Si alzò di malavoglia dal letto sbadigliando rumorosamente, scendendo le scalette e andando a prendere i vestiti per la giornata di scuola.
Aprì l'armadio, storcendo la testa alla vista di un ombrello. Ma non un ombrello qualunque, era quell' ombrello; se chiudeva gli occhi poteva rivedere quella scena come se fosse avvenuta ieri: lei, arrabbiata con lui, che, per farsi perdonare, le aveva dato quell' ombrello per ripararla dalla pioggia.
Sorrise, prendendo l'oggetto e carezzando la stoffa nera con cui era fatto.
«Non credevo fossi ancora qui...» sussurrò appoggiandolo l'armadio.
«non dovresti restituirglielo?» chiese dietro di lei la Kwami, che la fece sobbalzare.
«restituirglielo? E il coraggio chi ce l'ha?!»
«Marinette! Non puoi tenerlo come se fosse una reliquia!» protestò Tikki, sentendo la portatrice sbuffare.
Prese in mano l'ombrello, volgendo lo sguardo alla finestra: «oggi è possibile che piova...magari...magari le posso usare come scusa per restituirglielo...» propose lei ricevendo un segno di affermazione con la testa da parte della piccolina «e sia! Ora però è meglio se mi prepari...»Fatto una doccia, messo i vestiti e mangiata la buonissima colazione firmata Sabine Cheng, Marinette riuscì ad arrivare prima della Signorina Bustier in classe. Prima di entrarvi posò l'ombrello nel suo armadietto, intenta a darlo al ragazzo alla fine delle lezioni. Si sedette vicino alla sua migliore amica, Alya, sorridendole solare.
«Marinette Dupain-Cheng che arriva prima della Signoria Bustier...qui sta per succedere qualcosa...» disse la ragazza al suo fianco, ghignando.
«beh...in effetti qualcosa succederà» rispose la corvina.
«ah, sì? E sarebbe?» chiesa allora Alya, avvicinandosi all'amica per sentirla meglio.
«ricordi l'ombrello che mi diede Adrien? Quello nero... quando ti ho detto quella cosa...» bisbigliò lei, per non farsi sentire dal biondo, intento a chiaccerare con Nino.
«sì!!! Vai avanti!» la incitò.
«oggi è arrivato il giorno di restituirglielo» disse fiera Marinette.
«non glielo avevi ancora dato?» chiese Alya, alzando un sopracciglio.
«no...non avevo il coraggio!»
«Marinette, Marinette...» disse la castana, voltandosi verso l'insegnante, appena entrata in classe.
Semplicemente sei ore e quell'ombrello sarebbe ritornato al suo legittimo proprietario.«sei pronta Marinette?» chiese la Kwami al suo fianco. Lei sapeva bene quanto fosse difficile per la sua portatrice parlare con quel ragazzo, figurarsi se erano soli.
La ragazza sospirò, allungando la mano e prendendo l'ombrello nero, sorridendo alla piccola coccinella al suo fianco: «ridiamogli questo ombrello»Adrien avanzò, fermandosi subito al sentire una goccia di pioggia cadergli sulla capigliatura bionda e, seguita da uno dei soliti temporali della capitale francese.
Già la scuola si era svuotata e lui era rimasto solo, aspettando la macchina argentata che sarebbe arrivata leggermente in ritardo, a causa di un guasto al motore.
Sospirò aprendo di poco la borsa per parlare con Plagg, ammazzando il tempo nell'attesa, ma la rinchiuse subito dopo, sobbalzando all'udire un ombrello aprirsi.
Si voltò, sorridendo alla ragazza dalla capigliatura corvina, che si fermò di fianco a lui.
«ciao»
«ciao» disse lui, guardandola avanzare «come mai non sei ancora andata a casa?»
«prima dovevo fare una cosa» disse lei, congratulandosi mentalmente con se stessa per non aver balbettato per l'ennesima volta davanti a lui.
«ah si?» chiese lui divertito «cosa?»
«dovevo darti questo» disse porgendogli l'ombrello «me lo hai dato il terzo giorno di scuola...ricordi?»
Lui guardò l'oggetto, sorridendo al ricordo di quella bella giornata: il suo secondo incontro con Ladybug e Marinette, la prima amica che si era fatta in quei primi giorno a scuola: «si...come scordarlo...» disse ridacchiando «...mi sentivo malissimo per non essere riuscito a farmi perdonare subito da te»
«sono io a dover essere perdonata...ti ho giudicato male solamente perché eri un amico di Chloè...» ridacchiò lei, arrossendo lievemente sulle guance.
«ti posso capire» disse lui «Chloè non è proprio Miss Simpatia» disse ridendo insieme a lei. Non se ne era mai accorto, ma la risata di quella ragazza era proprio una bella musica.
«decisamente no» disse guardando l'ombrello e sorridendo «questo è tuo» disse dandogli l'oggetto, guardando il ragazzo in quei bellissimi occhi verdi.
«tienilo tu...tra poco mi vengono a prendere con la macchina...tu vai a casa a piedi...»
«insisto»
Adrien allungò la mano, sobbalzando e arrossendo lievemente al tocco delle dita della ragazza, che, proprio come si fossero invertite le parti, lo guardò negli occhi.
«a domani, Adrien...» disse andandosene e correndo fino a casa sua, per non bagnarsi troppo.
«a-a dom-domani, Ma-Ma-Marinette» balbettò lui.
«è una cosa nuova il balbettio da parte tua?» chiese Plagg, uscendo la testolina nera dalla borsa del ragazzo.
«...non sto balbettando»
«la ragazza ti piace»
«...no...»
«hai esitato»
«non è vero!» protestò sbuffando «è arrivata la macchina, nasconditi» gli ordinò iniziando a camminare.
Si fermò, guardando verso la direzione da cui era sparita la ragazza dai capelli corvini e dagli occhi blu: che cosa gli era successo? Perché aveva iniziato a balbettare davanti a lei?Fu guardò la scena come se fosse un vecchio ricordo: la pioggia che cadeva, formando una dolce melodia.
«ottimo lavoro maestro» gli disse Wayzz.
«continuo a pensare che quei due sono fatti l'uno per l'altra...»Nota autrice
Eieieieieieieieieieiiiiiii!Piaciuta questa One-Shot? Spero di sì!
Bene io vi lascio qui :)
P.s. visto Syren?!!!! Due parole: sclero male.
Alla prossima One-Shot!
La vostra HermionedeVillers❤️