Capitolo 13

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Nathan controllò il suo cellulare, gli era appena arrivato un messaggio.

Liam lo informava che sarebbe arrivato in ritardo perché il professore gli aveva chiesto di trattenersi per consegnargli del materiale per il suo progetto.

Erano giorni che l'amico lo accompagnava a lezione e che si incontravano anche al termine. Ormai tutti sapevano che erano una coppia e Evan si limitava ad osservarlo da lontano senza tentare alcun approccio. Nathan si sentiva addosso il suo sguardo, ma niente di più.

Anche le ragazze avevano rinunciato a flirtare con lui, il suo orientamento sessuale ormai era palese.

Nathan raccolse le sue cose e uscì dall'aula diretto in biblioteca, aveva bisogno di consultare alcuni volumi. Mentre si incamminava inviò a Liam un messaggio di risposta "Ok. Ci vediamo in biblioteca"



Da diversi giorni Evan aveva i nervi a fior di pelle e per un giocatore di hockey non era una bella cosa, durante gli allenamenti aveva litigato con quasi tutti i suoi compagni e il motivo era solo uno: non riusciva in alcun modo a parlare con Nathan, era sempre insieme al suo nuovo fidanzato. Inoltre vederli comportarsi come due piccioncini gli faceva venire il voltastomaco.

Per non parlare di quando la sua mente si soffermava nell'immaginarli intenti a fare sesso, la frustrazione era tanta che aveva solo voglia di urlare e spaccare tutto.

Grazie ai pettegolezzi delle ragazze aveva saputo diverse cose sul suo ostacolo: si chiamava Liam e frequentava l'ultimo anno di chimica, girava voce fosse bisessuale e che lui e Nathan condividessero anche lo stesso appartamento.

Non potendo colpire direttamente Liam, il responsabile di quella situazione, Evan si era vendicato sui due che considerava in parte colpevoli: su Bonny portandosi a letto un'altra cheerleader e comportandosi da egoista, da prima donna, e da bastardo con Miles.

Quel giorno Evan aveva appuntamento in caffetteria con una ragazza che aveva incontrato quella stessa mattina a lezione e senza nemmeno doverlo decidere fece la strada che avrebbe percorso Nathan uscendo dalla sua lezione.

Già pronto a vederlo in compagnia rimase stupito quando lo incontrò da solo. Nathan non si accorse di lui intento a scrive qualcosa sul suo cellulare.

Evan attese di essere superato poi, dimenticandosi completamente del suo impegno, decise di seguirlo, non poteva perdere un'occasione del genere. Avrebbe potuto trascinarlo in un bagno o in un'aula vuota, si guardò attorno, ma non c'era niente del genere ed erano circondati da tantissime persone, talmente tante che Evan si poteva nascondere senza problemi.

Quando capì finalmente dove era diretto Nathan sorrise, la biblioteca poteva essere un ottimo posto, a quell'ora tarda del pomeriggio gli studenti non vedevano l'ora di rientrare ed era pochi quelli che si fermavano lì a studiare.

Nathan entrò in biblioteca e si fermò alla segreteria per chiedere i libri che gli servivano, l'addetto gli diede un bigliettino con la posizione dei volumi ricordandogli che non poteva portarli via, ma solo consultarli all'interno.

Nathan fu felice nel costatare che si trovavano nell'ala più lontana, in una zona in quel momento deserta. Avrebbe potuto anche scattare qualche foto senza essere notato.

Evan attese qualche minuto poi entrò, vide Nathan dirigersi in fondo alla grande sala, fingendo di guardarsi intorno per cercare un posto dove sistemarsi lo seguì.

Nathan aveva appena trovato il libro che gli serviva quando sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle in quello spazio stretto delimitato dalle due alte scaffalature, si girò per andarsene, ma si trovò davanti Evan.

Un crudele filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora