Capitolo 6

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La musica rimbombava in ogni angolo della stanza.
«I thought I saw the devil,
This morning, looking in the mirror
Drop of rum on My tongue
Whit a warming»
Feci un piccolo salto e mi attaccai al cornicione della porta con le braccia.
«To help see myself clearer
I never meant to start a fire
I never meant to make you bleed»
Cominciai a fare su e giù.
Mio fratello lo faceva spesso, prima dell'incendio, si allenava così.
Io ero ancora piccola, avevo tredici anni, lo guardavo e ridevo quando si girava verso di me e mi faceva le boccaccie.
Derek era un ragazzo dolce, sincero e divertente.
Era l'esempio perfetto di fratello, e ripensare al fatto che è da tre anni che non lo vedo mi fa malissimo.
Dal giorno dell'incendio.

*Flashback*
Derek aveva preso Laura per la mano, e l'aveva trascinata fuori, lasciandomi li da sola.
Non sapevo più che cosa fare, mi guardavo intorno e vedevo solo fiamme, fumo e non riuscivo a respirare.
Per fortuna arrivò il mio Angelo, la persona che mi ha salvato, alla quale volevo e voglio tutt'ora molto bene, nonostante quello che ha fatto.
Mi trascinó fuori, poi, quando fummo quasi all'uscita cadde a terra.
«Peter, Peter alzati!» gridai, con il poco fiato che mi restava.
Le lacrime mi scendevano copiose dagli occhi, e con tutte le forze che avevo lo spinsi per qualche metro, ma le fiamme mi stavano alle calcagna.
«Mal» tossí mio zio, «Mal, ascoltami, quello che sto per fare ora ti cambierà la vita,se morirò voglio che ti resti un ricordo di me, ok?»
Il fumo mi aveva inondato i polmoni, e non riuscivo a parlare, così mi limitai ad annuire.
In un secondo vidi gli occhi di Peter diventare rossi, i denti allungarsi e si avvicinò a me.
Sentii perfettamente i suoi lunghi denti affondare nella mia carne, e trattenni un urlo di dolore.
Quando mio zio si staccò cadde a terra, svenuto, ed io sentii milioni di forze percorrermi nelle vene, come se da un momento all'altro fossi diventata più potente di mille uomini.
Misi mano alle mie forze e presi saldamente il braccio di mio zio.
«Non ti lascio qui a morire, zio» dissi, e cominciai a correre fuori dalla casa, c'era rimasto solo un piccolo varco, che era il rimasuglio della porta.
Gli ero proprio davanti, e stavo per uscire quando una trave infuocata mi cadde addosso.
Riuscí a sentire le fiamme attaccarsi al mio corpo, con le ultime forze spinsi la trave dall'altra parte del corridoio.
«Ciao Peter, se sopravvivi, cercami» mormorai, e presi di peso il corpo di mio zio, lo lanciai fuori dalla porta.
Per un attimo tutto andò a rallentatore.
Io ero in piedi, in mezzo alle fiamme, e guardavo cosa succedeva al di là della porta.
Laura si stringeva a Derek, mentre piangeva.
Derek era immobile, e mi guardava, pure lui piangeva.
«MAL» gridó, ed io in risposta gli sorrisi.
«Ti voglio bene, Derek» sibilai, ma sapevo che poteva sentirmi, dato che lui era nato lupo mannaro, mentre io lo ero da pochi minuti.
Mi girai di colpo, e cominciai a correre dentro a casa.
*FINE FLASHBACK*

Ero l'unica della famiglia a non essere nata Lupo Mannaro.
Talia, mia madre, ci mise qualche anno per capire che non ero come lei o il resto della famiglia, ma ciò non mi cambiava.
Mi allenavano, mi tenevano sempre pronta a tutto.
Non mi ha mai pesato il fatto che Derek avesse scelto di salvare Laura invece che me, sapevo benissimo che lui preferiva Laura a me e a Cora.
«I'l Be a better Man, today.
I'l Be good, I'l Be good»
Non avevo un vero e proprio piano, ma sapevo che uscire da casa mia e raggiungere Derek e Laura non era quello che volevo, così, semplicemente, mi sono girata e sono uscita dal retro.
Ho girato per qualche giorno, poi ho trovato quest'uomo.
Era nel bel mezzo di una Foresta, non sapevo perché, ma c'era.
Era messo male pure lui, come me.
Ci guardammo negli occhi, poi pian piano ci avvicinammo.
Parlammo un po', poi mi portò con se dentro ad una casa abbandonata, dove stammo li per qualche giorno, ed infine mi portò a casa sua,Grimmauld Place
È così che conobbi Sirius.

You can't Wake up, this is not a dream|| Isaac LaheyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora