1.

12.6K 852 282
                                    

Quando Louis si svegliò la mattina dopo, il suo coinquilino era seduto sul bordo del suo letto, con in mano una tazza di tè per lui.

"Non ti ha mai detto nessuno che è inquietante fissare qualcuno mentre sta dormendo?" chiese lui, girandosi per prendere il tè.

"Sta zitto Lou, sono qui solo da un paio di secondi. Ti avrei svegliato tra un minuto."

"Un minuto è troppo lungo, amico mio." rispose Louis e Zayn ridacchiò, colpendo il braccio di Louis. "Fai attenzione al tè!" gridò mentre gli si rovesciava addosso.

"A che ora devi andare via?" chiese Zayn e Louis diede un'occhiata all'orologio, lo stomaco in subbuglio al pensiero di parlare con Harry per la prima volta.

"Credo di avere ancora un'ora." disse, e Zayn sorrise.

"Giusto il tempo per prepararmi una deliziosa colazione!" urlò correndo fuori dalla stanza.

"Cosa?!"

"Ti ho fatto il tè, è giusto che tu restituisca il favore."

Louis brontolò e si trascinò fuori dal letto, dirigendosi in cucina. Una volta finito di cucinare uova e bacon per Zayn, una cosa che lui non aveva mai imparato a fare, nonostante quanto li amasse, Louis afferrò una mela dalla fruttiera prima di tornare nella sua stanza ed infilarsi la t-shirt più vicina a lui e un paio di jeans. Si guardò allo specchio, chiedendosi se fosse stato il caso di indossare una camicia prima di scuotere la testa. Chi stava cercando di impressionare? Lui non poteva vedere com'era vestito, e se avesse potuto probabilmente non gli avrebbe dato importanza. Louis fermò i suoi pensieri, cercando di sopprimere il suo improvviso interesse per il ragazzo che aveva visto dormire il giorno prima.

"Ciao Zayn!" urlò mentre apriva la porta del loro appartamento, tirando il suo trolley di libri fino all'ascensore e poi nella sua auto. Sospirò. Sarebbe stata una giornata interessante.

**

"Hey Liam," disse Louis mentre entrava nell'edificio. Liam era appoggiato al bancone della reception, con in mano due tazze di caffè. Ne porse una a Louis. "Per me? Tu sì che sai come arrivare al mio cuore."

Liam ridacchiò. "Sì, beh, ho pensato di dover fare qualcosa per convincerti a fare un tour di questa meravigliosa struttura," disse sarcastico e Louis rise, seguendo Liam attraverso le doppie porte che portavano ai corridoi vuoti del centro di riabilitazione. "Tutti i ragazzi sono ad una sessione di terapia di gruppo per altri dieci minuti, quindi ho pensato che fosse un buon momento per fare un giro."

Louis annuì e seguì Liam attraverso un'altra serie di doppie porte alla fine del corridoio. "La sala da pranzo," disse Liam, indicando la grande sala che era stata riempita con tavoli e panche avvitati al pavimento. C'era un lungo bancone, che in quel momento era vuoto. Louis sentì l'odore di qualcosa che cuoceva in cucina e il suo stomaco si rivoltò. Era un odore disgustoso. "Adorabile, lo so," disse Liam, guardando l'espressione di Louis. Louis fece una smorfia a Liam, che si girò per uscire dalla stanza.

"Di là ci sono le stanze per le terapie. Lungo questo corridoio ci sono le stanze dei pazienti terminali. Questo è il reparto dei disturbi alimentari. Loro hanno una sala da pranzo separata, quindi non li vedrai in giro se verrai per ora di cena. E questa è la nostra ultima tappa, la finestrella delle medicine, dove la mattina vengono tutti a prendere le loro pillole giornaliere. Harry però le prende in camera, perché è troppo difficile per lui, cercare di arrivare fin qui senza perdersi. È molto bravo a farsi strada qua e là, ma è più comodo così."

"Cena con tutti gli altri?"

"Sì, più o meno. Mangia nella sala da pranzo, ma di solito è da solo. Nessuno sa davvero come comportarsi con lui." Louis aggrottò le sopracciglia all'informazione, e Liam lo guardò. "E' abituato, Louis. Non penso che gli dia fastidio."

The More I See You - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora