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Louis chiuse il lucchetto legato all'enorme catena, mentre un furioso Liam urlava e ringhiava proprio contro di lui. Harry lo guardò preoccupato. Liam non era arrabbiato. Di più. Era irriconoscibile. Aveva il volto trasformato, gli artigli, le zanne, il pelo sulle guance e sulle mani, i vestiti strappati, quasi la bava alla bocca.Harry era dannatamente preoccupato.
« E' proprio necessario legarlo a quell'albero in quel modo?»
Il druido si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla. Immediatamente lo sguardo di Louis si posò sulla mano di Josh appoggiata sulla spalla del riccio. E strinse gli occhi in due fessure. Ma Harry neanche ci fece caso. Era troppo concentrato a guardare il suo migliore amico che era irriconoscibile, trasformato e incontrollabile.
« Purtroppo può succedere, anche se Liam è un licantropo da qualche anno. Ma è compito di Louis trattenerlo quando se ne ha bisogno, grazie all'aiuto anche di quelle catene. Non sono come le altre. Hanno un potere per cui è impossibile che un'alpha riesca a spezzarle, figuriamoci un beta come Liam» disse riportandolo alla realtà.
Harry annuì piano. Poi si guardò intorno. Il branco era tutto concentrato a guardare Liam - e Monique a guardare Louis-.
Se Harry avesse potuto, le avrebbe staccato gli occhi dal viso. Ma dobbiamo proprio considerare il fatto che la donna era un licantropo, e che se avesse voluto, lo avrebbe rotto come un grissino?
Meglio di no.
Josh tolse la mano dalla spalla di Harry e Louis sbuffò un ringhio.
« Ma gli altri non sono nelle stesse condizioni di Liam, perchè lui è in queste condizioni?»
« Perchè ha visto i segni sul tuo collo. Sa che te li ho fatti io. E mi vuole uccidere» esordì Louis, guardando il suo beta. Harry si toccò di scatto il collo abbassando lo sguardo. Si era accorto già al ritorno che gli stavano uscendo i lividi, per ciò che aveva fatto Louis prima. Ma non pensava che Liam avesse potuto reagire in quel modo. Poi guardò con la coda dell'occhio Niall.
Si chiese se anche lui se ne fosse accorto. Lui lo guardò e gli regalò un piccolo sorriso.« Si, Harry, è difficile non notarlo. Ma sto cercando di controllarmi, stai tranquillo. Non attaccherò il mio capobranco» gli disse il biondo, cercando di tranquillizzarlo. Harry abbassó di nuovo lo sguardo.
Non si vergognava dei lividi che Louis gli aveva lasciato sul collo. Non gli importava proprio. Louis non lo aveva ferito di proposito. Era un momento in cui la Luna stava aumentando il suo potere, e quindi il controllo era sfuggito per qualche minuto, soprattutto dopo che quell'uomo aveva cercato di aggredirlo. Ma ora era tutto ok. Louis si era ripreso ed era tornato il solito capobranco antipatico e scorbutico, che ringhiava ogni due per tre e che non lo considerava neanche. Bella sfiga.
Odiava quel Louis. Non lo guardava, non lo toccava, non lo considerava per niente.
Mentre a volte c'era un altro Louis. Uno con cui si poteva parlare, litigare senza finire nel drammatico, straparlare, a volte persino scherzare. Si avvicinó piano a Liam, e subito il suo migliore amico spostò lo sguardo su di lui.
« È meglio che non ti avvicini» gli bloccò Louis. Harry non prese neanche in considerazione le sue parole.
« È il mio migliore amico. Mio fratello. Non lo lascerò da solo legato in questo modo neanche fosse un animale. È una persona»
Louis si lasció scappare un sorriso tirato.
« Persona, Harry? Potrebbe sbranarti e ricordarsi che chi sta attaccando è il suo migliore amico solo quando l'effetto della luna si è attenuato. Per lui ora sei solo una facile preda»
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Il mio uomo è un lupo - Prequel. LS
RomanceHarry è un diciassettenne quando incontra Louis, un uomo di ventiquattro anni. All'inizio non sa se sia una cosa positiva o negativa, perché proprio non lo sopporta. Infatti, il più grande lo tratta male, lo prende sempre in giro. E cosa peggiore, l...