Chapter 2: I'm Your Friend

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Dopo lunghe ore di spiegazioni noiose, alle 16:00 suonò l'attesa campana. Presi la borsa e mi sistemai il ciuffo specchiandomi sullo schermo del cellulare. 'Forza Nico. Vedrai che troverai qualche argomento di cui parlare con Maki' pensai tra me e me.
Mi diressi verso l'ingresso dell'Otonokizaka e, sollevandomi in punta di piedi per vedere oltre le ragazze che mi stavano sbarrando la strada, riuscii a scorgere una testa rossa appena fuori dal cancello.
"Maki-chaaan!!" salutaii agitando la mano sorridendo.
"Ciao Nico" ricambiò con un mezzo sorriso la ragazza.
"Allora... Abbiamo bisogno di comprare della stoffa bianca, rossa e azzurra per realizzare i nuovi costumi. Kotori mi ha indicato un posto abbastanza economico vicino alla stazione di Asakusa. Ti va di prendere il treno?" domandai.
"Sì certo. Nessun problema"
Detto questo, ci incamminammo verso la fermata del treno. Normalmente avrei optato per viaggiare in qualche altro modo; le tratte a Tokyo costano molto... Sigh. Però andando in treno avremmo fatto più in fretta e sarei potuta passare dal conbini per comprare degli ingredienti per la cena. Inoltre non volevo fare brutta figura con Maki. La famiglia Nishikino gestisce un importante ospedale privato... Sono una delle famiglie più benestanti di tutta Tokyo. Quindi volevo evitare che Maki capisse che mi trovassi in una situazione economica precaria.
Salimmo sul treno senza biascicare una parola.
"Mmm... Secondo me le altre ragazze non avevano solamente voglia di uscire. Certo che avrebbero potuto avvisare prima, non trovi?" cercai di cominciare un discorso.
"Eli e Nozomi dovevano occuparsi di alcune faccende del consiglio studentesco. Non penso si stiano divertendo".
Al sentire quelle parole cominciai ad innervosirmi. Non volevo criticare le µ's! Stavo solamente cercando di iniziare una conversazione! Non c'era bisogno di rispondermi in quel modo.
Volsi lo sguardo verso il finestrino per evitare di incrociare lo sguardo di Maki, quando la ragazza riprese a parlare (forse si era accorta che fossi seccata).
"beh..Rin è un caso perso. Pensa che, essendo in Giappone, studiare l'inglese sia solamente una perdita di tempo" lasciò scappare un sospiro.
Io risi al suo intervento e decisi di continuare la discussione.
"Come procede la canzone?"
"Beh.. Penso bene.. Sto aspettando che Umi finisca di scrivere il testo. Ho già in mente la melodia che vorrei comporre. Devo solamente comprare un nuovo pentagramma per metterla per iscritto."
"Ahhh! Che bello! Ehi Maki-chan, ti andrebbe di farmela sentire?"
"Ehh?! Ora?!"
"Certo! Una idol che si rispetti non avrebbe problemi a cantare una melodia in pubblico"  cominciai a punzecchiarla.
"N-no! Non ora, insomma... I-io.."
"ahahah stai tranquilla. Stavo solo scherzando. Sei rossa come un pomodoro!!". Maki arrossì ancora di più, anche se cercò di assumere un espressione imbronciata.
'Ahh quando fa così è ancora più carina.' pensai.
'Aspetta Nico. Sì certo.. Hai sempre pensato fosse una ragazza attraente... Ma è solamente un dato oggettivo, no?'
Il treno si fermò e, preso il foglio in cui Kotori mi aveva scritto l'indirizzo del negozio, girovagammo per le tradizionali strade di Asakusa. A differenza mia, Maki era già stata in quel quartiere assieme a sua madre, quindi ne approfittai per chiederle di farmi da cicerone fra i vari templi situati in mezzo alle case. In un modo o nell'altro, continuammo a scherzare sui più svariati argomenti e alla fine trovammo il negozio. Mi ci volle ben poco per comprare i tessuti; Kotori era stata precisa nel darmi sia le misure che le esatte tonalità di colore necessarie per i costumi.
Quando uscimmo dal negozio erano appena le 17:00.
"Abbiamo fatto prima di quel che pensassi!" esclamai "vorresti andare da qualche altra parte?"
"uhm.... Se ti va, potremmo passare in un negozio per comprare il pentagramma per scrivere la nuova canzone"
"Certo!" risposi subito. Ero felice. Stranamente stavamo riuscendo a comportarci come normali liceali.
Una volta tornate nel quartiere della scuola, andammo in un negozio di musica che conosceva Maki.
"Wow!!" Non potei dire altro quando vi entrai: l'enorme stanza luminosa era arredata con armadi in legno decorati con oro; gli strumenti a fiato delicatamente appoggiati su cuscinetti rossi in teche di vetro; i maestosi pianoforti a coda erano disposti al centro della sala. Solamente una ragazza di buona famiglia avrebbe potuto permettersi di entrare in quel posto in tutta tranquillità.
"Ahhhh! Che piacere rivederla, signorina Nishikino. Posso fare qualcosa per lei?" domandò il baffuto negoziante.
"Oggi dovrei solamente acquistare un nuovo pentagramma"
Il minuto signore tornò dopo qualche secondo con in mano un quadernino. Maki pagò (non volli sapere il numero di yen) e uscimmo da quel posto magico.
