Arrivai perfettamente davanti a casa mia, ed entrai di botto, facendo anche un bel caos.
Quando entrai, vidi seduto sul divano Peter, con gli occhi chiusi, che cercava di rilassarsi e un ragazzino strano.
Aveva i capelli neri, un ciuffo parecchio ribelle e dolci occhi color cioccolato.
Mi guardó perplesso. «Chi sei tu?»
«Peter? Peter, Oh cristo, Peter!» lo chiamai, ignorando la domanda del ragazzo, mi avvicinai al divano dove era adagiato mio zio, che alla mia voce si aizzó in piedi.
«Mal? Oh, vedo che hai ricevuto i miei messaggi» esclamó, sorridendo.
«Peter!» ripetei, e gli saltai al collo, circondandogli le spalle in un abbraccio.
Mi strinse anche lui, e restammo così per qualche secondo.
«Eh, non vorrei interrompere i vostri momenti dolci, ma chi sei?»
Mi girai, irritata, verso il ragazzo di prima.
«Sono Mal Hale, la sorella minore di Derek» risposi, scocciata. «Tu, sei?»
«Stiles Stilinski, migliore amico di Scott»
«Bene» mormorai, più disinteressata che altro,mi rigirai verso Peter «Dimmi che Scott e Derek non sono andati a salvare Cora e Boyd» pregai.
«Cora? Aspetta, e tu come lo sai?»
«È una lunga storia, e si, se non l'aveste capito è Cora la ragazza nel bunker insieme a quel Boyd, ma ti prego, dimmi che non sono partiti»
«Perché?»
«È una trappola di Deucalion, ascoltami. Loro hanno chiuso Boyd e Cora in un cavó di una banca, no? Bene, e questo cavó è fatto di Adularia, respinge i raggi della luna! Per questo Deucalion ha aspettato ben quattro mesi, non li ha fatti trasformare, così adesso, quando Scott e Derek entreranno faranno entrare anche la luce della luna, quindi Cora e Boyd si trasformeranno, ma saranno più potenti e veloci, dato che non si trasformano da quattro mesi, capite in che guaio si sono cacciati?!»
«Hai ragione.» constató Peter, guardando su dei fogli che c'erano sul tavolo, che indicavano la struttura della banca. «Hai proprio ragione!»
«Come fai a sapere tutte queste cose?» domandó Stiles, ansiosamente.
«È una storia lunga, e non credo che abbiamo il tempo di parlarne, veloce, chiama Scott!» gli ordinai, con voce ferma e sicura, e lui obbedí, tirando fuori il cellulare senza fiatare.
Compose con le mani tremanti il numero, e mise in vivavoce, in modo che tutti potessimo ascoltarlo e parlarci.
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You can't Wake up, this is not a dream|| Isaac Lahey
Fanfiction"Hitler è tornato a casa..."