Louis sospirò, raggiungendo l'ingresso del Centro di Riabilitazione per Giovani in Difficoltà di Westminster. Alzò lo sguardo sul grande palazzo grigio e non riuscì ad evitare di pensare che sarebbe uscito da un posto del genere decisamente in condizioni peggiori di quanto non fosse stato in quel momento. Sembrava uno di quei posti che ti portava ad avere la depressione, non a curarla. Nonostante questo, però, aveva preso un impegno e aveva intenzione di rispettarlo. Era entrato a far parte di un gruppo di volontariato chiamato "la Biblioteca Mobile", che ogni tanto visitava alcuni ospedali del paese con un carrello di libri per i pazienti che non potevano permetterseli in altro modo. Ma questa volta era diverso. Il suo supervisore lo aveva preso da parte un paio di settimane prima e gli aveva detto che c'era qualcosa di 'speciale' di cui voleva che lui fosse responsabile. La Biblioteca Mobile voleva provare una nuova iniziativa per cui avevano trovato dei volontari in grado di leggere a persone non vedenti, e lei voleva che se la vedesse lui con il primo paziente disposto a farlo, un ragazzino di 18 anni al Westminster, che era lì per depressione ma era anche cieco.
Si avvicinò alla porta d'ingresso della struttura e la aprì, entrando nella zona della reception dell'edificio. La donna alla reception non alzò nemmeno lo sguardo mentre lui si avvicinava, anche se era impossibile che lei non lo avesse notato. No, lo stava solo ignorando.
"Mi scusi," disse Louis sommessamente, e lei alzò un sopracciglio prima di sollevare leggermente la testa per guardarlo da sopra gli occhiali. Si schiarì la voce nervosamente quando realizzò che non aveva intenzione di rispondergli. "Uhm, sono qui per vedere il paziente Harry Styles. Devo leggere per lui. Penso che-"
"Segui il corridoio e poi gira a destra, è nella camera 37 A."
Louis annuì. "Grazie." Disse mentre si girava, dirigendosi verso il corridoio. Quando aprì la porta che lo divideva da esso, soffocò un rantolo. Pensava che l'esterno del centro di riabilitazione fosse deprimente, ma all'interno era molto peggio. Non solo era vuoto e poco interessante, ma le pareti sembravano puzzare di vecchio, e c'era una sensazione appiccicosa nell'aria fredda. Stava tirando il suo trolley di libri dietro di lui; le ruote scorrevano sul pavimento piastrellato, che sembrava essere congelato. Sentì un brivido scendere lungo la spina dorsale, e si girò per trovare una persona camminare verso di lui indossando una sorta di uniforme da lavoro. L'uomo si avvicinò, e Louis riuscì a leggere il suo nome sul cartellino. Infermiere Payne.
"Posso darti una mano? Ti sei perso?" disse l'infermiere, e Louis si soffocò, tossendo.
"Non mi sono perso. Sono solo ... sopraffatto."
L'uomo sorrise. "Sì, questo posto è davvero suggestivo, vero? Comunque, cosa posso fare per te?"
"Devo solo raggiungere la camera 37 A. Harry Styles. Dovrei leggere per lui...?" chiese Louis con un tono interrogativo.
"Giusto. Probabilmente avrei dovuto capirlo da quell'enorme trolley pieno di libri. Sono Liam, comunque. Ti mostrerò dov'è la sua stanza."
Louis seguì Liam lungo il corridoio, percorrendolo interamente. Non c'era quasi nessuno da quelle parti, ma Louis riusciva a vedere i pazienti attraverso le piccole finestrelle sulle loro porte, rabbrividendo ogni volta. Non era un bel posto. "Eccoci qua." Disse Liam, e Louis annuì prima di aprire la porta.
Il ragazzo che identificò come Harry era a letto, rannicchiato, i capelli sparpagliati sul cuscino come un'aureola. I suoi occhi erano chiusi; Louis non riusciva a capire se stava davvero dormendo o se teneva gli occhi chiusi semplicemente perché non aveva motivo di aprirli. Tutto quello che sapeva era che aveva un improvviso e disperato bisogno di sapere di che colore fossero quegli occhi. La bellezza di quel ragazzo coricato a letto colpì Louis, che rimase immobile per un momento prima di rendersi conto che si stava comportando in una maniera incredibilmente inquietante, soprattutto se si considera che il ragazzo non aveva idea che Louis fosse lì.
"Ehm, ciao." disse Louis e quando Harry non si mosse di un centimetro, Louis impallidì, incerto sul da farsi.
"Dorme molto." disse una voce dietro di lui, e Louis si voltò per vedere Liam appoggiato allo stipite della porta.
"Dovrei svegliarlo?"
"NO! Voglio dire ... no, mi dispiace," disse Liam quando Louis sobbalzò alla sua improvvisa esclamazione. "E' solo che ... ogni volta che qualcuno lo sveglia, viene preso dal panico. Apre gli occhi e non può vedere chi c'è davanti a lui, e questo lo spaventa molto. Penso che succeda perché lui riesce a vedere nel sonno. E il cambiamento è troppo repentino se viene svegliato da qualcuno."
"Oh, capisco. Beh ... cosa mi suggerisci di fare?"
"Ti va di tornare domani? Se mi dici un orario glielo comunicherò a Harry, così resterà sveglio."
Louis annuì e si allontanò dalla porta, guardando velocemente Harry un'ultima volta prima di uscire dalla camera. "È un ragazzo speciale, non è vero?" chiese, e Liam annuì.
"Già ... è molto speciale."
Quando la porta si richiuse, Harry si rigirò nel letto, aprendo gli occhi per incontrare il buio senza fine - che era tutto quello che avesse mai conosciuto. Sospirò, desiderando di aver avuto il coraggio di aprire gli occhi, già in attesa del momento in cui avrebbe sentito di nuovo la voce intrigante di Louis Tomlinson, il ragazzo dei libri, il ragazzo con la voce bellissima.
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The More I See You - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATION
FanfictionThe More I See You è una storia Larry AU, ambientata al "Centro di Riabilitazione per Giovani in Difficoltà di Westminster" dove Harry, cieco dalla nascita, è trattenuto per depressione. Louis è un volontario di un'associazione che legge libri alle...