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Un ringhio animale si liberò nella casa di Louis, facendo alzare gli occhi ad Harry, steso sul divano.

« Tanto lo faccio. Non sei nessuno per impedirmelo.»

« Vuoi vedere che se ti taglio la gola non puoi farlo? »

Harry quasi sussultò quando sentí Louis praticamente dietro di lui. Girò la testa, ed effettivamente lo era. Era dietro di lui.

« Non mi comparire così alle spalle, sei inquietante»

« Non cambiare discorso, stupido ragazzino logorroico»

« Hey! Lo sai che sei proprio uno stronzo certe volte?»

Louis sorrise strafottente.

« Ovvio »

Harry sbuffò è strinse le braccia al petto.

« Non ho più la febbre. E stasera me ne torno a casa. Non c'è più bisogno che io rimanga qui. Quindi smetti di ringhiare come un animale, cosa che non sei, e lasciami andare»

« Stupido moccioso. Ecco cosa sei! Ma si, vattene via. Poi sarò contento quando quella vampira ti succhierà il sangue!»

Harry sospirò abbattuto sedendosi di nuovo sul divano.

« Ascolta Louis. Cerca di capirmi. Una vampira mi aveva iniettato con i suoi artigli un veleno che mi avrebbe potuto uccidere. Ho rischiato di perdere la vita, e di non rivedere più le persone che amo, tra cui la mia famiglia. Voglio stare un pò con loro e ritornare a casa. Lasciami andare, ti prego»

Louis continuò a guardarlo male, fino a quando non si girò, dandogli le spalle. Sbuffò un altro ringhio e chiuse per un attimo gli occhi.

« E va bene, puoi tornare a casa. Ma ti farò tenere d'occhio»

« Perché ti ostini tanto nel volermi aiutare?»

« E tu perché vuoi morire? Perché non vuoi essere salvato? Sai a cosa stai andando in contro?» gli chiese acido, girandosi nuovamente.

Harry si limitò a guardarlo, senza rispondere.

« E va bene. Vai a prendere le tue cose. Ti riaccompagno a casa»

Harry si illuminò.

« Grazie!» disse contento, alzandosi di scatto e allacciando le braccia al collo del più grande, che diventò di ghiaccio e trattenne il respiro. Harry si accorse troppo tardi di ciò che aveva fatto, quindi, con cautela, sciolse le braccia dal collo di Louis respirando lentamente e poi si allontanó di scatto.

« Dimmi che non l'ho fatto»

« L'hai fatto, moccioso che non sei altro! Toccami di nuovo, e puoi dire ciao ciao alla tua gola! Intesi?»

« Chiaro. Limpido. Perfettamente perfetto» disse subito il riccio.

***

Appena arrivò a casa, Harry corse in cerca di qualcuno della sua famiglia. Trovò sua madre seduta al tavolo da pranzo, intenta a bere un tè dalla sua tazza preferita, leggendo un giornale. Harry andò subito ad abbracciarlo prendendo la donna in contropiede, che infatti sussultò.

« Mi sei mancata mamma»

« Wao. Tutto okay? Non mi stringevi così da tempo»

Harry alzò le spalle, continuando a stringerla.

« Te l'ho detto, mi sei mancata»

Anne ridacchió. Harry sciolse l'abbraccio e si sedette vicino a lei.

Il mio uomo è un lupo - Prequel. LSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora