13. Ragione e Sentimento.

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"La verità sta da qualche parte,
in mezzo ai nostri errori."

Ieri

Il taxi mi lascia proprio davanti casa di Adrian. Le viole e le azalee rendono il vialetto di casa Smith colorato e vivace.

Busso alla porta con tocchi decisi e impazienti, mentre fantastico sulla reazione di Adrian nel vedermi lì, a Wilmington, anziché a New York, dove avevo detto che sarei rimasta per le vacanze di primavera.

La porta si apre e la figura minuta di Patricia, la mamma di Adrian, mi appare in tutta la sua dolcezza.

<Didi cara! Cosa fai qui? Adrian non mi ha avvertito! Entra cara, come sono felice di vederti bambina!>

Mi abbraccia forte e mi trascina in cucina mentre il mio sguardo vaga alla ricerca di Adrian.

<No Patricia, Adrian non sapeva che sarei arrivata, gli ho fatto una sorpresa! Ehm...dov'è a proposito?>

Il suo sorriso si allarga.

<É al lago! É andato a pesca con degli amici, prendi pure la mia auto tesoro, sarà felicissimo di vederti!>.

E mi porge le chiavi che afferro con foga; un attimo dopo sono sul viottolo ciottolato, varie auto sono posteggiate all'ombra dei vecchi eucalipti.

Riconosco il vecchio pick-up dal colore sbiadito di Adrian.

Posteggio la vecchia clio di sua madre dietro il pick-up, e mi avvio a piedi verso il ponte che dà sul lago.

Scorgo tutti i ragazzi intenti a pescare, a bere, a giocare a frisbee e altri che si lanciano una palla da rugby.

Di Adrian non c'é traccia.

Mi avvicino ad un ragazzo, credo si chiami Tony, e gli chiedo se lo ha visto, lui mi indica con un dito il boschetto che circonda il lago.

Ringrazio e mi addentro, mi sento felice, eccitata ma qualcosa dentro di me si agita.

Sento la risata di Adrian, affretto il passo e quello che vedo mi lascia interdetta per svariati minuti.

Lo vedo stringere i fianchi di una mora che non conosco, mentre si china per dirle qualcosa all'orecchio.

La ragazza gli sorride lasciva e in un battito di ciglia li vedo avvinghiati in un bacio appassionato.

Non reagisco, senza fare rumore indietreggio fino ad arrivare alla macchina.

Mi tuffo all'interno dell'abitacolo e mi fiondo a casa di Adrian.

Ricordo che invento una scusa con Patricia, e in men che non si dica  sono sul volo diretto a New York City.

Nel taxi diretto a casa, il telefono comincia a squillare.

<Didi. Sono...Adrian. Perché sei venuta a Wilmington e non mi hai salutato? Tony dice che eri al lago>.

Le mani tremano le lacrime minacciano di uscire, e una specie di crisi isterica sembra voler prendere il sopravvento.

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