[Emma]
Un suono fastidiosissimo mi sveglia. Mugugno realizzando che sono in hotel, ancora nuda, con Stefano addosso. Spengo la sveglia che suonava al telefono di camera, è la sveglia dei professori che la Vicacci ha voluto per forza mettere alle 6. I ragazzi hanno la sveglia alle 7 e per essere a colazione alle 8. Mi alzo spostano un braccio di Ste da sopra di me. Forse è il caso che lo svegli.. deve tornare in camera ora e non quando iniziano a svegliarsi gli altri miei alunni. Lo guardo sorridendo ed è troppo un bambino per svegliarlo adesso, magari mi sta sognando. Gli lascio un bacio sulla barba poco folta e entro in bagno per farmi una doccia. Lo sveglierò appena ho fatto. Stanotte ero felice e lo sono tutt'ora. Torno a riconoscermi di nuovo e a vedere una me come prima, che il male ha per un po' di tempo cancellato. Adesso il male non mi prenderà più, mai. Ora sono la Emma felice con qualche cicatrice in più sul mio corpo ma con tanto amore addosso. La porta del bagno si apre e vedo la sua ombra.
Ste: posso?
Borbotta appena sveglio e mi viene da sorridere.
Apro la doccia e lo faccio entrare.
Io: sveglio anche tu?
Annuisce a occhi semichiusi. Dorme in piedi, è proprio un bimbo.
Ste: quella sveglia di merda amore potevi metterla più tardi
Ridacchio
Io: l'orario l'ha deciso la Vicacci, voi ce l'avete alle 7.
Sbadiglia venendo sotto il getto d'acqua e mi bacia.
Io: devi tornare in camera tua prima delle 7.. lo sai?
Annuisce per poi ribaciarmi e finiamo ancora nel nostro amato gioco. Magari anche solo per 10 minuti, massi.. anche 20.Mi mordo un labbro guardandolo da lontano e mi sento una mamma che controlla suo figlio. Siamo in centro ad Amsterdam, aveva ragione Elena, è bellissima questa città. È una cultura totalmente nuova, diversa e bellissima. La parola d'ordine è libertà, e non solo dal fatto dei coffee shop e delle droghe ma anche per le mille biciclette che sfrecciano ovunque. Saranno in tutto un miliardo di biciclette e 20 macchine, per modo di dire. L'aria è fantastica, le persone non ti guardano male. È bellissimo, non c'è altro da dire.
Vicacci: Emma allora? Che ne pensi di Amsterdam?
Io: Maria guardandola così è veramente una bella città, una nuova cult..
Ste: prof ma stasera andiamo nel quartiere a luci rosse vero?
Gasparri: De Martino tu il quartiere a luci rosse lo vedi in testa
Ridacchio.
Vicacci: Stefano hai bisogno di pagare delle donne perché nessuna viene con te?
La prof lo smerda e io sono felice anche perché lui ride.
Ste: prof siamo ad Amsterdam, insomma, donne o non donne qui si può tutto
Adesso lo fulmino con lo sguardo e lui mi sorride, fa di tutto per stuzzicarmi. Il quartiere a luci rosse è il quartiere di Amsterdam dove alcune donne stanno in vetrina mezze nude per aspettare un uomo per pagarle e si, fanno proprio quel lavoro.
Io: non si può tutto, sei con la scuola caro
Rispondo con un pizzico di gelosia ma solo lui può capirlo.
Vicacci: ottima osservazione, e torna dai tuoi compagni che non ti sopportiamo DeMarti'
Ride e torna da Andrea. Ho una faccia ad ebete con il sorriso ancora in faccia.
Gasparri: fa rincoglionire però è anche vero che con lui non ci sarebbe divertimento
Vicacci: si, ma lo sto notando solo ultimamente. Un anno fa era insopportabile, non so se ti ricordi Simona ma rispondeva sempre male! Adesso è più gestibile
Dice riferendosi sa Gasparri.
Gasparri: si è vero, ci mette almeno un po' di impegno.. a matematica come va Emma?
Io: beh a volte fa il minimo, però almeno cerca di impegnarsi!
Vicacci: deve aver trovato una fidanzata
Quasi strozzo con la mia stessa saliva
Vicacci: è più spensierato, felice! Insomma si sa, l'amore fa miracoli
Si, già. Annuisco abbozzando un sorriso. Normale Emma, non devi sembrare stupida. Okay, ci rinuncio, sembrerò cretina.
Continuano a camminare e sono veramente la civetta di Stefano. Controllo ogni suo passo, con chi parla, con chi ride e con chi scherza. Giorgia gli sta addosso e vorrei poter andare da lei e tirarle due schiaffi.
Vicacci: ragazzi vi lasciamo due orette da soli, ci ritroviamo davanti alla scritta I am Amsterdam, mi raccomando puntuali alle 15:30. Usate questo tempo per pranzare e poi ci troviamo la perché alle 16 abbiamo la visita al Rijkmuseum.
I ragazzi annuiscono e piano piano si allontanano.
Gasparri: Maria, Emma io avevo intenzione di andare al mercato dei tulipani
Maria: ma sì dai, io vengo con te! Emma tu ?
Io: certo
Annuisco e andiamo. Ho già detto che è bellissima questa città? Un modo di vivere nuovo, un mondo diverso dal nostro. Camminiamo e non posso non incrociare lo sguardo di Stefano al mercato dei tulipani. Mi sorride e ricambio imbarazzata senza farmi notare dalle mie colleghe.
Maria: io mi faccio un giro, ci ritroviamo qua fuori
Gasparri va da una parte e Maria dall'altra e dopo essermi assicurata che sono lontane da me mi avvicino a lui, è con Andrea e Fabio.
Io: ragazzi, accipicchia che ci fate qua. Tra tutti i sexy shop o coffe shop che ci sono, siete venuti proprio al mercato dei tulipani!
Ste: si prof, Andrea deve prenderli per la mamma
Vedo Andre scegliere qualche pacchetto di bulbi e sorrido.
Fabio: prof ma perché non viene con noi al coffe shop? Tanto mo andiamo
Io: no siete pazzi, non vengo!
Ste: con tutte le canne che si è fatta da giovane
Sussulto, fulminandolo con lo sguardo.
Io: uno, non sono vecchia quindi De Martino potresti anche evitare di dire "da giovane", due fatti i fatti tuoi
Ste ride e Fabio si limita a guardarci. Capisco che la situazione potrebbe divagarsi.
Io: va beh ragazzi, vado anche io a guardare qualche tulipano
Mi salutano e vado. Non so come io e Stefano arriveremo agli esami, non lo so proprio. Dobbiamo limitarci a dei piccoli sguardi innocenti quando invece vorrei stare tranquilla, tenerlo per mano e baciarlo quando ne ho voglia. Sbuffo tra me e me notando alcuni bulbi molto carini. Il mio telefono vibra e lo tiro fuori.
Da "Ste♥️": te li prendo io, sono venuto qua per questo. Vedi, manco una sorpresa in pace posso farti
Sento i suoi occhi addosso, alzo lo sguardo per poi voltarmi e lo vedo già alla cassa. Gli sorrido e vedete... adesso vorrei correre da lui e baciarlo, ma non posso.
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É più forte di noi
FanfictionCapita che a volte sei costretta a decidere. Io non voglio decidere, odio decidere. Amo l'amore quanto amo il mio lavoro. Sono in bilico. Si può mai provare qualcosa di così forte? Per me si e l'ho provato sulla mia stessa pelle. Leggete la mia sto...