Cominciò a piovere all'improvviso. Fortunatamente avevo con me un ombrello. Offrii riparo a Maki.
"Ma come? La diligente studentessa che non sbaglia mai in nulla si è dimenticata l'ombrello?"
"ahhh. Può capitare. E comunque dove hai sentito la storia della 'ragazza che non commette mai errori'? Ah.. Tengo io l'ombrello. Deve essere difficile tenerlo per una più bassa" scherzò la ragazza facendomi la linguaccia.
"OHI OHI" Mi arrabbiai cercando di darle una spallata. Maki scoppiò a ridere e non potei fare altro che unirmi a lei.
Continuammo a passeggiare assieme fino alla fermata in cui Maki avrebbe preso l'autobus. Avrebbe potuto tranquillamente chiamare uno degli autisti privati o suo padre, ma probabilmente decise di tornare in autobus per non mostrare la sua agiata condizione sociale.
Mentre stavamo camminando, mi tornarono alla mente i dubbi di qualche ora prima.
"Ecco... Maki-chan... Posso farti qualche domanda?"
"Huh? Certo" la ragazza mi guardò incuriosita.
"Sei uscita con me questo pomeriggio solamente perché ti sei sentita in dovere di farlo nei confronti del club? Rispondi sinceramente.. Per favore.."
Guardai per terra attendendo una risposta da parte di Maki.
"eh? Perché me lo chiedi? Certo che no. Sei mia amica... Insomma.. È vero che non siamo mai uscite assieme fino ad ora, ma non mi sono sentita obbligata da nessuno"
'Amica'... Maki mi considerava sua amica..Cominciai a sentire le guance arrossarsi.
"Quindi.... Non mi odi?"
"Nico-chan!! Ti ho appena detto che sei mia amica! Perché dovrei odiarti?"
'Nico-chan?' mi aveva appena chiamata così? Sentii il cuore accelerare.
"N-non lo so.. Forse perché ti do sempre fastidio.."
Maki mi squadrò per qualche secondo.
Mi ricordai di un'altra cosa di cui avrei voluto parlare con lei.
A breve saremmo andate nella residenza al mare dei Nishikino per registrare il video della nuova canzone. Invece di dormire assieme come l'ultima volta, avevamo optato per dividerci nelle stanze. Peccato che solamente un letto era singolo. Quindi un solo membro delle µ's non avrebbe dormito in un letto matrimoniale con un'altra. Rin avrebbe dormito con Hanayo, Nozomi assieme ad Eli ed  Honoka con Kotori (come c'era da aspettarsi). Umi non voleva essere svegliata dalle altre come era successo l'ultima volta... Quindi stava discutendo con Maki per potersi accaparrare la camera singola.
Le due ne avevano parlato per giorni e sembrava che entrambe non volessero dormire con me. Io mi sentii abbastanza offesa.
Decisi di parlarne con Maki.
"Se non mi odi... Allora perché stai litigando con Umi per cercare a tutti i costi di dormire da sola al mare? Ti darebbe così tanto fastidio stare nel mio stesso letto?"
Maki sollevò un sopracciglio.. Chiuse gli occhi, prese un bel respiro e spiegò con calma la situazione.
"Ascolta.. Probabilmente ci sei rimasta male perché pensavi che non volessi dormire con te. Semplicemente preferisco dormire da sola per evitare di disturbare qualcuno. Mi muovo spesso nel sonno"
Mi persi per qualche secondo nei suoi occhi color ametista. Quindi mi ero immaginata tutto. Mi ero creata problemi inutili.
Nel vedere che rimanevo in silenzio, Maki continuò a parlare:
"Davvero pensavi ti odiassi?" sogghignò.
"Beh sembrava ti facesse ribrezzo l'idea di dormire con me!"
"Va bene. Dato che ci tieni tanto...."
Prese il telefono e scrisse un messaggio. Dopodiché me lo fece leggere: <Ciao Umi. Scusa il disturbo. Dormirò io con Nico-chan al mare>.
"Bene. Se nel sonno finirò col tirarti un calcio, poi non venirti a lamentare con me!"
Smise di piovere quando arrivammo alla fermata dell'autobus. Maki salì sul mezzo e si girò per salutarmi.
"Grazie per oggi. E ricordati che non ti odio. Scrivimi più spesso... Possiamo uscire qualche volta" mi fece l'occhiolino. Cercai di risponderle, ma le porte dell'autobus si chiusero, quindi mi limitai a salutare con la mano.
Osservai l'autobus sparire in lontanza  e mi diressi verso il conbini. Avevo una strana sensazione nel petto. Maki. Non riuscivo a pensare ad altro che al suo sorriso, ai suoi occhi viola, i suoi capelli...non riuscivo a descrivere la sensazione di vuoto che provavo dopo averla lasciata.
'Nico! Cosa stai pensando?! Avanti... Sei solo emozionata per il fatto che sei riuscita a fare amicizia con Maki. Non può essere altro. Siete entrambe ragazze.' Cercai di autoconvincermi. Raggiunsi la conclusione che il mio cuore stesse battendo all'impazzata per la gioia di aver scoperto un nuovo lato di una delle mie migliori amiche.
Misi degli hamburger nel sacchetto del conbini e andai a casa per preparare la cena.

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