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Deglutii rumorosamente e mi preparai ad ascoltarla.
"Tuo padre ha trovato un nuovo lavoro..."
"Fantastico!" risposi, fingendomi entusiasta.
"Sì, ma è all'estero, quindi dobbiamo trasferirci. Lo so, è difficile da accettare, ma finalmente non dovremmo più chiedere soldi in prestito ai nostri genitori, saremo tutti più felici." mi disse sorridendo dolcemente, come per confortarmi.
"Ah, okay" furono le uniche parole che mi uscirono in quel momento.
"Io vado a dormire, mi sento stanca dopo la giornata di oggi" dissi, sforzando un sorriso il più possibile credibile.
"Notte Margherita" mi disse mia madre donandomi un bacio sulla fronte.
"Notte..." sussurrai mentre salivo le scale.
Entrai in bagno, mi struccai, mi misi una felpa extra large, un paio di pantaloni della tuta, mi legai i capelli e mi diressi verso la camera.
Ero apatica.
Non riuscivo a provare niente.
Non riuscivo a piangere.
Non riuscivo a ridere.
Ero completamente senza emozioni.

La mattina dopo sentii la sveglia risuonarmi nelle orecchie.
Bestemmiai sotto voce e mi alzai trascinandomi fuori dal caldo letto.
Appena poggiai i piedi a terra un brivido mi percorse la schiena e maledissi mentalmente l'inverno.
Andai in bagno, mi preparai e, senza neanche far colazione, uscii di casa mormorando un "a dopo"  a i miei genitori.

Mio padre era rientrato quella notte, colpa dei turni di lavoro, e mia madre gli aveva detto di Jimin.
Inutile dire che mi svegliarono nel pieno della notte per colpa delle loro discussioni.
Era un ragazzo.
Non si erano mai fatti problemi se uscivo con un ragazzo.
Perché proprio tutto questo con Jimin?
Che lo conoscessero?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2018 ⏰

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