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Harry uscì di casa correndo, cercando di non rompersi l'osso del collo per la sua sbadataggine. Era un imbranato cosmico. Non c'era nessuno uguale a lui. Era unico al mondo. E questo un pò - anche più di un pò - lo distingueva dagli altri.
« Non correre!» gli urlò da dentro casa sua madre Anne, sapendo benissimo che era in ritardo, come ogni mattina, del resto.
Harry non ebbe il tempo neanche di risponderle. Entrò in macchina e mise in moto.
Il cellulare si mise a squillare e lo prese frettolosamente.
« Lo so. Sono in ritardo»
« Un ritardo colossale! Dove diavolo sei?! Ti sei dimenticato che oggi c'è l'esame per i college?» lo sgridò Liam, uno dei suoi due migliori amici. L'altro si chiamava Niall, era un ragazzo più grande di loro di un paio d'anni, e faceva due lavori. Uno nel negozio di ferramenta della città e l'altro in un pub qualche volta, solo per sbarcare il lunario a fine mese.
« Lo so! Sto arrivando!»
Chiuse la telefonata e spinse sull'acceleratore.
Si era addormentato. Quando era suonata la sveglia del cellulare si era svegliato. Ma solo per spegnerla. Poi si era addormentato subito. E quando si era risvegliato? Quasi quaranta minuti dopo.
Allora si svegliò di scatto, rischiando di uccidersi più di un paio di volte.
Ignorò un paio di stop e arrivò a scuola pochi minuti dopo. Parcheggiò la macchina e corse a perdifiato fino all'aula dove si teneva il test per i college. Suo padre, lo sceriffo della città, si era raccomandato fino alla sera prima. E non poteva discutere contro lo sceriffo.
Proprio mentre le porte si stavano per chiudere, lui ci si infilò dentro, facendo un rumore spaventoso, che come risultato attirò l'attenzione di tutti su di lui. Più di cento occhi puntati su di sé.
I professori alzarono gli occhi al cielo, e quello di matematica lo rimproverò.
« Styles!»
Lui alzò le mani in aria, andando a sedersi vicino al suo amico.
« Non dirmi niente. Per favore» mormorò Harry verso Liam, che lo fissava come se avesse una seconda testa.
« Potresti solo dirmi perché sei in pigiama?»
Harry si guardò immediatamente, per poi sbattersi una mano sulla fronte.
« Cavolo! Ero totalmente concentrato sul non fare tardi che mi sono dimenticato di cambiarmi»
Liam gli sorrise.
« Non preoccuparti. Per adesso pensa a fare bene il test. Lo stanno consegnando»
Harry annuì con la testa china.
Appena gli consegnarono il test da compilare, incominciò subito.
Harry, nonostante fosse un imbranato cronico, era il miglior studente della scuola. E non si impegnava neanche. Per lui imparare era una cosa naturale, scontata, quasi come saper camminare.
Quindi era abbastanza ottimista, sul fatto che qualche buon college potesse accettarlo, e sul fatto che il preside non se la sarebbe presa ancora con lui per colpa dei suoi ritardi.
Almeno sperava. Non che gli interessasse molto dei college, ma lo faceva solo per la sua famiglia.
***
Liam gli mise un braccio sulle spalle, camminando insieme a lui.
« Allora, domani devi andare a quel matrimonio?»
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Il mio uomo è un lupo - Prequel. LS
Roman d'amourHarry è un diciassettenne quando incontra Louis, un uomo di ventiquattro anni. All'inizio non sa se sia una cosa positiva o negativa, perché proprio non lo sopporta. Infatti, il più grande lo tratta male, lo prende sempre in giro. E cosa peggiore, l...