10 (finale 2)

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Questo è il finale a cui avevo pensato sin dall'inizio... ad ogni modo, fatemi sapere cosa ne pensate 💖

Mi sveglio nel cuore della notte. Non ho idea di quanto abbia dormito, so soltanto che ora sono sola, perché non avverto la presenza di Lauren accanto a me. Non mi sta stringendo a sé, non sento il suo calore, ed ho paura. Mi sento impotente difronte alla sua assenza, non so che cosa fare.

La prima cosa che faccio è mettermi seduta e guardarmi intorno. La sedia è sparita, così come la corda e le manette. La sveglia digitale dice che sono le tre del mattino. Mi alzo dal letto, iniziando a sentire il fiato mancarmi, perché il terrore mi sta logorando. Dove diavolo è Lauren?

Mi sistemo i capelli in disordine, poi scendo dal letto, iniziando a camminare, per uscire dalla stanza, e correre lungo il corridoio.

<<Lauren>> chiamo a gran voce, correndo in salotto. Ma non la trovo da nessuna parte. Avevo paura di trovarla ancora sul pavimento, a farsi del male. Ma non c'è. Non la trovo neppure in cucina. Così scendo in garage, sentendo una fitta al petto nel ricordare i miei giorni di prigionia. Non c'è neppure lì.

Allora, un orribile pensiero si fa spazio nella mia mente, e corro su per le scale, gridando il suo nome, cercandola con le lacrime che mi pizzicano gli occhi. Tormo in camera da letto, poi vado alla porta del bagno, che trovo chiusa. La spalanco, guardandomi intorno, ponendo gli occhi sul lavandino, specchiandomi. Il vetro riflette la mia immagine ed è allora che la vedo. Mi volto di scatto, abbassando lo sguardo e notando dell'acqua sul pavimento. Poi la sento, l'acqua che scorre e mi accorgo che esce dalla vasca. La vasca che contiene il corpo di Lauren.

Crollo davanti alla vasca, guardando al suo interno e vedendo l'acqua rossa, per via del sangue.

<< No>> grido, portandomi la mano davanti alla bocca, quella mano che trema. Lauren giace nella vasca, ha gli occhi chiusi, e non si muove. Porto le mani alla sua schiena e la sollevo.

<<Lauren no, amore mio>> dico sollevandola, vedendo le sue braccia, le vene recise, una lametta sporca di sangue sul pavimento. Cerco di sollevarla, ma lei è immobile, il corpo è pesante e bagno d'acqua i suoi abiti.

<< No, aspetta qui>> dico tremando, lasciandola andare lentamente, alzandomi e cercando un telefono. Trovo i suoi effetti personali sullo sgabello e corro a prendere il cellulare, chiamano un'ambulanza.

<< Pronto? Vi prego, aiutatemi>> urlo al telefono, tremando, guardando Lauren.

<< Che succede?>> chiede una donna, la voce seria.

<< La mia ragazza si è tagliata le vene nella vasca, non si muove. La prego venite>> dico piangendo, desiderando che facciano presto.

<< Dove si trova signorina?>> mi chiede la donna, ma io non lo so.

<<Non lo so, io non lo so>> dico piangendo a dirotto, sentendomi male.

<< Va bene, localizziamo la chiamata>>

<< Faccia presto la prego>> dico gettando il telefono sul pavimento, per poi tornare da Lauren. Immergo le braccia nell'acqua fredda, sollevandola con tutta la forza che mi resta. Poi lei apre piano gli occhi e quando mi vede sorride.

<< Amore mio>> sussurra.

<< Lauren, amore. Ho chiamato un'ambulanza stanno arrivando, ti prego resisti>> dico piangendo, le lacrime che mi rigano le guance.

<< No, ascoltami. Io sto morendo>> dice tremando.

<< No, tu non morirai, non te lo permetto>> dico guardandola negli occhi. Lei mi guarda poi sorride, lievemente, il volto cianotico. È così fredda.

<< Perché? Perché l'hai fatto?>> chiedo.

Voglio che parli il più possibile, voglio che sopravviva.

<< Perché il mio amore è tossico e ti fa del male. Devi vivere senza di me, per stare meglio>> dice seria, tremando di freddo. Mi alzo soltanto per prendere un asciugamano grande dalla porta, tornare da lei e coprirla con quello, ma il sangue continua ad uscire dalle sue vene e non so che cosa fare.

<< Che dici? Io ti amo>> dico urlando, tenendole la testa.

<< Ti amo tanto anche io>> dice Lauren guardandomi, per poi fissare un punto invisibile ai miei occhi ma visibili ai suoi.

<< Lauren>> dico scuotendola, ma il suo petto ha smesso di muoversi.

<< NO>> grido, scuotendola, facendo uscire dell'acqua dalla vasca.

Sono zuppa d'acqua.

<< Lauren>> la chiamo, urlando di nuovo, ma lei non si muove più, ha gli occhi aperti ma non vede più nulla. Soltanto il vuoto.

<< No>> grido di nuovo, crollando sul pavimento bagnato, gridando con tutto il fiato che mi è rimasto, mentre l'acqua unita al suo sangue mi bagna la schiena.

È tutto finito.

Non ci sarà più nulla senza di lei.

23 aprile 2018

She loves control\\ Lauren (G!P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora