Cαρitσlσ 6

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Aki spinse la Beta contro alla parete, sovrastandola con tutta la sua altezza, creando quasi immediatamente un contatto tra le loro labbra. Dopo alcuni secondi le labbra di entrambi si schiusero, liberando le lingue che ora si inseguivano frenetiche. La ragazza alzò un braccio e lo portò dietro la nuca del ragazzo, tirandogli poco i capelli biondi con le dita, sentendoli morbidi come se li era sempre immaginati. Dopo alcuni minuti l'Alpha interruppe quel contatto meraviglioso secondo la Beta, ma assolutamente insipido e inutile per il primo, allontanandosi.
Non era quello che stava cercando, niente lo era, in realtà. Purtroppo lo sapeva bene.
-Può bastare così. Ora non infastidirmi più, chiaro?-
Nonostante avesse domandato, non fece rispondere la povera ragazza e si riavviò per il corridoio, lasciandola sola, con le gote arrossate e le lacrime agli occhi, le labbra arrossate. La Beta scivolò lentamente contro al muro e si portò le ginocchia al petto, singhiozzando silenziosamente. Aki non si voltò e tornò tranquillamente in aula, non l'avrebbe più infastidito.
Erano settimane ormai che quella ragazzina gli andava dietro, ma non aveva mai pensato di farla finire così, era stato tutto un caso, una serie di coincidenze che aveva portato a quella conclusione. Era tutto partito quando Aki aveva chiesto al professore di poter andare al bagno, la lezione di storia era troppo noiosa e doveva camminare un po'. Era uscito dalla classe per sgranchirsi le gambe e, aggirandosi per i corridoi vuoti, aveva visto la Beta che tornava probabilmente dal bagno, riconoscendola si avvicinò. La ragazza gli girava sempre intorno in quel periodo, e Aki, preso dalla noia, aveva deciso di agire. Senza perdere tempo l'aveva afferrata per un polso e l'aveva sbattuta contro al muro, iniziando a baciarla. Lei non aveva detto una parola, non si era opposta in alcun modo. Aveva fatto un grosso errore. Ormai l'Alpha era scomparso dalla visuale della ragazza, che piangeva quasi disperata. Quello stronzo si era preso il suo primo bacio. Si diede della stupida.

Aki si sedette al proprio posto dopo essere entrato in classe e continuò a seguire la lezione dopo quella piccola distrazione. Si asciugò un poco le labbra, ancora umide di saliva.
Sentì lo sguardo di Ryota bruciargli sulla nuca, ormai non poteva fare più nulla senza che quel ragazzo lo controllasse!
E ora sapeva anche il suo segreto... sapeva che era strano...
Però non era colpa sua!
Non importava quanti Beta baciasse o con quanti andasse a letto, non riusciva a togliersi dalla testa Rai.
Era un po' che si era accorto di avere una cotta per lui... ma che cotta... lui era proprio innamorato!
Non riusciva proprio a dimenticare.
Se ne accorse una sera d'estate di ormai tre anni prima. Lui e il suo migliore amico erano stesi sul prato del parchetto dove andavano di solito e dove continuavano ad andare anche adesso per passare i pomeriggi, chiacchierando -seppure di argomenti diversi da prima.
Era sera ed erano stesi sul prato, Rai continuava a parlare e ridere ed Aki, che non era mai stato molto loquace, ascoltava silenziosamente, ridendo occasionalmente a qualche stupido monologo del primo, mentre guardavano entrambi la volta celeste.
Ad un certo punto iniziò a parlare dell'inizio della scuola e delle nuove esperienze che avrebbe comportato, poi, chiese una cosa che cambiò radicalmente la vita di Aki.
Ma non lo sapeva ancora.
-Hai già dato il tuo primo bacio?-
Chiese innocentemente, continuando a guardare le costellazioni. Ancora oggi Rai riusciva ad essere innocente e malizioso allo stesso tempo. Al tempo erano solo due ragazzini che stavano per iniziare le superiori, già amici da molto tempo, presi dagli ormoni o chissà da cos'altro; fatto sta che dopo aver risposto negativamente, Aki aveva effettivamente ricevuto il suo primo bacio, l'unico che gli aveva fatto battere il cuore. Era stato un semplice bacio a stampo, un contatto tra le labbra, il gesto più innocente del mondo. Rai aveva tenuto fermo il viso ancora abbastanza infantile di Aki e gli aveva accarezzato gli zigomi al momento del contatto. Non era successo altro. Eppure i peli delle braccia si erano rizzati, lo stomaco si era annodato, era addirittura arrossito. Ricordava tutte le emozioni a distanza di tre anni. Molte volte si era pentito di non aver approfondito quel contatto. I due Alpha non ne parlavano da quando era successo, ma Aki non aveva mai smesso di pensarci. Mai. Forse Rai se ne era addirittura dimenticato. Molto probabilmente. Ormai in quel parchetto parlavano delle rispettive conquiste o dei Beta scocciatori, non era più il loro posto, solo loro; forse non lo era mai stato. Forse era stato solo Aki a pensarla così. Faceva male sapere di essere strano. Sapere che l'amore verso qualcuno -che in questo caso era anche il suo migliore amico, il che rendeva il dolore mille volte più acuto- non sarebbe mai potuto essere ricambiato. Ormai Aki era rassegnato all'idea di non poter stare con Rai, ciò nonostante si sentiva lo stesso incredibilmente geloso quando l'amico gli parlava della sua ultima conquista, dovendo anche fingere interesse e ammirazione.
Lo odiava in quei momenti. Come poteva non accorgersi dei suoi sguardi? Come poteva continuare ad essergli amico?
Più volte aveva pensato che forse non stando più a contatto sarebbe stato meglio per lui, ma non era abbastanza forte da troncare la relazione. Alla fine decise che la cosa migliore era accontentarsi della sua amicizia.
Si era rassegnato ormai, Rai era troppo stupido per capire.
Però, da quando quell'Omega era in classe, Rai non aveva occhi che per lui. Anche se Ryota aveva annunciato pubblicamente che stavano insieme, il suo amico non aveva rinunciato. Aki aveva visto che Ryota poteva divenire violento se qualcuno toccava il suo Omega, ma Rai non capiva. Troppo stupido per capire che se avesse toccato l'Omega in possesso di un altro Alpha non avrebbe fatto una bella fine. Era accecato dalla novità.
-Sarebbe interessante provare.-
Così gli aveva detto, parlando di Kei, un pomeriggio mentre erano al parchetto.
-Non capisco cosa ti attira tanto, ci sono tanti Beta in giro.-
Rispose Rai.
-Ma quello è un Omega! Non ci pensi? Sarebbe fantastico scoparselo! Immagina i versi che farebbe, le espressioni erotiche, tutti i suoi feromoni che ti annebbiano il cervello e ti trasformano in una macchina per il sesso!-
Come era possibile parlare di quelle cose con aria sognante?
-Non so tu ma io pagherei per portarmelo a letto!-
Concluse Rai. Aki forse aveva annuito e cambiato argomento, non se lo ricordava esattamente. Sapeva solo che la sua gelosia era cresciuta.
Era stufo della situazione...doveva distogliere l'attenzione del suo migliore amico dall'Omega.
Non importava come... avrebbe fatto di tutto. Per fortuna c'era una Beta che gli aveva fatto un'offerta interessante.

»Mate«Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora