Questa storia non avrei dovuto raccontarla io,ma ormai lo sanno tutti che la vita è imprevedibile e magari oggi ti trovi proprio nel posto in cui non ti aspettavi di essere ieri.A mia madre,che nonostante tutto è andata avanti ed è restata se stessa fino alla fine.
Victoria Ziegler
Luglio 1975,
Land's End,CornovagliaMi sveglio di soprassalto,tolgo le gocce di sudore che scivolano dalla mia fronte imperlata di sudore fino al collo,un altro incubo,ancora. Per un momento chiudo gli occhi,cercando di riprendere fiato. Mi alzo piano dal letto cercando di non svegliare Simon,socchiudo lievemente le imposte della terrazza,che quasi con presunzione sono state spalancate dal vento del mare.
Mi avvio verso il portico che da sulla spiaggia,cercando di fare il meno rumore possibile. La casa é avvolta da un silenzio profondo a quest'ora gli unici rumori che si percepiscono sono le onde del mare che si scontrano contro la scogliera e il gracidare delle cicale. Mi siedo sul dondolo e mi stringo nel mio cardigan bianco. Ecco,ora mi sembra di essere ritornata bambina,io che guardo il cielo,la luna che riflette la sua luce sulle onde del mare...sembra non essere cambiato quasi nulla e invece, è successa solo la vita da quel lontano ricordo.Ore 7.35
Dovete sapere,che nella mia famiglia amiamo essere sempre in ritardo,in ritardo a scuola,a lavoro,alle feste,ai matrimoni,dappertutto. Per la parola puntualità non c'è mai stato abbastanza spazio,sopratutto dopo la nascita di Elizabeth e Peter,loro sono la nostra gioia,ma devo ammettere che anche se sono i miei tesori,sanno anche come farmi arrabbiare e parecchio! Avendo soltanto un anno di differenza,sono sempre in competizione tra loro e sottolineo sempre,in ogni cosa anche per la più banale,tranne al mattino. Quando sentono le sveglie suonare entrambi si voltano dall'altro lato e non ne vogliono proprio sapere di saltare giù dal letto per andare a scuola. Quindi,eccomi qui come tutte le mattine, davanti ai loro letti che cerco invano di farli alzare.
"Forza,é tardi Peter,su Elizabeth non potete fare tardi anche oggi,é ora,svegliatevi dai,la colazione é già pronta che vi aspetta."
Sento qualche parola indistinta provenire da Peter,che tiene la testa sotto il cuscino.
Elizabeth mi ignora tranquillamente.
So che può essere stancante alzarsi così presto alla loro età,ma lo abbiamo fatto tutti,la loro reazione mi sembra un po' esagerata.
Aspetto ancora qualche secondo,dopodiché mi arrendo,andando in cucina.
Prendo la mia tazza di Caffè ancora fumante dal tavolo e mi siedo a leggere qualche estratto dal giornale come ogni mattina,mentre aspetto che Simon venga giù.
La mia attenzione viene catturata da un articolo: Il 2 settembre verrà svolta la trentesima commemorazione dei caduti in battaglia,la manifestazione si terrà davanti al municipio.
"Buongiorno tesoro." Mi sorride Simon,mentre prende una fetta di pane e si siede accanto a me.
"Ehi..."
"Mi passeresti il caffè?" Glielo porgo tenendo il mio sguardo ancora fisso sull'articolo.
"Che cosa leggi di bello?" Chiede avvicinandosi di più.
"Lo sapevi che quest'anno sarà il trentesimo anniversario dei caduti in guerra?" Domando corrugando leggermente la fronte.
"Mh,no perché?"
Bevo un sorso del mio caffè,dovrei aggiungere una zolletta di zucchero...
"Trovo abbastanza strano il fatto che la mamma non mi abbia detto nulla,sai quanto fosse importante per lei..." continuo,alzandomi per sistemare le merende negli zaini dei bambini.
"Forse non lo sapeva nemmeno lei" dice Simon spalmando la marmellata sul pane.
"No,non penso,fin da quando eravamo bambini ci siamo sempre andati,sembrerà strano dirlo,ma per la nostra famiglia era diventata quasi una tradizione." E lo era,come si festeggia la Pasqua,il Natale...
"Beh,cosa farai,andrai?" Mi domanda
Chiudo gli zainetti e sparecchio il mio posto dalla tavola.
"Vedremo,devo pensarci; non vorrei essere sola,ma sai quanto sia difficile Oliver." Dico facendo una smorfia.
"A proposito di Oliver,tra poco sarà qui! Corri a svegliare i bambini,con me è sempre la stessa storia..." affermo rassegnata.
Simon ride,per poi alzarsi e andare verso la loro stanza.
Dopo nemmeno cinque minuti sento un clacson e vedo correre i bambini fuori dalla loro stanza e prendere gli zainetti.
"Ehi voi due! Domani mattina vi sveglio un'ora prima,questa storia dei ritardi deve finire eh!" Dico correndogli dietro,mente escono fuori.
"Si mamma,ci vediamo dopo scuola!" Dice Elizabeth aprendo la portiera dell'auto.
"tanto lo sai anche tu che sarà sempre così!" Esclama Peter prima di correre via.
"Ehi,ma dico lo hai sentito?!" Dico a Simon che ora è al mio fianco,indicando Peter che ormai si sta già allacciando la cintura.
"Che impertinente...chissà da chi avrà preso!" Risponde Simon,subito gli do uno schiaffo scherzoso sulla spalla.
"Sparisci,fuori." Dico ridendo.
Oliver ci saluta e poi li vediamo allontanarsi.
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Geborgenheit • 2
Fiksi SejarahE' il 1975 e Victoria,conosce il passato di sua madre,sa che durante la guerra le è successo qualcosa,anche se non le ha mai detto chiaramente che cosa; anche Oliver lo sa,ma preferisce non ricordarlo,ha rimosso dal suo cuore gli anni dell'infanzia...