THIRTEEN

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Capitolo 13

* HARRY *

Harry, vattene, ti prego.

No, non ti lascio.

Devi farlo, devi lasciarmi, devi salvarti...Vattene.

Non posso...

Lui sta arrivando, Harry. E' arrabbiato...

Lui è pazzo.

No, lui è malato, devi andartene.

Io non vado da nessuna parte senza te.

Ti prego, Harry, ascoltami...Vai.

Perchè dovrei lasciarti?

Perchè, se rimani, ci ucciderà...

Ma se rimani solo tu, ucciderà te.

Il ricordo della sua voce mi fece tremare, così come le sue parole...Parole pronunciate velocemente, forse troppo, parole di dolore, ma soprattutto, parole piene di paura: Paura, paura di abbandonare i propri figli, paura di lasciarli...Ma nella sua voce avevo sentito anche coraggio, determinazione, sperenza...

Tu non avevi paura di morire, mamma, avevi solo paura di quello che sarebbe successo dopo la tua morte...Avevi paura per Niall, Gemma...

...Ma soprattutto per te, Harry.

Perchè?

Perchè temeva che diventassi come lui: Un pazzo, un assassino, un demone...

Ed io lo sono diventato...

E lei è delusa, Harry.

Lei è morta, lei non esiste più.

No, Harry...Lei è sempre accanto a te, lei ti ha visto uccidere, picchiare...Lei ha visto che uomo sei diventato: Sei un mostro, Styles.

Mi lasciai cadere sulla sedia dietro la grande scrivania, così come lasciai che una lacrima scivolasse lungo il mio volto, una lacrima piena di odio, di dolore, di disprezzo...Verso me stesso.

Harry, ricordati che ti vorrò sempre bene, non importa cosa succederà...Io sarò sempre con te, tesoro, qui...Nel tuo cuore.

Così, senza neanche rendermene conto, poggiai una mano sul petto...E allora lo sentii, quel pulsare, quel ritmo regolare, sentivo il mio cuore...Un cuore che non era mai appartenuto a nessun'altro, se non me stesso, il cuore di un assassino, un cuore oscuro...Quel cuore era vuoto, non aveva alcun senso...

Niente ha senso nella tua vita, Styles.

Quella consapevolezza si fece spazio nella mia mente obbligandomi a trattenere le troppe lacrime che minacciavano di rigarmi il volto...Bruciava troppo respingere il desiderio di piangere, bruciava a tal punto da obbligarmi a chiudere gli occhi...E così quella sostanza salata e calda che tanto odiavo, iniziò a scendere lungo le guance fino a bagnarmi la maglia, fino a farmi male, anche all'anima.

Hai ancora un'anima, Styles?

No, non l'ho mai avuta.

Tutti ne abbiamo una, Harry.

Tutti...Tranne io, mio padre e...

...Alexis.

Così mi tornò in mente il suo volto: Vuoto, sofferente, ricoperto di lividi...

Lo stesso volto che hai tu, Harry...Lo stesso vuoto che trasmettono i tuoi occhi, la stessa sofferenza che provi nel vivere, gli stessi lividi che ti procurava tuo padre...Siete uguali, Styles.

Boot Camp.(A Harry Styles FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora