Capitolo 44

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«Hope, hanno trovato un'altra vittima!» Mi riferì Jenny, allarmata.

Saltai giù dal materasso del letto facendo vibrare le molle e mi preparai frettolosamente.

L'ansia era alle stelle, il mio fiato era corto e mi chiedevo come potesse essere così astuto questo serial killer da non lasciare traccia.

Stava realizzando una scia di sangue continua e non riuscivamo a trovarlo, nemmeno

«Come si chiama la vittima?» Chiesi a Jenny chinandomi vicino al corpo riversato sul marciapiede.

«Maria Rodriguez, abbiamo trovato la sua carta d'identità all'interno del portafoglio.»

«Maria Rodriguez . . . non è americana.» Dedussi.

«Esattamente, è » disse prendendo la carta d'identità della vittima «spagnola.»

Annuì in risposta e analizzai con attenzione l'aspetto del corpo. Quel che mi colpì maggiormente fu un taglio netto sulla carotide, probabilmente inferto da un coltello o un'altra lama ben appuntita e tagliente.

Presentava ematomi sparsi su tutto il corpo e gli occhi erano sbarrati.

«I colpi sono stati inferti mentre era ancora viva poiché gli ematomi sparsi che vediamo sul corpo» dissi mettendomi i guanti «si formano esclusivamente mentre la vittima è ancora in vita e non dopo che cessa di vivere» finì scoprendo leggermente il corpo per vedere se c'erano altri colpi particolari inferti.

«Agente Anderson, sempre in prima linea!» Esclamò una voce all'improvviso.

Mi alzai frettolosamente e guardai Mike che veniva verso di me, salutandomi con una mano.

«C'è poco da scherzare, Mike!» Rimbeccai.

Mike sghignazzò e diventò serio guardando la vittima.

«Accidenti, è ridotta proprio male!» Mormorò.

Scrollai le spalle essendo totalmente d'accordo con lui e mi avvicinai a Jimmy.

Jimmy faceva parte della squadra FBI ed era conosciuto più per la sua fama da spezza cuori.

«Jimmy, l'area è stata isolata prima del mio arrivo?»

Jimmy annuì e continuò a scrivere non so cosa sul taccuino.

«Cosa stai scrivendo?» Chiesi perciò.

«Abbiamo trovato quell'uomo lì» Disse indicandomi con la testa un uomo che sedeva su una panchina poco distante dalla scena del crimine e dall'aspetto chiaramente disperato. «accanto alla donna. Dice di averla trovata riversa sul marciapiede ed ha cercato di svegliarla pensando fosse solo un malore per poi vedere il segno sul collo.» finì mimando con la mano un taglio alla gola.

«Poi, abbiamo trovato sulla scena del crimine pure questi bossoli di una pistola calibro cinquanta. Chiunque ha sparato si è voluto assicurare che la vittima non rimanesse in vita.» Esclamò scuotendo una spalla con sconforto.

Mi mostrò cinque bossoli all'interno della busta di sicurezza trasparente.

«Bingo. Sicuramente si tratta dello stesso assassino delle altre vittime.» Mormorai.

«E ti dirò di più!» Disse Jimmy avvicinandosi alla vittima.

Lo seguì finché si chinò su di lei e mi mostrò che dall'addome in giù era ricoperta di sangue.

«Da quel che sembra, la vittima è stata stuprata prima di essere uccisa.»

La mia mente scattò e fremetti all'idea che il tanto atteso passo falso era finalmente arrivato.

«C'è qualche possibilità che ci siano tracce di liquido seminale?» Chiesi speranzosa.

Jimmy annuì e dopo tanto tempo sentì che qualcosa si stava muovendo.

▪️▪️▪️

«Il medico legale ha rilasciato i risultati dell'autopsia?» Chiesi a Jenny nel mio ufficio.

«Sì, mi è stato consegnato poco fa il fascicolo. Abbiamo il nome della persona a cui appartiene il liquido seminale.»

Sfogliai i fascicoli, sapevamo chi era il nostro assassino ma questo ci avrebbe confermato che non si trattava di un omicidio a sé ma uno di una lunga lista.

«È l'uomo che stiamo cercando.» Mormorai guardando la foto identificativa.

Il suo viso contornato da una folta barba con occhi cupi e grigi mi fecero rabbrividire perché aveva l'espressione e l'incarnazione del male assoluto.

«Ora dobbiamo solo catturarlo!» Esclamai convinta.

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