Trentesima Parte

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[Emma]

Mi alzo, sono le tre di notte e non riesco proprio a dormire. Stefano è qua, con me. Non mi lascia un secondo ed è una cosa bellissima. I miei tra una settimana finalmente salgono e vengono qua da me, da come mi ha spiegato Checco l'appartamento che hanno preso è molto vicino al mio e questa notizia mi ha dato tantissima gioia.
È vero, questa gravidanza mi sta uccidendo piano piano ma nonostante ciò sono felice. Felice perché ho accanto a me un ragazzo di 19 anni che, se anche con qualche dubbio iniziale, non mi ha mollato un attimo, felice perché stiamo in tutti i modi cercando di proteggere la nostra storia, poi anche per i nostri amici e infine per i miei e Checco che si trasferiranno qua. Entro nella cameretta che ha ancora l'odore di vernice fresca. Ho sempre sognato di creare il piccolo mondo di un mio futuro figlio e adesso che lo aspetto mi sembra tutto così surreale. Questo lettino regalato dai genitori di Ste è ancora più completo grazie alla copertina che ci ha regalato la mia vicina di casa. Inoltre è già pieno di pupazzi, il primo è stato quello di Ste poi quelli dei nostri amici. Io ho comprato qualche giochino per i dentini e inoltre un ciuccio. Mi sembra veramente impossibile ancora e invece è qui, dentro la mia pancia, e non mi fa dormire la notte. Sono un po' agitata, lo ammetto, ma non vedo l'ora di averlo tra le mie braccia. Intanto sono passati sei mesi, Giugno è arrivato e Ste avrà la maturità. Gli auguro veramente il meglio perché nonostante tutto si merita quel diploma. L'ho conosciuto che era un ragazzino arrogante ma dietro quell'arroganza traspariva da subito l'immagine di una persona sensibile ed è per questo che ho deciso di prenderlo per mano e farlo entrare nella mia vita. Una settimana e finisce la scuola, una settimana e ci sentiremo più liberi di amarci, una settimana e per Ste inizia uno dei momenti più significativi della sua vita. Io ancora ricordo la maturità, l'ansia, le gambe che tremavano prima e dopo l'orale ma la cosa più bella è stata quando mi sono alzata da quella sedia, sono uscita di classe e ho lanciato tutti i libri in aria. Mi sono sentita libera, liberissima. Poi da lì è iniziato il mio percorso all'università per raggiungere il mio sogno.
Afferro il mio telefono sedendomi sulla sedia vicino alla finestra e controllo le ultime cose siccome sono ore che non lo apro.
Un messaggio da un numero sconosciuto mi fa sussultare, apro la chatt e mi appare una foto del pub con quattro ragazzi al bancone dei drink, presi di schiena. Faccio lo zoom, riconosco Fabio, il primo a sinistra, poi accanto Andrea. Scorro e riconosco subito Stefano di profilo alla sua destra, vado avanti e noto che sta guardando una ragazza che è di schiena. Tutti sono di profilo tranne Stefano, che la guarda.
Poi sotto la foto, questo numero sconosciuto mi ha mandato anche un messaggio "come lo sguardo di uno che ha visto la sua preda, per una notte". Spalanco gli occhi, non ci credo. Nonono, cosa? Stefano è andato a letto con una? E poi chi è questo numero? Non ci capisco più niente, sono arrabbiata con lui, se così fosse. Ma come faccio a esserne sicura? Mi posso fidare poi di questo numero sconosciuto? Stava andando così bene tutto, cosa sta succedendo? Cerco di calmarmi e continuo a fissare le chatt per poi trovare un altro messaggio. "no tranquilla, non hai le corna però stai attenta". Seguita subito un altro "adesso il male deve tornarti tutto indietro perché io non mi merito questo!". Non ci credo, leggo e rileggo il messaggio cercando di spiegarmi qualcosa ma non ci riesco. Ho solo tanta paura, perché effettivamente tutti questi messaggi mi mettono ansia anche perché significa che qualcuno, oltre alle persone a cui lo abbiamo detto, lo ha scoperto. Ho paura, ho paura per scuola. Io non ho fatto niente di male a nessuno, che vorrebbe dire? Devo dormire, magari sto sognando.

