Una voce rompeva il vuoto dal quale eravamo circondati.
- Sono Millika- diceva - Seguitemi per favore. - ero quasi impazzita - Sei un robot anche tu? Vi odio, vi odio tutti...mmm- Jack mi aveva tappato la bocca con la mano destra mentre mormorava parole dolci. Aspettate. Parole dolci? Noi eravamo amici di caffè. Non ragazzi sdolcinati in preda ad un attacco di cuore repentino, o ad allucinazione distopiche di un mondo che non esiste.
Scansai la sua mano e urlai. Lui mi sussurrò che era meglio stare in silenzio. Ci incamminammo. Passavamo davanti a delle porte, e vedevamo le armi di quel posto. Erano armi di ultima generazione (qualcuna, continuo a pensarlo, non era mai esistita prima). C'era un coltello esposto fuori da una vetrina, forse l'unica arma antica. Aveva un'impugnatura di pelle rossa, decorata da perline tribali. Mi sporsi un poco per prendere quel capolavoro di arma, e me la portai al naso per odorarla. Sapeva di conceria.
La misi in tasca, sperando che il fodero che teneva la lama non si lacerasse, provocandole ferite gravi. Cercando di non pensarci, procedevo con Jack per quello stretto corrodoio. Ora eravamo arrivati in una specie di ufficio. Era bianco e la luce che sprigionava era forte, e i miei occhi ci misero un pò per abituarsi. - Questo è l'ufficio del programmatore principale. Vai Jack. - Quel robot lo stava separando da me. - Torno subito- Gli presi la mano fra le mie. - Ti prego, almeno tu, rimani! - . - Torno subito- Jack si era appena chiuso la porta dietro senza fare rumore.
Dentro la stanza sentivo a malapena le voci: stava parlando con il programmatore. Mi alzai portando l'orecchio alla serratura - Scusi tanto ma io come faccio a dire a Chris che ero già consapevole e d'accordo con questo progetto? - era Jack. L'uomo di fianco a lui alzava le spalle con fare menefreghista dicendo - Tu sei solo un collaboratore. Lei è un esperimento. Tu sei la sua coppia per l'impresa. Punto. Non me ne frega niente se ti piace. Non possiamo permetterci una coppia d'avventura innamorata, tutti qui. Mi dispiace. - Jack era deluso, o almeno lo sembrava - Quindi mi doveva parlare dell'impresa numero due per l'esercitazione? E dopo ci sarà altro? Io voglio andare con lei, maledizione. Come fa a non capirlo. Sono stato a sorvegliarla per tutta la vita fino ad ora. Non ci separerà di certo la sua legge. - il programmatore non rispose subito.
- Sì, ne sono consapevole. Tuttavia, questa prova è nella giungla. Dovete superare un livello, un livello che proverà il suo coraggio. Quella giungla non è normale. L'abbiamo progettata con mostri, rumori, voci. Lei ne sentirà dentro la testa, dei suoi genitori robot, mostri....eccetera. - Jack annuiva sconsolato.
- Se sarò con lei, va bene. Io la amo. La amo da quando ha messo piede nella mia vita. - l'altro faceva un segno affermativo con la testa
- Lo so. L'ho fatto a posta. Avrai motivi ben più che sufficienti di farle portare a termine la prova, così. Passiamo ai fatti. Avrete delle tutine mimetiche, verdi scuro, verde chiaro, giallo e marrone. Dovete solo rimanere vivi per circa tre settimane nella giungla e poi vi libereremo. Ricorda. Non puoi afferzionartici. Anche se la ami, non compromettere la missione. Molto probabilmente la perderai. Potete anche trovare un aiuto nel mezzo della missione, che vi aiuterà, ma niente favori. Ognuno per la sua strada, amico.- Jack sentenziò - Noi non saremo mai amici.- Così dicendo si aprirono le porte e per mezzo secondo Jack ebbe un attimo di incertezza, vedendo me in piedi con aria colpevole di fronte alla porta che aveva appena aperto. Ormai sapevo tutto. Ma lui non lo sapeva. Lui pensava di aver appena concluso una spiacevole chiacchierata con unn uomo insolito, di aver rivelato i suoi sentimenti ad una machina e di aver perso per sempre la possibilità di stare con me per l'eternità. Ma ora che io sapevo tutto, forse era consapevole di aver perso un'occasione per stare zitto.
La mia voce era rauca -Allora è così? Tu sapevi tutto e non mi hai detto nulla. Bravo. Così si tratta con gli amici. - Il programmatore sorrise soddisfatto -Arrivederci Jack. Possa la fortuna accompagnarti nella giungla Pirtografata. - Dopodichè non ricordo nulla del seguente minuto, nel quale sono stata spedita nella giungla Pirtografata.-Jack? Jack? - chiamavo colui che mi aveva detto che tornava presto. Colui che avevo salutato di fronte a quell'ufficio dicendo 'torna presto' o almeno così ricordo. Quel qualcuno dalla faccia sconvolta in uscita da quel luogo tutto immacolato. Un ramo aveva scricchiolato dietro di me. - Chi va la? - ero impaurita, o meglio, avevo paura di tutto ciò che stava succedendo, tanto che nemmeno feci caso all'espressione totalmente fuori luogo che si usa solo nei film, che avevo pronunciato poco prima. Stavo morendo dalla paura di non rivedere mai più la luce del giorno, dal momento che nell'esercitazione della giungla stavo vivendo solo la nottata. Una lanterna brillava poco più giù, per una vallata. La volevo raggiungere ma ogni passo che muovevo finiva male. Poco prima c'era una pozzanghera di acqua rossa (o mi auguravo fosse acqua), dieci passi prima avevo calpestato qualcosa di viscido...ma quella luce....mi tentava. A carponi raggiungevo già l'albero più vicino. Con passi felpati raggiungevo quello dopo e trafelata quello dopo ancora. Ero quasi a metà strada, non era distante, quando sentii un boato. Come una bomba scoppiata poco più indietro. Dei passi dietro di me, mi fecero voltare e con immensa sorpresa, vidi Jack che correva, mi prendeva dalla vita e mi trascinava avanti. Sapevo fosse forte, ma non pensavo così forte. Sopra il rumore di rami spezzati, sussurrai a bassa voce un 'ma che succede?' lui tra i denti mormorò a sua volta delle parole poco comprensibili che udii a malapena - Una trappola, stai solo in silenzio...-. La lanterna di luce rossa brillava davanti a noi. Sempre più vicina. L'ultima cosa che vidi fu una mazza che si avventava su di me. Poi più nulla.
In realtà udivo qualcosa. Frasi. Per lo più parole. Sconnesse.
"Ti amo.
Tranquilla.
Tutti.
Bene.
Sei in salvo.
Ora.
Corri.
State lontano.
Si riprenderà."

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Progetto 16
Roman d'amourAvete mai pensato che tutto il mondo fosse fatto su misura per voi? Per verificare foste la persona giusta per un compito speciale che solo voi potete portare a termine? E non vi è mai capitato, invece, di trovare una persona che sapete che non rius...