire.
Non sapeva cosa gli stesse facendo quel ragazzo ma qualcosa stava cambiando. Chiuse gli occhi e provò a rilassarsi ripensando all'abbraccio che c'era stato poco fa. Sentiva una voce, si trovava dentro una cantina, cercò con tutte le forze di aprire la porta ma era come se fosse bloccata da qualcosa.
"Fabrizio fammi entrare, quando una porta non è una porta?! Fammi entrare Fabrizio.. fammi entrare!"
Si rigirò nel letto stringendo tra le mani le lenzuola e percepì un'onda di oscurità attraversargli la mente e il cuore.
Quel riccio stava entrando in punta di piedi nella sua vita, procurandogli forti emozioni, ma qualcosa di oscuro lo avrebbe allontanato dalla salvezza.
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IL MOSTRO
Fanfiction"Schiantami addosso sorrisi di vetro, raschiami al volto se vuoi ancora, con lame d'argento abbatti il mio corpo. Il mostro si sgretola" erano giorni che si aggiravano Delle voci assurde in quelle quattro mura.. voci da far venire i brividi. Ermal M...