Ste: amore.. oi.. Em
Mugugno sentendomi accarezzare il volto. Saranno dieci minuti che Stefano mi chiama ma sono stanchissima. Ormai passo le notti insonni e la mattina ho bisogno di dormire.
Ste: bambina
Sento baciarmi le labbra, poi il collo e mi smuovo leggermente dato il leggero solletico che mi fa con la sua poca barba.
Io: smettila
Mugugno ridendo leggermente.
Ste: ah ma allora non se morta
Dice ironico staccando la testa dal mio collo e apro leggermente gli occhi.
Io: cretino
Mi guarda e ora realizzo i messaggi di ieri sera. Guardo i suoi occhi e io non riesco a vederci niente di male, anzi, vedo tanto amore nei miei confronti. Mi bacia e sorrido.
Ste: che hai?
Mi chiede staccondosi per poi alzarsi in boxer.
Io: no.. niente
Farfuglio mentre lui entra in bagno. Prendo il mio telefono sul comodino controllando nuovamente; non era un sogno. Qualcuno ce l'ha con me ma io non ho fatto niente di male a nessuno.. ma poi chi? Mi alzo raggiungendolo in bagno.
Io: ma Ste.. come è andata al compleanno di Giorgia? Perché sostanzialmente non mi hai raccontato niente
Mi guarda dallo specchio, mentre fa la pipì, mentre io inizio a sciaquarmi la faccia.
Ste: che devo raccontarti Em?
Chiede tranquillo mentre si risistema per poi affiancarsi a me e lavarsi le mani.
Io: boh, il regalo le è piaciuto?
Domando entrando nel discorso mentre intanto mi asciugo la faccia con un asciugamano.
Ste: non so sinceramente perche gliel'hanno dato quando io ancora non c'ero però penso di sì anche perché lo voleva un borsello nuovo
Mi spiega e iniziamo a lavarci i denti.
Io: chi c'era di femmine?
Chiedo il più rapidamente possibile, quasi a vergognarmi della domanda forse perché già prima di andare al pub mi aveva detto di stare tranquilla sulle oche.
Mi guarda attraverso lo specchio e abbasso lo sguardo facendo la disinvolta.
Ste: qualche amica di Giorgia di classe e qualcuna di pallavolo
Provo a pensare a qualche ragazza di classe sua con i capelli lisci, rossi e lunghi come nella foto ma niente, di classe non mi viene in mente nessuna.
Io: e... hanno fatto le brave?
Mi guarda alzando un sopracciglio forse anche stanco di queste domande.
Ste: si Em, si
Risponde un po' seccato.
Io: e tu?
Sputa l'acqua con cui si è sciaquarmi la bocca e poi mi guarda, forse un po' male.
Ste: Emma, davvero me lo stai chiedendo?
Si pulisce la bocca con l'asciugamano mentre continua a fissarmi. Mi sciaquo la bocca anche io per poi voltando verso di lui.
Io: è solo una domanda Ste
Ste: si, che dopo tutto quello che abbiamo passato non mi dovresti neanche fare
Sospiro ed effettivamente ha ragione.
Ste: mi sembrava di avertelo dimostrato in questi mesi ma se tu ti ostini a farmi queste domande evidentemente o ho sbagliato qualcosa io o hai sbagliato qualcosa tu!
Esce dal bagno e io mi sento maledettamente stupida.
Io: ste
Lo richiamo seguendolo e lo trovi in camera a rivestirsi.
Io: senti scusa, era per sapere.. non ho mai dubitato su di te.. davvero..
È nervoso e infatti non mi degna neanche di uno sguardo, ne di una risposta.
Io: ei..
Sbuffa e poi mi guarda, smettendo di vestirsi. Ha solo i jeans e un addome da paura, non sono ancora abituata al suo fisico.
Ste: continuate tutti a credere che sia uno sciupadonne o non so cosa, ma che cazzo Emma tu mi conosci! Sei tu che mi hai cambiato, come fai a pensarlo? Io giuro non ci credo
Io: ste cazzo non ho detto che sei uno sciupadonne, ti ho fatto una domanda semplicissima perché ti amo e ho bisogno di avere certezze
Ste: non mi sembra di non darti mai certezze!
Mi fissa negli occhi e stavolta mi zitto.
Ste: sono stanco
Ammette abbassando la voce e tornando a rivestirsi. Mi sento leggermente in colpa.
Io: Ste, tutti chi?
Gli chiedo con più calma (anche perché si è agitato Tommaso) ricordandomi la sua affermazione precedente.
Io: chi è che te lo dice che sei uno sciupadonne?
Mi guarda pronto, alzandosi dal letto dove era seduto per rimettersi le scarpe.
Ste: in generale dico... Poi quando era incazzata con me tempo fa me lo diceva anche Giorgia... comunque era uno sfogo e quindi non stavo parlando di nessuno in particolare
Risponde freddo venendo verso la porta di camera per uscire ma prima di superarmi lo blocco.
Io: eddai Ste, dove vai?
Ste: sono le 7:30, almeno che tu non voglia saltare lavoro io devo andare a scuola
Gia, stupida Emma. Manco ti ricordi che giorno della settimana è.
Io: ah.. giusto. Che facciamo ci vediamo la?
Ste: si
Adesso mi supera e lo lascio andare.

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