21° Capitolo - Proposta

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«Hope, io e Melinda stavamo andando a prendere un caffè, vieni con noi?»

Lasciai andare il fascicolo sulla scrivania in legno laccato e mi alzai sorridendo a Scott.

Eravamo ad un passo dal capire chi fosse il nostro uomo che aveva ucciso le due vittime.

Prendemmo un caffè nel bar vicino alla centrale mentre lo sorseggiavo mi parve di vedere un uomo osservarmi attentamente nella grande folla che passava vicino al bar, fermo ed immobile.

Lasciai di scatto la tazzina ed uscì dal bar, iniziai a spingere le persone cercando di avvicinarmi di più nel punto esatto in cui l'avevo visto ma si era come volatilizzato.

«Hope!» Melinda mi richiamò guardandomi come se fossi uscita di senno dal nulla.

«Cosa hai?» Mi chiese appena la raggiunsi all'interno del bar.

«Niente, Melinda. Torniamo in centrale?»

Guardai entrambi in attesa di una risposta, si guardarono per un secondo per poi annuire.

La giornata fu stancante, mi aveva stremata, tornai a casa liberandomi di quei tacchi infernali e mi catapultai sul divano, volevo soltanto una vacanza in cui potermi riposare.

Il telefono prese a squillare incessantemente e risposi appena lessi Melinda sul display.

«Tesoro, prepara le valigie, si parte per l'Arizona!»

«Cosa?» Chiesi confusa.

«A quanto pare il nostro uomo si trova lì. Il capo me l'ha appena comunicato!»

Sospirai ed io che a momenti iniziavo a pensare che ci avesse dato dei giorni di riposo, alla faccia della vacanza! Il volo fu stancante e mi ritrovai ad addormentarmi nell'aereo per poi essere risvegliata da Scott.

Le camere in hotel che avevamo preso erano due, una per me e Melinda e l'altra per Scott, il quale non esitò a sorridere appena seppe d'essere da solo in camera.

Mi concessi un po' di relax nella vasca da bagno pensando come avrei dovuto affrontare mentalmente l'uomo e non sapendo se potesse essere Caleb, sperai vivamente che non fosse lui.

Appena uscita dalla vasca asciugai con cura il corpo, avvolsi un asciugamano sul corpo e uno sui capelli, aprì la porta di fretta e la mia sfortuna ovviamente era sempre lì ad assistermi visto che mi scontrai con qualcuno che non era per niente un corpo femminile.

Alzai lentamente la testa, pregando che non fosse uno sconosciuto maniaco e rimasi sorpresa e pietrificata nel trovare Scott fissarmi con gli occhi spalancati ma non guardava il mio viso, molto più giù, abbassai lo sguardo e realizzai che senza volere mi ero fatta scivolare l'asciugamano ed ora il mio corpo era bello esposto alla sua vista.

Afferrai l'asciugamano di scatto e mi coprì sentendo le guance surriscaldarsi.

«Scott, cosa ci fai qui?» Chiesi senza guardarlo negli occhi.

Si passò una mano nei capelli imbarazzato mormorando frasi sconnesse.

«Io, stavo uscendo e mi chiedevo se tu volessi venire con me a fare una passeggiata.»

Trattenni il respiro incapace di rispondere, nonostante avessi sempre visto Scott come unicamente un collega e amico non era messo male e mi sentì in imbarazzo e sotto pressione non sapendo se accettare o meno, annuì senza pensarci troppo, un po' di svago non mi avrebbe fatto male dopotutto.

Scott se ne andò lasciandomi sola nella camera, a quel punto lasciai andare l'aria che stavo trattenendo ed iniziai a vestirmi.

Oramai da mesi ero a conoscenza che Scott provasse qualcosa per me e non volevo ferirlo ma non volevo neanche rimanere ancorata al passato. Mi lasciai andare un lungo sospiro e uscì dalla camera, trovando Scott che mi aspettava assorto nei suoi pensieri.

«Andiamo?» Dissi con un po' d'imbarazzo.

Si girò di scatto e sorrise come per rassicurarmi. Scott mi portò un elegante ristorante, sentivo un peso all'altezza del petto come se stessi tradendo qualcuno, come se non dovessi essere lì.

Scelsi un piatto a base di pesce, tipico italiano mentre lui prese un piatto a base di carne.

«Scott, non voglio illuderti. Non penso d'essere pronta per intraprendere una relazione, per di più non voglio prenderti in giro.» Mi guardò sospirando.

«Hope, sarò sincero, voglio realmente provarci con te. So che non mi ami ma voglio provare ogni giorno a farti innamorare di me.»

Lui cercava qualcuno che lo amasse e mi sentivo egoista ad accettare di intraprendere con lui un qualcosa che non aveva per niente le basi per rimanere stabile.

Ma comunque dovevo andare avanti, non potevo rimanere ancorata al passato e forse lui sarebbe stato un modo per metterlo a tacere.

Accettai con un sorriso amaro sentendomi terribilmente in colpa.

«Ce la faremo!» Esclamò sorridendo, si avvicinò con lentezza e mi baciò assaporandomi mentre io continuavo a ripetermi che era tutto maledettamente sbagliato.

Il Gusto Del ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora