8.

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"Devo far uscire Harry da quella stanza, domani." Louis annunciò a Zayn mentre facevano colazione quella mattina.

Zayn alzò lo sguardo dal suo toast, alzando le spalle prima di tornare al suo cibo.

"Seriamente, non hai nemmeno più intenzione di far finta di seguire i miei soliloqui?" chiese, e Zayn sospirò, appoggiando sul piatto il toast a cui stava per dare un morso e alzando lo sguardo sul suo amico.

"Perché devi farlo uscire dalla sua stanza, Lou?" chiese sospirando, e Louis sorrise.

"Grazie."

"Di niente, ho capito che hai bisogno di parlarne. Ora spara."

"E' solo che è impossibile capire cosa prova per me in quella stanza minuscola, tutte queste emozioni che ci circondano tutto il tempo. La metà del tempo sono sopraffatto dalla tristezza che sembra aleggiare nell'aria, e poi a volte ti giuro che sento l'amore fluttuare in quella stanza, appoggiarsi sulla mia pelle e scaldarmi da fuori."

"Allora fallo uscire dalla stanza."

"Lo so ... penso, voglio dire ... volevo portarlo fuori nei giardini del centro di riabilitazione. Ci sono andato più o meno una settimana fa e sono veramente belli, Zayn." Zayn annuì, sorridendo al suo amico. "Pensi che stia andando troppo piano con lui?" chiese, e Zayn lo guardò serio.

"Se devo essere onesto, Louis ... sì. Ho capito che è fragile e insicuro, ma probabilmente vuole anche essere trattato come tutti gli altri. Penso che tu debba fare qualcosa riguardo i sentimenti di cui continui a parlare, perché metti che anche lui prova la stessa cosa e non pensa che tu ricambi, e questo lo sta uccidendo?"

Louis abbassò lo sguardo sul suo piatto. "E se invece non ricambiasse i miei sentimenti?" chiese con una vocina, e Zayn allungò una mano per appoggiarla su quella di Louis, stringendola leggermente.

"Questo è impossibile, Lou."

**

"Hey Liam," disse Louis mentre si avvicinava alla reception al Westminster. Liam era dietro alla scrivania, che parlava con toni amari alla receptionist, che non sembrava impressionata. Alzò lo sguardo quando sentì il suo nome, e una punta di sollievo fece strada sul suo volto.

"Louis," lo salutò, allontanandosi dalla receptionist che lo stava guardando.

"Cos'è successo?" chiese Louis a bassa voce, e Liam ruotò gli occhi.

"Apparentemente non ho depositato alcune delle pratiche burocratiche per uno dei nostri check-out correttamente. Però è una cazzata, sono sicuro di averlo fatto." Borbottò Liam.

Louis ridacchiò. "Rilassati Liam, a chi importa di due scartoffie?"

"Hai ragione. Dio, sono iperteso al momento." Sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

"Niall non ti ha allentato i muscoli?" scherzò Louis, e Liam diventò bordeaux.

"Sta zitto," mormorò, colpendo il braccio di Louis. "Comunque, perché sei qui così presto?"

"Volevo chiederti il permesso per fare una cosa."

"Perché ho la sensazione che non finirà bene?"

"Non è nulla di male, giuro," spiegò Louis. "Volevo solamente portare Harry fuori nei giardini." Liam alzò un sopracciglio. "Tutti gli altri pazienti possono passare del tempo lì, ma lui non ne ha mai avuto l'opportunità perché non c'era nessuno ad aiutarlo. Non è uscito da qui per mesi, e penso abbia bisogno di un po' di aria fresca."

The More I See You - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora